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Protezione dei cavi sottomarini: l’Italia si candida a leader europeo



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Di fronte ai crescenti attacchi alle infrastrutture digitali sottomarine, l’Italia sviluppa un modello integrato di difesa che combina competenze militari, industriali e normative

Pubblicato il 5 feb 2025

Antonio Deruda

Docente, analista e consulente



Pictured,Underwater.,Futuristic,Cables,In,The,Sea,Underwater.

Il 2025 si è aperto con crescenti tensioni sul fronte della sicurezza delle infrastrutture sottomarine, comprese quelle che garantiscono le comunicazioni internazionali.

Dalle acque del Mar Baltico a quelle del Mediterraneo, la minaccia nei confronti delle infrastrutture di telecomunicazione europee è sempre più impellente ed è aggravata da anni di insufficiente attenzione da parte delle istituzioni politiche e in alcuni casi anche degli apparati militari.

In questo contesto di crescente rischio assumono particolare significato alcune importanti iniziative prese in ambito italiano e che potrebbero permettere al nostro Paese di assumere un ruolo guida nel nuovo approccio di difesa europeo.

I danneggiamenti di cavi sottomarini a opera della Russia

Dopo i danneggiamenti ad alcuni cavi registrati il giorno di Natale, le autorità finlandesi hanno sequestrato davanti al porto di Kilpilahti la Eagle S, una petroliera con bandiera delle Isole Cook, ma sospettata di far parte della cosiddetta “flotta ombra” russa, un gruppo di navi che trasportano illegalmente prodotti sottoposti a embargo e che spesso navigano in maniera sospetta nelle vicinanze di cavi sottomarini.

Secondo il governo di Helsinki, la Eagle S avrebbe deliberatamente tranciato il cavo Estlink 2 che collega le reti elettriche della Finlandia e dell’Estonia oltre ad aver lesionato quattro cavi in fibra ottica. A confermare l’ipotesi degli investigatori il fatto che l’imbarcazione abbia perso l’ancora e che sul fondale siano state rinvenute tracce di trascinamento per oltre 50 miglia marine.

I recenti tentativi di sabotaggio nel Mar Baltico non sono episodi isolati, ma costituiscono un modello deliberato volto a danneggiare le nostre infrastrutture digitali ed energetiche” ha commentato l’Alta Rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Kaja Kallas, esprimendo la preoccupazione di Bruxelles per quelli che ormai vengono classificati come attacchi ibridi e che a novembre scorso avevano colpito anche due cavi in fibra ottica tra Germania e Finlandia e tra Svezia e Lituania.

Il ruolo dell’Italia nella sicurezza delle infrastrutture sottomarine

Dicevamo del ruolo dell’Italia, che mira a diventare un riferimento nella sicurezza delle infrastrutture sottomarine, essenziali per la comunicazione globale e la sicurezza energetica.

L’accordo Fincantieri-Sparkle

Va in questa direzione sicuramente la firma di un memorandum d’intesa tra Fincantieri, player globale della cantieristica navale e delle tecnologie marine, e Sparkle, leader nei servizi di telecomunicazione internazionali in Italia e fra i primi al mondo. Il principale obiettivo dell’accordo – si legge nella nota congiunta delle due aziende – è quello di rafforzare la collaborazione, tramite team di lavoro condivisi e specializzati, nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la sorveglianza e la protezione dei cavi di telecomunicazione sottomarini.

Per Fincantieri si tratta di un ulteriore passo in avanti nel dominio underwater, che la società considera oggi una dimensione fondamentale a causa della sempre maggiore dipendenza dei Paesi dalle infrastrutture strategiche che risiedono sotto i mari. Dall’altra parte Sparkle, con una rete proprietaria in fibra ottica che si estende per oltre 600.000 km attraverso Europa, Africa, Medio Oriente, America e Asia, metterà a disposizione della partnership una lunga esperienza nella protezione di queste infrastrutture. La sinergia tra due campioni nazionali che condividono le rispettive competenze si inquadra in una visione strategica che ha come obiettivi non solo lo sviluppo tecnologico e il miglior posizionamento geopolitico dell’Italia, ma anche quello di rendere il nostro Paese una best practice a livello internazionale nella tutela delle infrastrutture sottomarine.

Il protocollo d’intesa tra Sparkle e Marina Militare

L’accordo fra Fincantieri e Sparkle fa seguito a un’altra importante iniziativa attiva già da un paio di anni e che alla collaborazione fra aziende private affianca quella con il settore militare. Dal luglio del 2022 è infatti in vigore un protocollo d’intesa tra Sparkle e Marina Militare volto a condividere procedure operative ed effettuare attività congiunte di ricognizione e di monitoraggio dei cavi sottomarini di proprietà di Sparkle e delle aree limitrofe a questi cavi. La Marina Militare ha inoltre messo a disposizione il proprio supporto cartografico per i fondali marini d’interesse, l’assistenza in situazioni operative emergenziali e lo sviluppo di attività di ricerca per il perseguimento degli obiettivi dell’accordo.

Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea

La collaborazione fra aziende e forze armate nella protezione dei fondali si sta consolidando in particolare presso il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, inaugurato a La Spezia nel dicembre del 2023 e ben presto diventato il motore di una nuova sinergia del Sistema Paese per “promuovere, facilitare e coordinare la cooperazione delle diverse eccellenze nazionali del settore”, come si legge sul sito dell’istituzione.

I bandi in arrivo sviluppo di infrastrutture innovative di reti subacquee

Dopo un primo periodo di rodaggio, ora il Polo lavora a pieni giri e ha già pubblicato quattro bandi ai quali hanno partecipato una cinquantina di aziende e università. Nei primi sei mesi del 2025 sono previsti in uscita altri quattro bandi, tutti orientati allo sviluppo di infrastrutture innovative di reti subacquee in grado di monitorare e proteggere l’ambiente sottomarino e di tecnologie robotiche da applicare su veicoli subacquei autonomi e multifunzione. Tutti progetti ancora limitati a livello finanziario – il budget del Polo è per il momento di 3 milioni di euro l’anno stanziati dal Ministero della Difesa – ma che stanno già contribuendo a dare una spinta a tutto il settore italiano dell’underwater, non solo alle grandi aziende, ma anche a PMI che si affacciano sul mercato con soluzioni interessanti.

Le soluzioni innovative: il tessuto intelligente Knitronix

È il caso per esempio di Knitronix, che ha sviluppato un nuovo tessuto intelligente in grado di comportarsi come un “sensore continuo”. Questo smart textile, già sperimentato in altri tipi di tubazioni e condotte, può avvolgere l’infrastruttura sottomarina consentendo di rilevare alterazioni o manomissioni su tutta la sua lunghezza in tempo reale. In una prospettiva che vede sempre di più i cavi in fibra ottica come obiettivi di attacchi ibridi, l’ambito dei sensori pensati specificamente per il monitoraggio delle arterie digitali sarà uno di quelli con maggiori potenzialità in un’ottica di collaborazione tra aziende private e apparati di sicurezza.

L’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas)

Per fornire un cappello istituzionale a tutte queste iniziative nel settembre del 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge proposto dal ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci che prevede l’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas), alle dipendenze funzionali della Presidenza del Consiglio. Anche in questo caso l’Italia svolgerà un ruolo pionieristico visto che il principale compito della nuova Agenzia sarà quello di definire un quadro giuridico che possa rispondere alle esigenze emerse dalla progressiva antropizzazione dell’ambiente subacqueo e dalla presenza nei fondali di infrastrutture critiche, comprese quelle di telecomunicazione. Questo sforzo regolatorio mira a colmare le lacune della Convezione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare approvata nel 1982 e ormai non più rispondente ai nuovi scenari che vedono protagonisti il mare e i suoi fondali. La cosiddetta Convenzione di Montego Bay non prevede neanche l’obbligo per gli Stati di emanare provvedimenti a tutela delle infrastrutture sottomarine all’interno delle proprie acque territoriali o delle Zone Economiche Esclusive in quanto il diritto di posa dei cavi sottomarini è riconosciuto come una libertà d’alto mare, ovvero un bene comune sul quale nessuno Stato può esercitare la propria sovranità.

Le prospettive

Accordo fra Sparkle e Fincantieri e tra Sparkle e Marina Militare, crescita delle attività del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea e nuove iniziative regolatorie dell’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee. Ci sono le premesse affinché il 2025 diventi un anno in cui l’Italia, con la sua posizione strategica in mezzo al Mediterraneo e gli oltre 8mila chilometri di coste, assuma un ruolo di riferimento internazionale per la protezione di quelle infrastrutture di telecomunicazione che la competizione tecnologica ha posto sempre più al centro degli scenari geopolitici.

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