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Microsoft Build 2025: così l’IA sarà protagonista del futuro



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Pubblicato il 23 mag 2025

L’IA sarà il motore della prossima ondata di prodotti e servizi del mondo Microsoft, ma lo sarà in modo controllato – con strumenti per svilupparla responsabilmente, integrarla in sicurezza e governarla con trasparenza. Ecco cosa si può trarre dall’evento Build 2025


Andrea Benedetti

Senior Cloud Architect Data & AI, Microsoft



Microsoft ignite 2025

Dal 19 al 22 maggio la conferenza Microsoft Build 2025, a Seattle, ha concentrato in quattro giornate oltre trecento sessioni e sessanta annunci di nuovi prodotti e servizi, tutti declinati attorno a un’unica direttrice: traghettare l’intelligenza artificiale dalle funzioni di assistenza reattiva a un ecosistema di agenti proattivi e collaborativi, capaci di operare attraverso piattaforme, strumenti e dati.

Microsoft Build 2025 | Satya Nadella Opening Keynote

Microsoft Build 2025: le pillole di futuro

IA è stata la parola d’ordine ricorrente nel Build 2025, declinata in una miriade di novità che puntano a rendere gli agenti intelligenti parte integrante di software, servizi cloud e dello stesso sistema operativo Windows. “Abbiamo di fatto inaugurato l’era degli agenti AI”: con questi termini l’azienda ha sottolineato come, grazie a nuovi progressi nella capacità di ragionamento e memoria dei modelli, i sistemi di intelligenza artificiale possano ora aiutarci a risolvere problemi in modi prima impensabili.

La portata di questa rivoluzione è già tangibile nei numeri raccontati durante l’evento. GitHub Copilot, l’assistente di programmazione basato su AI, conta già 15 milioni di sviluppatori attivi, che lo usano per scrivere e correggere codice con maggiore efficienza. Allo stesso tempo Microsoft 365 Copilot – l’AI integrata nelle app di produttività Office – è in uso presso centinaia di migliaia di utenti aziendali, aiutandoli a preparare documenti, gestire riunioni e analizzare informazioni; e oltre 230.000 organizzazioni (il 90% delle aziende Fortune 500) hanno già utilizzato Copilot Studio per costruire agenti e automazioni personalizzate nei propri workflow.

Open agentic web

A fronte di questi risultati iniziali, Microsoft ha delineato a Build la sua visione di un futuro in cui gli agenti AI opereranno a tutti i livelli – dal singolo utente al team fino all’intera organizzazione – rivoluzionando il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Questo concetto di “open agentic web” descrive un mondo in cui gli agenti intelligenti possono prendere decisioni ed eseguire compiti per conto degli utenti sul web in maniera aperta e interoperabile, grazie a standard condivisi e piattaforme pensate ad hoc.

Come evolve Github: agente autonomo

Se l’IA è il perno centrale di Build 2025, gli sviluppatori rimangono (per questa conferenza) il pubblico e l’audience di riferimento: un esempio emblematico è l’evoluzione di GitHub Copilot, nato come “autocomplete” intelligente per il codice, ora si trasforma in un vero agente di codifica autonomo. Nella pratica, non si limiterà più a suggerire linee di codice all’interno dell’editor, ma potrà agire da solo sull’intero progetto software come un “collega virtuale”. Si tratta del primo coding agent integrato in GitHub: un’IA in grado di testare, iterare e perfezionare il codice in autonomia, a cui gli sviluppatori potranno delegare compiti sia ripetitivi sia complessi per accelerare i propri progetti.

Models

Contestualmente, su GitHub arriva anche Models, un nuovo hub dove i team di sviluppo possono scoprire e gestire modelli di AI all’avanguardia e condividere prompt efficaci, il tutto senza uscire dalla piattaforma. Coerentemente con questa visione “aperta”, Microsoft ha deciso inoltre di aprire e rendere opensource il codice di GitHub Copilot Chat per Visual Studio Code, rendendo pubbliche le estensioni che abilitano le funzionalità conversazionali nell’editor.

Con oltre 150 milioni di sviluppatori presenti su GitHub, questa mossa mira a coinvolgere la comunità nel miglioramento continuo degli strumenti AI, in linea con l’impegno di Microsoft verso uno sviluppo software collaborativo e trasparente.

Copilot studio

Non mancano novità anche per quanto riguarda l’IA applicata al ciclo di vita del software aziendale. Il nuovo Microsoft 365 Copilot Studio, ad esempio, fornisce funzionalità avanzate per creare agenti personalizzati che utilizzano i dati e le applicazioni di un’organizzazione. Grazie a un apposito toolkit e a un set ampliato di API, i programmatori (ma anche utenti power user con competenze non esclusivamente tecniche) potranno costruire e distribuire con facilità agenti su misura, sicuri e scalabili, in grado di interagire attraverso le varie app Microsoft 365 e persino con soluzioni di terze parti.

Un’organizzazione potrà, ad esempio, sfruttare Copilot Tuning – il cui arrivo è previsto a giugno – per “addestrare” l’IA sui propri dati interni e sulle procedure specifiche del proprio settore, così da ottenere risposte più pertinenti e soluzioni su misura. Il tutto senza dover scrivere complessi algoritmi: basterà indicare al sistema i documenti e gli esempi rappresentativi dell’attività aziendale, e il modello di Copilot imparerà a seguire quelle linee guida, mantenendo comunque intatti i controlli di sicurezza sui dati.

Per fare un esempio concreto: uno studio legale potrà creare un agente che genera automaticamente bozze di contratti e pareri legali allineati allo stile e alla expertise dello studio stesso, alleviando il lavoro ripetitivo dei professionisti e assicurando al contempo la conformità ai propri standard.

Parallelamente, Microsoft sta sfruttando l’IA per semplificare attività di sviluppo tradizionalmente onerose. È il caso della manutenzione del codice legacy: aggiornare vecchie applicazioni scritte in Java o .NET alle versioni più recenti richiede spesso molto tempo, ma in futuro parte di questo lavoro potrà essere svolto dall’AI. GitHub Copilot sarà infatti in grado di analizzare automaticamente un intero progetto, pianificare l’aggiornamento delle librerie e del codice obsoleto, ed eseguire tali modifiche sotto supervisione degli sviluppatori, riducendo un compito che poteva richiedere settimane o mesi a poche ore.

Sviluppatori, cambia tutto con l’AI

In generale, il messaggio è molto chiaro: l’intelligenza artificiale sta cambiando in profondità il mestiere dello sviluppatore software, automatizzando le incombenze ripetitive e lasciando alle persone più tempo per le attività creative e strategiche.

Uno dei temi più attesi riguardava Windows. Pur essendo un evento rivolto ai developer, Build offre spesso uno sguardo sul futuro del sistema operativo Microsoft – e quest’anno quel futuro parla la lingua dell’intelligenza artificiale.

Windows con l’AI: Foundry e non solo nel Microsoft Build 2025

La novità principale presentata a Seattle è Windows AI Foundry, un nuovo sottosistema di Windows che funge da piattaforma unificata per lo sviluppo e l’esecuzione locale di modelli di AI. In sostanza, Windows offrirà “di serie” tutto il necessario per scegliere, ottimizzare, affinare e far girare modelli di machine learning, sia sfruttando le risorse del PC dell’utente sia collegandosi al cloud.

Una componente chiave di questa strategia è Foundry Local, pensata per portare la potenza degli algoritmi generativi direttamente sui dispositivi. Foundry Local sarà disponibile non solo su Windows 11 ma anche su MacOS, e permetterà di far funzionare modelli e agenti AI in locale, offrendo un ambiente di sandbox dove sviluppare e testare soluzioni AI rapidamente ed efficacemente senza doversi appoggiare ai server remoti.

Questa soluzione è ideale in scenari dove si vuole risparmiare banda, ridurre la latenza e soprattutto garantire maggiore privacy, evitando che dati sensibili escano dall’azienda: il runtime locale, basato sulla tecnologia ONNX, è ottimizzato per sfruttare al meglio l’hardware di qualsiasi PC (CPU, GPU o chip neurali) ed eseguire i modelli direttamente sul dispositivo, senza bisogno di inviare continuamente informazioni al cloud. Immaginiamo, ad esempio, un medico che utilizza un’applicazione AI sul suo laptop durante una visita a domicilio: con Foundry Local, l’AI potrebbe elaborare i dati del paziente sul posto, anche offline, assicurando riservatezza e rapidità di risposta.

Windows non si limita a diventare una piattaforma “AI-ready” dal punto di vista tecnico, ma introduce anche nuove funzionalità per sfruttare concretamente gli agenti intelligenti nelle attività quotidiane.

Model Context Protocol

Microsoft ha annunciato il supporto nativo in Windows del Model Context Protocol (MCP) – uno standard aperto ideato per far dialogare in modo sicuro gli agenti AI con le applicazioni installate sul PC. Ciò significa che in futuro un agente (come un assistente virtuale avanzato) potrà interfacciarsi con i programmi di Windows, accedendo in modalità controllata a determinate funzioni per svolgere compiti per conto dell’utente. A completare il quadro arrivano le App Actions: una nuova API di Windows pensata perché gli sviluppatori possano definire azioni specifiche all’interno delle loro app e esporle agli agenti AI.

Ad esempio, un’app di fotoritocco potrebbe rendere disponibile un comando “ottimizza foto” come App Action: l’agente AI di sistema sarebbe così in grado di scoprire quella funzione e utilizzarla al bisogno, magari su richiesta vocale dell’utente, coinvolgendo automaticamente l’applicazione corretta dietro le quinte. Queste capacità – al momento in anteprima per gli sviluppatori selezionati – mirano ad aumentare la scoperta e integrazione delle funzionalità tra applicazioni, aprendo la strada a un’esperienza utente in cui i confini tra un programma e l’altro si assottigliano grazie alla regia di un AI che coordina tutto.

Naturalmente, Microsoft non ha dimenticato di migliorare anche gli strumenti tradizionali a disposizione degli sviluppatori su Windows. Utility popolari come Windows Terminal, il sottosistema Linux (WSL) e il gestore di pacchetti WinGet riceveranno aggiornamenti significativi pensati per incrementare la produttività.

In particolare, WinGet introdurrà la funzione di configurazione automatica dell’ambiente: con un singolo comando, uno sviluppatore potrà installare su un nuovo PC tutte le applicazioni, librerie e impostazioni necessarie, attingendo a un file di configurazione generato in precedenza sul proprio computer principale. Ciò renderà molto più semplice allestire rapidamente postazioni di sviluppo consistenti o condividere set-up ottimali con il proprio team.

Nell’universo cloud, l’intelligenza artificiale sta diventando il collante di ogni servizio.

Azure con strumenti per l’AI

Azure – la piattaforma cloud della casa di Redmond – è stata arricchita di strumenti per facilitare la creazione e gestione di applicazioni AI su larga scala. Tra le novità spicca un sistema che automatizza la scelta del modello di AI più adatto per ogni compito: all’interno di Azure AI Foundry debutta un Model Router che può selezionare dinamicamente l’algoritmo (ad esempio tra quelli di OpenAI) in grado di fornire la risposta migliore al minor costo, evitando agli sviluppatori di dover effettuare trial-and-error manualmente. Inoltre, sono stati introdotti modelli pre-addestrati e componenti riutilizzabili per i casi d’uso più comuni, forniti come template pronti all’uso: questi permettono di costruire prototipi di soluzioni AI in pochi minuti e poi portarli in produzione con facilità, riducendo drasticamente il tempo necessario per sviluppare nuove applicazioni intelligenti.

Microsoft sta anche ampliando il catalogo di modelli AI disponibili nel suo ecosistema, grazie a collaborazioni strategiche.

Arriva Grok

Si è annunciato l’ingresso dei modelli di xAI – la startup di AI di Elon Musk – all’interno di Azure AI Foundry: i potenti modelli Grok 3 e Grok 3 mini di xAI saranno ospitati e resi accessibili direttamente dalla piattaforma Microsoft.

Complessivamente, si può ora scegliere tra oltre 1.900 modelli di intelligenza artificiale già integrati in Azure (tra modelli Microsoft e di partner, closed o open), il che rappresenta un ventaglio amplissimo di soluzioni per ogni esigenza.

Così, per guidare gli utenti in questa abbondanza, Azure offrirà un Model Leaderboard – una sorta di classifica dei modelli con le migliori performance nei vari compiti – e utilizzerà il già citato Model Router per indirizzare automaticamente le richieste al modello ottimale in tempo reale.

Sicurezza e AI in Build 2025

Di pari passo con l’innovazione, Microsoft ha posto l’accento sulla sicurezza e l’uso responsabile dell’AI. Uno dei timori diffusi è che i modelli generativi possano essere indotti a comportamenti indesiderati tramite input malevoli (i cosiddetti prompt injection): per contrastare questo rischio, è stato annunciato Prompt Shield, un sistema che funge da scudo per intercettare e neutralizzare sul nascere comandi maligni o non consentiti, impedendo che influenzino l’output dei modelli.

In aggiunta, una tecnica chiamata Spotlighting consentirà di smascherare eventuali istruzioni ostili nascoste nei dati di input, isolando le parti non attendibili e rinforzando così la protezione degli agenti AI da tentativi di manipolazione. Per tutelare la privacy, Azure AI integra ora filtri automatici in grado di riconoscere e mascherare informazioni sensibili (come dati personali o sanitari) nei risultati generati dall’intelligenza artificiale, aiutando le aziende a rispettare normative e policy di compliance.

Sul fronte del controllo degli accessi, Microsoft ha esteso il paradigma Zero Trust anche agli agenti AI: ogni agente creato tramite Copilot Studio o Azure Foundry può essere dotato di un’identità digitale dedicata (mediante il nuovo Microsoft Entra Agent ID, in anteprima) per essere gestito come se fosse un utente a tutti gli effetti, con credenziali e permessi regolati dall’amministratore IT. In pratica, l’azienda può monitorare e governare ciò che gli agenti automatizzati fanno e a quali dati accedono, esattamente come farebbe per un dipendente umano, prevenendo così i rischi di un “far west” di bot non tracciati.

Le giornate non sono state solo una passerella di tecnologie, ma anche un momento di incontro con figure chiave dell’industria e un’occasione per mostrare come le novità annunciate trovino applicazione concreta.

Settori cambiati dalla tecnologia AI

Sul palco di Seattle, Satya Nadella ha ospitato conversazioni con ospiti d’eccezione come Sam Altman, CEO di OpenAI (il partner principale nello sviluppo dell’AI generativa), Elon Musk, fondatore di xAI, a testimonianza del ruolo centrale che queste partnership rivestono nella strategia globale, Jensen Huang (CEO di NVIDIA) che ha approfondito i progressi nell’hardware per l’AI e la collaborazione in corso per potenziare i supercomputer Azure con le più recenti GPU, fondamentali per addestrare i modelli di nuova generazione.

Accanto ai big della tecnologia, Microsoft ha evidenziato come aziende e istituzioni stiano già abbracciando la sua piattaforma AI. Ad esempio, nel settore sanitario, Stanford Health Care sta sperimentando un orchestratore di agenti AI fornito da Microsoft per ridurre l’onere amministrativo nelle riunioni dei comitati oncologici, velocizzando la preparazione delle cartelle cliniche e delle decisioni terapeutiche. In ambito business, colossi come Fujitsu e NTT Data utilizzano Azure AI Foundry per sviluppare agenti personalizzati che aiutano a individuare le migliori opportunità di vendita e a redigere più rapidamente le proposte commerciali per i clienti, aumentando l’efficienza dei loro team.

Anche il settore pubblico guarda con interesse a queste tecnologie: il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, il Met Office, collaborerà con Microsoft per trasferire le proprie simulazioni climatiche su un nuovo supercomputer nel cloud Azure, con l’obiettivo di migliorare la precisione delle previsioni del tempo e dei modelli di cambiamento climatico.

L’intelligenza artificiale permea ogni aspetto dell’ecosistema Microsoft. Pur rivolgendo lo sguardo principalmente a sviluppatori e professionisti IT, l’evento ha racconato innovazioni che toccano da vicino anche il grande pubblico: dai PC con assistenti virtuali integrati direttamente nel sistema operativo, alle applicazioni cloud che anticipano le nostre esigenze, fino a servizi aziendali capaci di adattarsi su misura.

Credo che il messaggio sia stato sia chiaro che ottimistico: l’IA sarà il motore della prossima ondata di prodotti e servizi, ma lo sarà in modo controllato – con strumenti per svilupparla responsabilmente, integrarla in sicurezza e governarla con trasparenza. E con il sostegno di un vasto network di partner e sviluppatori, l’idea è quella di rendere questa visione una realtà tangibile già nei mesi e anni a venire.

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