La figura del tutor nella formazione sulla sicurezza assume un ruolo centrale con l’entrata in vigore dell’Accordo Stato-Regioni 59/2025.
Il provvedimento definisce per la prima volta in modo sistematico quando la presenza di questo professionista diventa obbligatoria, quali competenze deve possedere e come il suo intervento si differenzia da quello del docente.
Le nuove disposizioni coinvolgono tutti i settori produttivi, compreso quello dell’istruzione, con ricadute dirette sull’organizzazione dei corsi destinati al personale scolastico.
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Pubblicazione del nuovo Accordo e focus sul tutor d’aula
Il 17 aprile 2025 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’Accordo n. 59/CSR, entrato in vigore il 24 maggio 2025 a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un accordo unico che unifica la disciplina della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e introduce importanti novità. Tra queste spicca la formalizzazione del ruolo del tutor d’aula nei percorsi formativi sulla sicurezza: il nuovo Accordo definisce chiaramente quando è obbligatoria la presenza del tutor, quali competenze debba avere – soprattutto nelle aule virtuali – e come il suo ruolo sia distinto da quello del docente.
Quando è obbligatorio il tutor: e-learning, videoconferenza e corsi in aula numerosi
Una delle novità principali è la precisazione dei casi in cui è richiesta la presenza del tutor durante i corsi di formazione sulla sicurezza. In base all’Accordo Stato-Regioni 59/2025:
- Formazione in e-learning: in tutti i corsi svolti con metodologia e-learning è obbligatoria la presenza di un tutor d’aula (virtuale)
- Formazione in VideoConferenza Sincrona (VCS): anche nei corsi svolti in modalità di videoconferenza è sempre richiesto il tutor d’aula
- Formazione in presenza con >10 partecipanti: la presenza del tutor è fortemente raccomandata come buona prassi organizzativa.
Queste disposizioni formalizzano prassi già diffuse: nelle modalità a distanza (e-learning e VCS) la figura del tutor diviene un requisito imprescindibile, mentre nell’aula tradizionale con molti partecipanti il tutor rappresenta un supporto prezioso per mantenere alta la qualità formativa.
Il tutor nella formazione del personale scolastico
Un aspetto di particolare rilievo dell’Accordo Stato-Regioni 59/2025 riguarda l’applicabilità delle nuove disposizioni anche al comparto istruzione (ATECO 85), con dirette ricadute sull’organizzazione della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza rivolta al personale scolastico. Scuole di ogni ordine e grado, istituti comprensivi, licei, istituti tecnici e professionali, così come le università e i centri di formazione professionale, sono infatti ambienti di lavoro a tutti gli effetti e, come tali, tenuti al rispetto delle regole introdotte dal nuovo Accordo. Questo significa che i corsi destinati a docenti, personale ATA e dirigenti scolastici dovranno essere progettati prevedendo, quando richiesto, la presenza di un tutor d’aula, con le stesse modalità stabilite per gli altri settori: obbligatoria nei percorsi e-learning e in videoconferenza sincrona, fortemente raccomandata nei corsi in presenza con più di dieci partecipanti.
La scuola, in quanto luogo di lavoro caratterizzato da un elevato numero di persone coinvolte quotidianamente – non solo lavoratori, ma anche studenti, famiglie e personale esterno – rappresenta un contesto delicato, dove la qualità della formazione in materia di prevenzione e protezione assume un valore strategico.
L’introduzione del tutor in questi percorsi garantisce un presidio didattico e organizzativo che diventa particolarmente utile per gestire aule spesso numerose e composte da profili professionali differenti, con esigenze formative eterogenee. Inoltre, l’attenzione alla tracciabilità delle presenze, al monitoraggio dell’apprendimento e al supporto operativo durante esercitazioni o verifiche risulta fondamentale per certificare la validità della formazione, che deve essere documentata e archiviata secondo i requisiti di legge.
Nel contesto scolastico il tutor svolge anche una funzione di raccordo tra soggetto formatore esterno e istituzione scolastica, potendo talvolta essere individuato tra il personale interno, purché formato e competente, così da favorire un’organizzazione più snella e radicata nella realtà della scuola. L’applicazione delle nuove disposizioni al settore ATECO 85 contribuisce dunque a uniformare e innalzare gli standard qualitativi della formazione in sicurezza, rafforzando il ruolo della scuola non solo come luogo di apprendimento, ma anche come comunità di lavoro consapevole, capace di prevenire rischi e promuovere cultura della sicurezza a beneficio di tutto il sistema educativo.
Requisiti e mansioni del tutor d’aula virtuale
L’Accordo 59/2025 dettaglia per la prima volta le competenze specifiche richieste al tutor d’aula virtuale (ovvero il tutor operante nei corsi in videoconferenza sincrona). Questa figura professionale deve possedere conoscenze approfondite sulle piattaforme e gli strumenti digitali utilizzati, nonché abilità comunicative e organizzative adeguate. In particolare, il tutor virtuale deve essere in grado di gestire le dinamiche online e svolgere una serie di mansioni operative e didattiche, tra cui:
- Conoscenza della piattaforma: saper utilizzare tutte le funzionalità del sistema di videoconferenza (aule virtuali, condivisione schermo, strumenti di interazione, ecc.) per gestire al meglio l’aula online e le dinamiche relazionali tra i partecipanti.
- Gestione degli accessi e delle presenze: predisporre l’accesso protetto alla piattaforma e registrare correttamente i partecipanti; verificare e tracciare la continuità della presenza di ciascun discente durante la sessione formativa. Ciò significa controllare che gli utenti restino collegati per il tempo previsto e che partecipino attivamente alle attività.
- Monitoraggio dell’apprendimento: monitorare l’andamento dell’apprendimento attraverso gli strumenti messi a disposizione (quiz online, domande/risposte in chat, esercitazioni) per cogliere eventuali difficoltà dei discenti e segnalarle al docente.
- Supporto didattico al docente: affiancare il formatore durante lo svolgimento del corso, soprattutto nelle esercitazioni pratiche e nelle verifiche intermedie o finali svolte in modalità sincrona. Il tutor può ad esempio raccogliere le risposte dei partecipanti, coordinare i lavori di gruppo virtuali, somministrare test online e assicurarsi che tutti comprendano le consegne.
- Gestione delle comunicazioni (chat/email): sovrintendere alla chat della piattaforma, filtrando le domande poste dai discenti e portandole all’attenzione del docente nei momenti opportuni; inoltre gestire il flusso di comunicazioni elettroniche (email o messaggi) legate al corso, fornendo supporto tempestivo ai partecipanti per problemi tecnici o organizzativi.
- Presidio operativo della didattica online: in generale, il tutor d’aula virtuale deve presidiare tutte le procedure e modalità operative rilevanti per la gestione didattica in videoconferenza. Ciò include la preparazione degli strumenti prima dell’avvio della lezione, il controllo della qualità audio/video, la gestione di eventuali imprevisti tecnici “in diretta” e la verifica finale che tutti gli obiettivi formativi siano stati perseguiti.
Come si evince, il tutor virtuale non è semplicemente un assistente tecnico, ma un vero facilitatore didattico: garantisce l’interattività nell’ambiente online, aiuta a mantenere l’attenzione e la partecipazione dei discenti e fa da ponte comunicativo tra aula virtuale e docente. Tali competenze specialistiche assicurano che la formazione a distanza abbia standard qualitativi paragonabili a quelli della formazione in presenza, evitando cali di efficacia dovuti alla mediazione tecnologica. Il nuovo Accordo impone al soggetto formatore di verificare che i tutor designati abbiano queste capacità, in modo da gestire e presidiare efficacemente i corsi in Videoconferenza Sincrona o e-learning sotto ogni aspetto tecnico-didattico.
Distinzione tra tutor e docente e altre specificazioni operative
Un punto cruciale chiarito dall’Accordo 59/2025 è la distinzione netta tra il ruolo del tutor e quello del docente. È infatti esplicitamente sancita l’incompatibilità: chi svolge il ruolo di formatore non può contemporaneamente fungere da tutor nello stesso corso, per garantire la massima efficacia e un’equa distribuzione delle responsabilità.
Tutor interno all’azienda o alla scuola ospitante
Un ulteriore chiarimento introdotto riguarda la possibilità di nominare un tutor tra i dipendenti dell’azienda o della scuola presso cui si tiene la formazione. Non vi sono vincoli sul rapporto contrattuale: ciò che conta è che il tutor abbia le competenze necessarie e operi in coordinamento con il soggetto formatore.
Il tutor come garante della didattica e della logistica
Il tutor svolge un ruolo di garante sia sul piano didattico che su quello logistico: supporta il docente, monitora i discenti, organizza le esercitazioni e assicura la conformità normativa, documentando presenze e verifiche.
Valore strategico del tutor per la qualità formativa
L’Accordo Stato-Regioni 59/2025 riconosce in modo esplicito il carattere strategico del tutor nei percorsi formativi sulla sicurezza. La sua presenza non è più solo una buona prassi, ma un requisito che assicura qualità, efficacia e conformità normativa in tutti i settori, compreso quello dell’Istruzione (ATECO 85) a cui appartengono le scuole. Un tutor preparato significa corsi più efficaci e lavoratori più consapevoli, con benefici diretti per aziende, scuole e comunità.
Fonti
FAQ Conferenza Stato-Regioni – Chiarimenti ufficiali sulle novità dell’Accordo 59/2025 (Aggiornamento Coordinamento Tecnico, agosto 2025)
Accordo Stato-Regioni 17 aprile 2025, n.59/CSR – Gazzetta Ufficiale n.119 del 23 maggio 2025 (entrata in vigore 24/05/2025)











