Nel contesto di un mercato del lavoro sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale, le competenze professionali stanno subendo una trasformazione significativa. Anche se verso direzioni che solo fino a pochi anni fa sarebbero state difficilmente o quantomeno non del tutto immaginabili. Ad esempio, in passato si pensava che per potersi assicurare un lavoro in futuro si dovesse puntare prevalentemente sulle hard skills, in italiano letteralmente “competenze dure”, relegando in un ruolo residuale le soft skills, le “competenze morbide”. Con l’avvento dell’IA e in particolare di quella generativa, utilizzabile da chiunque nella gran parte delle professioni, lo spartiacque tra lavori che andranno a ingrossare le proprie fila e quelli che vedranno progressivamente assottigliarsi chi se ne occuperà diventa meno scontato. Ma, prima di guardare ai risultati delle analisi empiriche più recenti sul tema, proviamo a definire meglio quali caratteristiche devono avere le competenze professionali, partendo dalla distinzione tra hard e soft skills.
scenario
Come adattare le competenze al mercato del lavoro: i consigli
Quali sono le competenze più richieste dalle aziende e in che modo un percorso di formazione oggi deve tenere conto di hard skill e soft skill, alla luce dell’impatto dell’AI: ecco cosa sapere
presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com)

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