Quando si parla o si pensa alla Svizzera ci si immagina un luogo un po’ isolato, neutrale per definizione, con alcuni importanti centri finanziari a livello mondiale e alcune eccellenze storiche a sorreggere l’economia nazionale.
La realtà come spesso succede è più articolata e il mercato elvetico per quanto riguarda innovazione e startup è tutto meno che irrilevante o secondario.
Considerata la vicinanza storica e geografica con l’Italia sarebbe miope non osservare con più attenzione quale sia la strategia della Svizzera per supportare gli investimenti in realtà innovative. Un’attenzione che dovrebbe probabilmente crescere anche alla luce dei numeri e delle cifre che si scoprono approfondendo un po’ meglio la situazione.
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I numeri del successo: investimenti record per le startup svizzere
Giusto iniziare con qualche numero generale per illustrare quello che è lo scenario generale da considerare. A fine 2024 in Svizzera si contavano 52.978 startup secondo la piattaforma online startups.ch e l’istituto Ifj Startup Support (Institut fur Jungunternehmen, Istituto per le giovani imprese). Inoltre secondo lo Swiss Venture Capital Report 2025, edito dal portale di notizie svizzero di riferimento per il settore startupticker.ch e dall’Associazione svizzera di private equity e corporate finance (Seca), il capitale investito nel 2024 nelle startup svizzere è stato di 2,37 miliardi di franchi, pari a circa 2,5 miliardi di euro). Facendo un raffronto con l’Italia si tratta di circa un miliardo di euro in più investito, con il settore trainante nella Confederazione che è stato quello delle biotecnologie.
I motori dell’innovazione elvetica: ricerca, talenti e brevetti
Altri dati aggiungono ulteriori elementi per comprendere ancora meglio questi numeri, apparentemente piuttosto elevati per un territorio geograficamente limitato. La Svizzera si colloca infatti al primo posto del Global Innovation index 2024 e ha pienamente attivi tutti i motori dell’innovazione: l’ambiente normativo, la spesa per la ricerca e lo sviluppo, il numero di laureati in scienze e ingegneria e le operazioni di capitale di rischio. Il Paese inoltre è in vetta alle classifiche anche come PhD percentage per Country e numero di brevetti.
La percezione italiana vista dalla Svizzera: mercato emergente ma con criticità
Fino a qui è stato tratteggiato quello che è il mondo delle startup svizzere osservato dall’Italia, ma quale è la visione che oltre confine hanno del nostro comparto dell’innovazione? Una risposta arriva dalla Camera di Commercio italiana per la Svizzera: “L’Italia viene percepita in Svizzera come “mercato emergente dell’innovazione” e ciò che si aspetta il mercato è un recupero sia in termini di volumi che di numero di investimenti, con l’inevitabile la produzione di Unicorni Made in Italy nei prossimi anni. Un’aspettativa in linea con il peso economico dell’Italia e soprattutto il peso ed il dinamismo delle frange più competitive dell’industria Made in Italy, affamata di innovazione tecnologica.
La produzione di talento non manca ma, soprattutto nelle fasi later stage, gli innovatori tendono a scalare in ecosistemi più avanzati come quello della Svizzera: secondo lo Swiss venture Capital report 2025 i round di investimenti più grandi sono compresi tra i 70 e 160 milioni di franchi, mentre in Italia, nella seconda metà del 2024, il round più significativo (Satispay) non ha superato i 60 milioni di euro.
Squilibri territoriali: il confronto tra modelli distributivi
Un’altra debolezza italiana che emerge dal confronto con la Svizzera è il forte sbilanciamento territoriale a favore della Regione Lombardia rispetto al resto del Paese. In Svizzera, invece, il polo dominante di Zurigo dove avvengono 1/3 degli investimenti del Paese, è accompagnato da altri poli di innovazione importanti, come Losanna, dove gli investimenti superano il mezzo miliardo, Ginevra, Basilea e Berna che insieme realizzano circa 760 milioni di franchi di investimenti”. Insomma, luci e ombre per quanto riguarda il nostro mercato.
Spunti che però possono essere certamente utili, sia per continuare a insistere su quelli che sono i punti di forza del mercato italiano delle startup sia per lavorare con ancora maggiore impegno e ricerca di coesione e collaborazione per migliorare gli aspetti che ancora presentano ampi margini di crescita e di miglioramento.
Verso la collaborazione: il ponte Italia-Svizzera per l’innovazione
La vicinanza geografica e la lingua comune con uno dei cantoni della Svizzera possono certamente favorire lo scambio di conoscenze e competenze e sinergie sempre più strette e fruttuose. Uno degli esempi in questo senso è stato lo scorso 12 novembre 2024 a Ginevra la prima edizione dello Swiss Italian Startup Award, un premio dedicato alle startup italiane con un alto potenziale di crescita e innovazione nel loro settore e interessate al mercato elvetico.
L’evento è stato organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e dall’incubatore tecnologico Fongit (Fondazione Ginevra per l’Innovazione Tecnologica) con l’obiettivo di creare un ponte tra le startup italiane e le aziende svizzere interessate all’innovazione.
La seconda edizione è in programma a novembre 2025 e si pone l’obiettivo di supportare i fondatori di startup tecnologiche italiane offrendo loro un’opportunità per presentare le loro iniziative innovative, attrarre potenziali investitori e promuovere partnership strategiche con importanti aziende svizzere e internazionali. Le startup italiane possono così avere l’occasione di entrare in contatto e conoscere le competenze dell’ecosistema locale svizzero e la rete della comunità imprenditoriale italiana per accelerare il loro successo sul mercato svizzero.







