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Transizione 5.0 a rischio flop, così il Governo prova a risolvere



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Il piano Transizione 5.0 potrebbe arricchirsi di nuove misure di semplificazione e potenziamento degli incentivi fiscali per favorire la transizione digitale e sostenibile delle imprese italiane: ma l’emendamento che prevede tali modifiche dovrà superare diversi passaggi prima di diventare operativo

Pubblicato il 14 nov 2024

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



internet of things (2) (2)

L’emendamento Gelmetti rappresenta un tentativo importante di rafforzare il Piano Transizione 5.0, con l’obiettivo di rendere più accessibili e utili le misure di incentivo per le imprese italiane che investono nella digitalizzazione e sostenibilità, nel contesto dell’applicazione del paradigma di Industria 5.0.

La proposta normativa introduce nuove detrazioni e snellisce le procedure burocratiche per le imprese interessate, ma dovrà superare vari passaggi istituzionali prima di diventare legge. Dopo l’approvazione in Commissione, l’emendamento passerà al Senato e alla Camera per il voto definitivo. L’intero iter di conversione del Decreto Fiscale dovrà concludersi entro il 18 dicembre 2024.

Incentivi per le Aree ZES e settori ad alta innovazione

Uno degli aspetti centrali dell’emendamento è l’accesso facilitato ai fondi per le imprese situate nelle Zone Economiche Speciali (ZES), con un occhio di riguardo per le aziende attive in settori ad alta innovazione tecnologica.

Le imprese che operano in ambiti come l’intelligenza artificiale, la robotica e l’Internet of Things avranno un accesso privilegiato ai finanziamenti, potendo così contribuire alla spinta tecnologica e competitiva del sistema produttivo italiano.

Detrazioni e crediti d’imposta

Le modifiche proposte includono significativi incentivi fiscali mirati alle piccole e medie imprese (PMI). Il nuovo pacchetto di agevolazioni prevede, innanzitutto, l’estensione del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, fissando detrazioni fino al 20% per spese di R&S, con un tetto massimo di 4 milioni di euro. Questo aiuto sarà accessibile anche per le spese in tecnologie sostenibili, come investimenti in sistemi energetici innovativi, con una detrazione pari al 10% e un limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Accelerazione delle procedure e semplificazione burocratica

L’emendamento punta anche a snellire il processo di richiesta e approvazione dei fondi, uno degli ostacoli principali per le imprese che intendono accedere agli incentivi. Tra le modifiche, sono previste misure per ridurre i tempi di risposta alle richieste e diminuire le barriere amministrative, garantendo un iter più agile e meno costoso per le PMI. Questa semplificazione dovrebbe migliorare la gestione delle risorse e favorire una distribuzione tempestiva dei fondi, incentivando la partecipazione delle aziende​(innovation post)​(safinance).

Obiettivi per il futuro delle imprese italiane

L’emendamento Gelmetti rappresenta, quindi, un passo rilevante per potenziare la competitività delle aziende italiane in un contesto sempre più interconnesso e tecnologico. Grazie a queste nuove misure, il governo mira a costruire un ecosistema industriale avanzato, capace di affrontare le sfide globali e valorizzare il patrimonio di competenze e tecnologie presenti nel Paese. Vedremo come andrà a finire.

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