Il filosofo Günther Anders (1902- 1992) nella sua nota opera “L’uomo è antiquato” ci porta a riflettere sul senso di “dislivello”, di non sincronicità, tra l’uomo e suoi prodotti meccanici che, sempre più nuovi ed efficienti, lo oltrepassano, facendo sì che egli si senta “antiquato”. La macchina è ripetibile, perfetta, standardizzata, riproducibile. Possiede una specie di “eternità” che all’individuo umano è negata. Di qui nasce una impari sfida dell’uomo che vive un complesso turbamento identitario, la “vergogna prometeica” di fronte all’umiliante altezza di qualità degli oggetti da lui stesso creati.
Intelligenza artificiale
Tecnologie, identità, sicurezza: il ruolo chiave dei dati biometrici
Il divario tra l’umanità e le sue creazioni tecnologiche evidenzia come la perfezione meccanica induca negli uomini un senso di obsolescenza. In un’epoca dominata dall’IA e dall’uso di dati biometrici, emergono sfide legate alla privacy e alla sicurezza, spingendo verso lo sviluppo di sistemi biometrici multimodali più sicuri e affidabili
Grafologa forense, esperta in accertamenti su firme grafometriche
avvocato grafologa forense esperta in accertamenti grafometrici

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