Dodici infrastrutture, 42 laboratori di ricerca industriale e oltre 1.200 ricercatori e ricercatrici: è la Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, coordinata da ART-ER, la società consortile regionale che si occupa di innovazione, ricerca industriale e sviluppo territoriale. Un sistema policentrico che collega università, centri di ricerca e imprese, nato per trasformare la conoscenza in valore e per rafforzare la competitività di un territorio che negli ultimi anni ha consolidato la sua importanza a livello nazionale e internazionale.
I Tecnopoli non sono semplici luoghi di ricerca, ma spazi di approfondimento tematico sui grandi ambiti della trasformazione industriale e tecnologica.
Indice degli argomenti
Tecnopolo DAMA
Bologna costituisce uno degli snodi principali, in quanto sono presenti tre poli complementari e sinergici. Il Tecnopolo DAMA ospita il supercomputer Leonardo, tra i più potenti d’Europa, utilizzato da istituti di ricerca e imprese per l’elaborazione di Big Data e lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale. Leonardo consente simulazioni avanzate in diversi settori, dagli eventi meteorologici alla medicina fino alla progettazione industriale, accelerando la sperimentazione di nuovi processi e prodotti. Accanto a queste competenze, il Tecnopolo Bologna CNR è impegnato a promuovere l’innovazione nell’automazione, packaging, elettromedicale, cosmetica e agroalimentare.
Nel territorio bolognese si colloca anche il Tecnopolo “Rita Levi Montalcini” di Ozzano, con laboratori di colture cellulari, biologia cellulare e biologia molecolare, specializzato nella ricerca biotecnologica e nello sviluppo di nuovi materiali per la salute. I laboratori supportano anche progetti di formazione avanzata per giovani ricercatori e studenti universitari.
Spostandosi nella vicina Modena, il Tecnopolo si focalizza sulla meccanica avanzata, sull’intelligenza artificiale e sulla medicina rigenerativa. A questo si unisce la sede di Mirandola dello stesso Tecnopolo, che vede al centro la ricerca sui materiali, la biologia cellulare e il settore biomedicale. In questo modo, la Rete contribuisce alla nascita di soluzioni che migliorano la qualità della vita e sostengono un settore strategico per la Regione e per il Paese.
Energia e ambiente
La valorizzazione dell’agroalimentare e i settori della robotica e del biogas sono solo alcuni ambiti che caratterizzano il Tecnopolo di Reggio Emilia, dove troviamo anche laboratori che sperimentano sistemi intelligenti e nuove forme di design industriale. Il Tecnopolo multisede di Forlì e Cesena può contare su un ventaglio di ricerca ampio che riguarda l’aerospazio, l’agroalimentare, l’ICT, fino ad arrivare agli studi sulle turbolenze nelle storiche gallerie Caproni.
I laboratori contribuiscono alla progettazione di soluzioni avanzate per sicurezza, efficienza energetica e ottimizzazione dei processi industriali. Il Tecnopolo di Rimini è orientato alle energie rinnovabili, sostenibilità e ambiente, ma anche alla meccanica avanzata e ai materiali, così come al turismo digitale. Si sperimentano tecnologie per la gestione intelligente delle risorse e piattaforme digitali innovative per il turismo e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Il tema dell’energia e dell’ambiente risulta un tema importante anche a Ravenna e Ferrara. Il Tecnopolo di Ravenna, grazie anche alla presenza del porto e di un tessuto industriale fortemente connesso con l’offshore e i materiali, opera su efficientamento energetico, economia circolare, materiali innovativi e ceramici, con facilities che consentono test avanzati per la nautica, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. La ricerca su materiali avanzati contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sicurezza industriale. Il Tecnopolo di Ferrara mette a disposizione delle imprese attrezzature e servizi per la ricerca su rinnovabili, mobilità sostenibile e gestione delle risorse naturali.
La Food Valley
L’agroalimentare e l’agritech sono invece protagonisti nella “Food Valley”, dove il Tecnopolo di Parma, all’interno del campus universitario, gioca un ruolo importante: qui i suoi laboratori dispongono di linee pilota per il packaging alimentare e per la sperimentazione di soluzioni innovative nella conservazione e distribuzione dei prodotti, ma sono presenti anche laboratori legati all’health, all’energia e alla manifattura 4.0.
Si studiano sistemi intelligenti di controllo della qualità e robotica applicata alla produzione alimentare. Si conclude a Piacenza questo ipotetico viaggio, con la presenza di due diversi Tecnopoli: negli spazi del Casino Mandelli, il Tecnopolo è fortemente specializzato nello studio delle macchine utensili e dei sistemi di produzione. All’interno dell’ex Officina Trasformatori della Centrale Emilia, un altro Tecnopolo è impegnato in attività legate a sistemi energetici avanzati e alla cattura della CO2, alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica. Le attività favoriscono la sperimentazione di soluzioni industriali più sostenibili e la riduzione delle emissioni.
Dieci anni nel 2027
La Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna non è soltanto un insieme di luoghi di ricerca, ma una vera e propria infrastruttura territoriale al servizio dell’innovazione. Oltre a mettere a disposizione spazi, laboratori e attrezzature, favorisce connessioni tra mondi diversi, dalla ricerca di base all’impresa, dalle start-up alle grandi aziende, dai distretti produttivi agli ecosistemi europei.
Queste connessioni rafforzano l’internazionalizzazione delle imprese e la diffusione di nuove tecnologie. La Rete dei Tecnopoli è una strategia di lungo periodo che nel 2027 compirà dieci anni. Un traguardo che segna non solo la loro crescita, ma anche la capacità della Regione di dotarsi di strumenti concreti per accompagnare la transizione digitale, energetica e sociale. Una strategia che tiene insieme competenze e luoghi, saperi e tecnologie, storia industriale e nuove traiettorie di sviluppo, contribuendo a rendere l’Emilia-Romagna uno dei territori più dinamici nel panorama dell’innovazione in Europa.
Contenuto realizzato in partnership con GangliCom











