Le lavagne interattive multimediali (lim) sono l’ossatura delle scuole di domani? Bene, attenti a non perderci però qualche cavo per strada. Storia di ordinario paradosso (digitale) italiano: un liceo romano, il Malpighi, è zeppo di Lim- ne hanno una ventina- ma a quanto ci risulta non sono utilizzate. Non perché non funzionino o perché i docenti non sanno come usarle, no. Il motivo è più banale e tragico: “mancano i cavi di alimentazione. Li ho richiesti a settembre e siamo a gennaio. Mi dicono che non erano nella fornitura e non sono nemmeno in magazzino. La scuola li ha richiesti al ministero”, ci spiega uno dei docenti.
Ecco, il timore è sempre quello: che nel complesso disegno per rendere più digitale l’Italia (la scuola, la pa) ci si perda- e si perdano mesi- in questi dettagli. Rivelatori, più di molte parole, di quale sia il vero divario da risolvere.
(Inauguriamo oggi la rubrica Orrori d’Agenda, che farà collezione di storie, aneddoti e casi di assurde inefficienze digitali. Invitiamo i lettori a mandarci le loro storie, le pubblicheremo qui, anche a loro firma se preferiscono: info@agendadigitale.eu. Agenda digitale sì, ma attenti a non perderci nella matrice…)










in un’Italia dove all’asilo chiedono le salviette per pulire il sedere ai bambini (300 e passa euro di costo bimestrale) alle scuole elementari ci chiedono di portare le risme di carta per le fotocopie e dobbiamo fare le collette noi genitori per fare il fondo cassa (per il toner della fotocopiatrice) credo che gli insegnanti invece che lamentarsi (cosa giustissima e sacrosanta a mio avviso) potevano comprare i cavetti che costeranno si è no 2 euro l’uno facendo una colletta tra di loro ed investendo forse 10 centesimi a testa… non sarebbe stata la morte di nessuno e avrebbero potuto usare le Lim immediatamente senza dover fare richieste su richieste su richieste……
Buongiorno,
forse si parla delle Lim (Lavagna interattiva multimediale).
Un saluto
Iacopo