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Hikikomori: ecco chi sono i ragazzi che si isolano dal mondo



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L’hikikomori non è solo ritiro volontario, ma un disagio complesso che riguarda persona e contesto. Approcci integrati tra terapia individuale, coinvolgimento dei genitori e trattamenti via internet mostrano possibili percorsi per ricostruire fiducia, contatti sociali e sicurezza interiore

Pubblicato il 1 dic 2025

Luisa Maria Oliva

Psicologa clinica e psicosessuologa



abbondanza di informazioni; hikikomori

Il fenomeno hikikomori, che consiste nel ritiro sociale prolungato, è un’espressione culturale di disagio che viene inclusa nella quinta revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR), chiaramente definita per la prima volta nel 1990 in Giappone.

In Italia il fenomeno sta prendendo sempre più piede, diventando lo specchio di una società che sembra accettare passivamente un collettivo senso di estraneità e solitudine. L’hikikomori è come un urlo silente e incessante che incarna il dolore di tutto il sistema famiglia e di cui un membro si fa portatore.


Hikikomori: quali percorsi terapeutici possibili

La domanda di partenza è desiderosa di sapere se esiste una terapia elitaria per trattare in maniera efficace il fenomeno dell’hikikomori o se addirittura possano esserci più strade da poter intraprendere verso la risoluzione del disagio sociale.

Quale risulta essere l’approccio teorico migliore? Cognitivo comportamentale o sistemico familiare?

Sia la Terapia Sistemico Familiare che la Cognitivo Comportamentale offrono strumenti efficaci per trattare il fenomeno, che si presenta complesso e sfaccettato: non esiste un unico modo universalmente riconosciuto.

Sicuramente può essere illuminante prendere in considerazione un approccio integrato tra una terapia individuale e un lavoro che riguarda il coinvolgimento di tutto il sistema famiglia, per non tralasciare nessun aspetto: è importante comprendere che quando un membro della famiglia presenta un simile disagio diventa il portavoce di una dinamica all’interno del sistema che coinvolge e riguarda tutti gli elementi che lo compongono.

Il singolo è inevitabilmente influenzato dalle continue stimolazioni ambientali, stimoli esterni che si interfacciano con vissuti interni di natura emotiva e psichica.


Il metodo di Hikikomori Italia e il ruolo della famiglia

In Italia un grande contributo viene offerto dall’associazione senza scopo di lucro Hikikomori Italia ETS fondata nel 2017 da Marco Crepaldi, psicologo sociale e divulgatore online. Nel programma di trattamento viene proposto un metodo a sei step: attraverso una iniziale modalità online, si parte dai genitori, dal sistema famiglia che con le sue dinamiche ha portato a una situazione di enorme sofferenza che riguarda tutti i membri, attraverso un confronto con altri individui che hanno avuto esperienze similari, cercando di focalizzarsi sul comportamento più adatto al caso e abbandonando via via atteggiamenti che acuiscono l’isolamento.

È fondamentale l’autoformazione dei genitori per conoscere il fenomeno sotto ogni aspetto attraverso articoli, contenuti video e confronti continui affinché possano assumere un ruolo che si plasma da genitore preoccupato, disinformato e naturalmente spaventato da ciò che accade e disconosce al ruolo di co-terapeuta: un genitore connesso, formato e attivamente coinvolto nel processo di guarigione.

Dai genitori ai co-terapeuti: il lavoro sul sistema famiglia

In questo passaggio gli incontri diventano in presenza con uno psicologo specializzato sul tema; il genitore diventa divulgatore attivo, cambiando radicalmente prospettiva e spostando il focus da un problema personale a una visione più ampia e consapevole del fenomeno.

Una volta che l’approccio dei genitori sarà cambiato, inizierà a cambiare conseguentemente la relazione con il figlio/a, portandolo/a a esperire una rinnovata fiducia nei confronti delle figure genitoriali; solamente dopo aver ripristinato la sicurezza di questo rapporto primario, potrà affidarsi a un professionista per affrontare un percorso di risocializzazione ed uscire dall’isolamento.


Terapia cognitiva online per l’ansia sociale negli hikikomori

Si può trattare un disturbo come l’hikikomori con una modalità online?

Il disturbo d’ansia sociale è il disturbo psichiatrico più comune che precede l’insorgenza dell’hikikomori. Sebbene esistano studi che suggeriscono l’efficacia degli interventi di supporto familiare, si sa poco sugli approcci psicoterapeutici per gli individui hikikomori.

In uno studio del 2024 (Sakai M. et al. 2024) è interessante il caso di un uomo single trentenne che ottiene risultati efficaci attraverso una terapia cognitiva erogata via internet per il disturbo d’ansia sociale (iCT-SAD). Il trattamento è stato anche personalizzato per le specifiche preoccupazioni riportate dall’uomo rispetto a eventuali relazioni sociali, utilizzando moduli di trattamento come l’aspetto legato alla sudorazione e sull’ansia dell’avere conversazioni. L’uomo viveva con i suoi genitori e si era auto-isolato per sei anni.

Il programma dura 14 settimane e viene erogato via internet, guidato da terapeuti che seguono una struttura modulare la quale replica i componenti chiave del trattamento della terapia cognitiva individuale faccia a faccia (CT); la CT è raccomandata come il trattamento psicologico di riferimento nelle linee guida cliniche in diversi paesi (Regno Unito, Giappone, Canada, Germania e Australia e Nuova Zelanda).

I terapeuti supportano i loro clienti tramite telefonate, messaggi asincroni e SMS, e occasionali videochiamate. Si incoraggiano i clienti a completare otto moduli principali nelle prime due settimane per promuovere l’impegno iniziale e la motivazione.

Il trattamento è quindi personalizzato in base alle preoccupazioni individuali del cliente (ad esempio la paura di sudare o avere una conversazione) utilizzando una gamma di moduli specifici che coprono credenze o problemi comuni legati alla paura. Inoltre si propongono esperimenti per testare le specifiche preoccupazioni riguardo a situazioni sociali.

Gli esperimenti comportamentali sono un componente chiave del trattamento CT/iCT-SAD e riguardano il compito di affrontare brevi conversazioni con il personale dei negozi (ad es. negozi di convenienza, negozi di elettronica e negozi di animali), effettuare telefonate ai negozi e andare in un negozio mentre sudava.

Questo studio dimostra il principio secondo cui interventi psicologici basati sull’evidenza focalizzati sull’ansia sociale possono essere efficaci per questo tipo di condizione. Inoltre, la modalità online di erogazione del trattamento, insieme a una varietà di moduli rilevanti, potrebbe facilitare il coinvolgimento dei clienti che usufruiscono comodamente del trattamento da casa.


Pandemia, isolamento sociale e nuove forme di ritiro

Che ruolo ha avuto la pandemia rispetto all’incidenza del fenomeno?

L’analisi della letteratura (Bagnato K., 2021) sull’argomento evidenzia che l’impatto della pandemia sul fenomeno hikikomori rischia di essere molto negativo in termini di aumento dei casi e di peggioramento di quelli già esistenti, mentre non sembrerebbe giocare un ruolo primario nell’insorgenza del problema.

Sembrerebbe che la condizione di auto-chiusura volontaria sia indipendente dalla pandemia e, quindi, più legata a una stretta correlazione tra variabili individuali e contestuali, anche se indubbiamente ha creato le condizioni per la manifestazione di altre forme di isolamento sociale e aumentato disagi psichici, soprattutto negli adolescenti.


Consapevolezza e speranza per il sistema famiglia

In futuro si auspica una maggiore consapevolezza rispetto all’espressione di un disagio che parla all’interno della famiglia della famiglia stessa.

Informare e formare i genitori sui campanelli d’allarme e sulla possibilità di poter essere figure di sostegno emotivo e pratico permette di osservare il fenomeno non solo nel suo immenso sgomento e dolore, ma attraverso la lente della conoscenza di ciò che accade, guardando verso l’opportunità di rinascita di tutto il sistema famiglia.


Bibliografia

Bagnato, K. (2021). The hikikomori phenomenon in Italy at the time of the pandemic: pedagogical implications. Annali online della Didattica e della Formazione Docente, 13(21), 129-149.

Sakai M, Yoshinaga N, Thew GR and Clark DM (2024). Successful remote treatment of a client with Hikikomori using internet delivered cognitive therapy for social anxiety disorder: a case report. Front. Psychiatry 15:1368722. doi: 10.3389/fpsyt.2024.1368722

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