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Dal linguaggio al potere: la sfida etica del marketing nell’era AI



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L’intelligenza artificiale nel marketing introduce nuovi modelli di comunicazione personalizzata, ridefinendo il ruolo dei professionisti e dei clienti in un contesto etico e sociale in continua trasformazione. Un estratto dal libro “Marketing miracoloso. Social media strategy for dummies”

Pubblicato il 23 ott 2025

Filomena Tucci

Economista, comunicatrice e analista politico



influencer marketing

Nel contesto del marketing contemporaneo, l’intelligenza artificiale rappresenta un punto di svolta: non solo come strumento tecnico, ma come leva culturale capace di ridefinire il linguaggio, l’etica e il rapporto tra professionisti e pubblico.

Il linguaggio come potere e responsabilità

“Parlare in modo incomprensibile a un non addetto ai lavori produce una negazione quasi dell’uso del linguaggio. Usare una lingua esoterica è un modo più o meno in-consapevole di ribadire lo sbilanciamento di potere che c’è tra i due interlocutori. lo sono il giurista, l’avvocato, il medico, tu sei il suddito, il paziente. E devi quindi rice-vere la somministrazione di un linguaggio che non capisci: un atto di estrema violenza“. Così si esprimeva di recente lo scrittore Gianrico Carofiglio in un intervento pubblico.

Condivido e rilancio! Vale nella nostra professione più che mai!

Ho sempre contrastato l’asimmetria informativa tra me e i miei clienti. Ho sempre puntato all’educazione del cliente, perché un cliente consapevole e informato può compartecipare alle azioni del tecnico (consulente, manager, specialista…), sia esso un esperto di digital marketing, di comunicazione, di informatica. Informazione è potere, asimmetria informativa è sottomissione. Per un riequilibrio di utenti di un servizio pubblico e/o privato occorre equilibrio di informazioni. Come? Educare, educare, educare.

Il marketing come strumento di interpretazione della complessità

Con questo libro si cerca di coniugare la storia con la teoria, fondamenta del pensiero strategico, trasferendovi quindi la capacità di guardare il particolare senza trascurare la sua relazione con il generale.

Nel libro commentato da De Kerckhove, Ciaglia, Costantini e Rossignaud c’è una riflessione più ampia che permea l’ intero libro: il richiamo all’etica, il pieno riconoscimento di una professione immateriale digitale innovativa e poi viviamo in una società liquida, per usare le parole di Bauman, dove tutto è in costante movimento e ridefinizione. Le generazioni si sovrappongono, le tecnologie avanzano, e il confine tra umano e artificiale diventa sempre più sfumato. In questo contesto, il marketing deve diventare uno strumento per interpretare la complessità, per creare ordine nel caos e per trovare nuove vie di comunicazione e crescita.

Leggere Marketing miracoloso significa accettare una sfida: quella di ripensare il proprio approccio al marketing, non come un insieme di regole rigide, ma come un campo in continua evoluzione. Significa abbracciare l’ idea che il vero miracolo del marketing è nella capacità di adattarsi, di innovare e di costruire relazioni autentiche.

La missione e l’intenzione comunicativa

Quando la missione è chiara si affinano le strategie di comunicazione, ma non possiamo dimenticare una delle prime regole della comunicazione: non si può non comunicare. Ma comunicare cosa a quali fini? In un’era di sovraccarico informativo, occorre più che mai definire prima l’intenzione. Quindi cosa voglio dire, a chi, per ottenere cosa, sforzandosi di immaginare gli effetti di un messaggio di comunica-zione. La finalità è istituzionale? Commerciale? Il destinatario chi è? dove vive? e che relazione intercorre tra me e il destinatario. Da questo dipenderà il tono di voce che utilizzerò.

Conoscere il target per costruire strategie consapevoli

Conoscere il target implica un momento di studio e di riflessione sul destinatario della comunicazione, non è di certo un’impresa superficiale. In passato la cultura di ricerca era molto più sviluppata e anche le risorse a disposizione erano enormi; quindi, i comunicatori pubblici potevano investire nello studio del target.

Oggi lo studio è diventato un lusso e, ahimè, molte volte si limita a un’analisi empirica di azione e reazione, quindi è uno studio postumo dove si compiono micro azioni e se ne studiano gli effetti. Il vantaggio della fabbrica agile, del lean method è quindi frammentare una strategia in microsondaggi esplorativi preliminari e frequenti su un target potenziale ancora non ben definito, alla ricerca di fabbisogni ancora non ben definiti ma ipotetici, non detti e latenti, dei desideri inespressi e delle nicchie di mercato.

A mio avviso, chi ha le risorse per studiare dovrebbe sempre continuare a farlo, avvalendosi di:

• Una fase di indagine preliminare desk;

studi di settore e analisi concorrenza;

• un’analisi qualitativa di ipotesi;

• un’analisi campionaria sull’universo di riferimento; • e solo dopo scegliere il target.

Ma nell’era del risparmio spesso si “spinge” sul prodotto a priori, senza adeguati approfondimenti preliminari, eppure ci sono studi semplici già disponibili gratuitamente, a cui si dovrebbe far riferimento prima di intraprendere qualsiasi azione.

Il contesto sociale e la società liquida del digitale

Siamo nel cuore della terza fase dell’intelligenza artificiale generativa, immersi nel digitale. Reduci da una pandemia mondiale e nel pieno della globalizzazione. La società liquida che descriveva Bauman si caratterizza per la grande incertezza che si prova a essere immersi in una grande quantità di conoscenza. Come operare quindi in questa epoca?

Utili restano i riferimenti Istat della piramide demografica e ciò che scrive Kotler sulla segmentazione delle generazioni in base ai consumi e al rapporto con le tecnologie. Le generazioni restano una modalità semplicistica di segmentazione, ma ancora possibile per chi si muove con fatica nel mare immenso dei dati: suddividere la popolazione per fasce d’età di appartenenza, e quindi stili di vita e valori, non basta più.

Una buona analisi del contesto richiede sempre più competenze miste:

• dati storici;

• analisi geografica;

• analisi sociale;

• una buona analisi desk del contesto economico;

• un’analisi del comportamento delle persone.

Quindi i nostri pilastri saranno i dati statistici sulla popolazione di riferimento e le principali variabili economiche, l’analisi delle imprese del territorio di studio, l’analisi antropologica di costumi, usi, religioni delle comunità di riferimento.

Lo storytelling come viaggio dell’eroe e la partecipazione dell’utente

Un utile riferimento teorico, traslabile al marketing e alla comunicazione contemporanea è la teoria del viaggio dell’eroe elaborata da Christopher Vogler a partire dagli studi di Campbell. Tale modello narrativo, che scandisce le tappe di trasformazione dell’eroe dall ordinario allo straordinario e’ stato ampiamente adottato nelle strategie di storytelling applicate ai brand. Il consumatore viene così collocato al centro del racconto come protagonista, mentre l’impresa assume la funzione di mentore o guida. Con l’avvento dei social media, questa dinamica si è accentuata: le piattaforme digitali non sono più meri strumenti di diffusione, ma spazi interattivi in cui la narrazione si co-costruisce con il pubblico, rendendo il consumatore parte attiva nel processo simbolico e valoriale. L’attuale fase dell’intelligenza artificiale generativa rappresenta un’ulteriore evoluzione: i sistemi non solo facilitano la personalizzazione dei contenuti, ma generano essi stessi narrazioni adattive, modulando il viaggio dell’eroe in base ai dati e alle interazioni. In questo quadro, la dimensione partecipativa diventa più intensa e la costruzione del significato si configura come processo collettivo, dinamico e tecnologicamente mediato.

L’intelligenza artificiale nel marketing e la nuova comunicazione

L’ intelligenza artificiale (AI) permette a computer e macchine di svolgere attività che tradizionalmente necessitano dell’ ingegno umano, trovando impiego in numerosi campi, dalla sanità all’ industria, fino a diventare cruciale nel settore della comunicazione. Nel settore comunicativo, l’ AI ha introdotto nuovi metodi di interazione, consentendo la produzione e condivisione di contenuti in modi innovativi. Grazie all’ AI, è possibile generare testi coerenti, personalizzare messaggi in base alle preferenze degli utenti, e gestire richieste complesse in tempo reale tramite chatbot e assistenti digitali. Queste innovazioni promettono di aumentare notevolmente efficienza e personalizzazione nelle comunicazioni, sia in ambito professionale che privato.

Consideriamo l’ intelligenza artificiale (AI) come un sistema avanzato dotato della capacità di apprendere ed evolvere autonomamente, un po’ come uno studente universitario che si immerge in nuovi campi di studio per ampliare le proprie conoscenze. Al fulcro di questa tecnologia ci sono gli algoritmi, definibili come set di istruzioni dettagliate che orientano le decisioni dell’ AI, similmente a come gli appunti di lezione guidano lo studio per un esame.

L’ apprendimento avviene attraverso due processi principali:

Apprendimento automatico (machine learning, ML). Questa tecnica permette all’ AI di migliorare le proprie capacità basandosi sull’ esperienza. Gli algoritmi di ML sono in grado di identificare schemi e correlazioni nei dati, consentendo all’ AI di fare previsioni o prendere decisioni informate su situazioni mai affrontate prima. È un po’ come dedurre principi di statistica applicata da una serie di esperimenti, senza che qualcuno vi abbia spiegato le regole in anticipo.

Apprendimento profondo (deep learning). Questo metodo è ispirato al funzionamento del cervello umano e permette all’ AI di elaborare informazioni complesse, come il riconoscimento vocale, la traduzione di lingue diverse o l’ identificazione di oggetti in immagini. Si tratta di un tipo di apprendimento che utilizza le reti neurali, che sono strutturate in strati sovrapposti, per analizzare grandi volumi di dati. Immaginate di affrontare un corso universitario avanzato: iniziate con i concetti di base e, man mano che progredite, approfondite la vostra comprensione attraverso strati successivi di conoscenza, fino a padroneggiare la materia.

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