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IA+: il manifesto strategico di Pechino per la leadership globale



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L’iniziativa Intelligenza Artificiale Plus non è un semplice piano tecnologico, ma un manifesto strategico della Cina per ridefinire l’equilibrio economico e geopolitico del XXI secolo. Dal suo lancio, rappresenta la risposta statale al modello statunitense di innovazione privata.

Pubblicato il 30 set 2025

Gabriele Iuvinale

Senior China Fellows at Extrema Ratio

Nicola Iuvinale

Senior China Fellows at Extrema Ratio



modelli AI llm cinesi

L’iniziativa cinese “Intelligenza Artificiale Plus” è un piano strategico a guida statale che mira a una profonda integrazione dell’IA in sei settori chiave entro il 2035, per trasformare l’economia e la società del Paese. A differenza del modello statunitense, guidato dal settore privato, la Cina vede l’IA come un pilastro della modernizzazione e del potere nazionale, utilizzando l’applicazione pratica per ottenere un vantaggio geoeconomico.

Il duello tecnologico tra Cina e Stati Uniti

Nel cuore della competizione per il potere globale del XXI secolo si nasconde un duello tecnologico e strategico tra le due maggiori superpotenze mondiali. A luglio, l’amministrazione Trump ha pubblicato il piano d’azione statunitense sull’intelligenza artificiale, seguito a distanza di 34 giorni da una direttiva del Consiglio di Stato cinese che annuncia l’iniziativa “Intelligenza Artificiale Plus” (IA+).

Sebbene entrambi i documenti provengano dai vertici dei rispettivi governi, le loro filosofie sono profondamente divergenti. Il piano statunitense è nato da un ordine esecutivo ed è stato guidato congiuntamente da uffici specifici della Casa Bianca. Al contrario, l’iniziativa cinese è una direttiva che proviene direttamente dal Consiglio di Stato, l’organo amministrativo supremo del Paese. Questo approccio centralizzato, che affida il coordinamento a un’unica entità come la National Development and Reform Commission (NDRC), la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, dimostra un “sforzo globale” da parte dell’intero apparato statale. Il Consiglio di Stato, in quanto organo esecutivo delle decisioni dell’Assemblea Nazionale del Popolo, funge da supremo coordinatore per i 26 ministeri e i 31 governi provinciali della Cina.

Il mercato unificato come risorsa strategica

Tuttavia, la strategia cinese non è una semplice evoluzione economica, ma una risposta strutturale alle sfide geopolitiche del XXI secolo. Essa si basa sull’architettura di un mercato unificato nazionale, inteso come un pilastro solido contro le incertezze esterne. La Cina ha compreso che, in un mondo sempre più caratterizzato da tensioni commerciali, protezionismo e interruzioni delle catene di approvvigionamento, il suo vasto mercato interno è la sua risorsa più strategicamente “scarsa”. Questa mossa è una risposta diretta alle politiche di “decoupling” e “friend-shoring” promosse dall’Occidente, un modo per rendere l’economia cinese più autosufficiente e, al contempo, un polo gravitazionale per gli investimenti globali. L’NDRC chiarisce che il mercato unificato non sarà un “piccolo ciclo chiuso”, ma un “grande palcoscenico” per tutti gli operatori economici, indicando l’intenzione di attrarre risorse e capitali stranieri su termini più favorevoli, ma secondo le proprie regole.

È in questo contesto che l’IA assume un ruolo cruciale. Pechino non la vede come un semplice strumento di business, ma come un “settore strategico” alla base della sua modernizzazione e del suo potere nazionale. L’approccio cinese è marcatamente statalista e top-down, con il governo che guida lo sviluppo e l’applicazione dell’IA in ogni settore. Il piano si articola in sei domini di azione, ognuno con obiettivi specifici e dettagliati per garantire un’integrazione completa dell’intelligenza artificiale. L’approccio cinese è “accelerazionista”, con un’enfasi sul “maggior rischio per la sicurezza” che deriva dalla “mancanza di sviluppo”.

Obiettivi del piano cinese

Il documento, pubblicato il 26 agosto 2025, stabilisce una visione a lungo termine con obiettivi chiari e misurabili, che illustrano l’impegno della Cina verso una trasformazione completa.

  • Entro il 2027. L’integrazione profonda dell’IA in sei settori chiave supererà il 70%, con una rapida crescita delle industrie dell’economia intelligente.
  • Entro il 2030. Il tasso di penetrazione dell’IA supererà il 90%, rendendo l’economia intelligente un motore di crescita fondamentale per l’economia cinese.
  • Entro il 2035. La Cina entrerà in una nuova fase di economia e società completamente intelligenti, fornendo un forte sostegno per la realizzazione della modernizzazione socialista.

I sei domini di azione dell’iniziativa “IA+”: una panoramica dettagliata

Il piano del Consiglio di Stato si addentra in sei aree di intervento specifiche, dimostrando un approccio sistemico e coordinato.

“IA+ scienza e tecnologia”

Questo dominio si concentra sull’accelerazione dei progressi scientifici attraverso l’IA, esplorando nuovi paradigmi di ricerca e sviluppo. Gli obiettivi includono:

  • Accelerare la scoperta scientifica. L’iniziativa mira ad accelerare i processi di ricerca “dallo 0 all’1” (scoperte fondamentali) e la trasformazione tecnologica “dall’1 all’N” (applicazione su vasta scala).
  • Sviluppare grandi modelli scientifici. Il piano promuove la costruzione e l’applicazione di modelli scientifici su vasta scala, l’aggiornamento intelligente delle infrastrutture di ricerca e la creazione di set di dati scientifici di alta qualità.
  • Innovare i metodi di ricerca nelle scienze sociali. L’IA sarà utilizzata per promuovere un cambiamento nei metodi di ricerca verso un modello di collaborazione uomo-macchina, con l’obiettivo di studiare l’impatto dell’IA sulla cognizione e sulle norme etiche.

“IA+ sviluppo industriale”

Questo è il cuore della strategia cinese, con l’obiettivo di integrare l’IA in ogni fase della produzione per far avanzare la Cina lungo la catena del valore globale. I punti chiave includono:

  • Coltivare nuove imprese “native intelligenti”. L’iniziativa incoraggia la creazione di nuove imprese con un’architettura e una logica operativa basate sull’IA, esplorando modelli di business completamente nuovi.
  • Sviluppare la produzione intelligente. L’IA sarà utilizzata per migliorare l’intera catena di valore industriale, dal design alla produzione, e sarà applicata in settori ad alto valore aggiunto come l’automotive e l’aerospaziale. L’IA supporterà la transizione da una “produzione di massa rigida a una produzione flessibile e guidata dalla domanda”. L’iniziativa “AI + Manifatturiero” illustra chiaramente questa strategia. Si tratta di uno sforzo concertato per integrare l’IA in ogni fase della produzione, dalla progettazione alla manutenzione, attraverso tecnologie come la robotica intelligente, la manutenzione predittiva e i gemelli digitali.

“IA+ miglioramento dei consumi”

Il piano promuove la creazione di nuovi scenari e modelli di consumo attraverso l’IA. Gli obiettivi includono:

  • Espandere i servizi intelligenti. Verranno promossi assistenti intelligenti e servizi per l’intrattenimento, l’e-commerce e la cura degli anziani.
  • Sviluppare prodotti intelligenti. Il piano promuove il concetto di “Internet di Tutte le Cose Intelligenti” (万物智联), con un forte focus su prodotti come veicoli intelligenti, smartphone, robot e dispositivi indossabili.

“IA+ benessere pubblico”

Questo dominio si concentra su come l’IA può migliorare la vita dei cittadini cinesi. L’iniziativa propone di:

  • Creare modi di lavorare più intelligenti. L’IA sarà utilizzata per creare nuovi posti di lavoro e migliorare quelli esistenti attraverso la collaborazione uomo-macchina.
  • Rendere l’istruzione più efficace. L’IA sarà integrata nel sistema educativo per consentire un apprendimento personalizzato e promuovere una transizione da un sistema basato sulla trasmissione della conoscenza a uno basato sullo sviluppo delle capacità.
  • Migliorare la qualità della vita. L’IA sarà utilizzata per la salute, la cultura e l’assistenza, anche per le persone con disabilità.

“IA+ capacità di governance”

Questo dominio mira a creare un sistema di governance più efficiente e reattivo attraverso l’IA. Gli obiettivi includono:

  • Costruire un sistema di co-governance uomo-macchina. L’IA sarà utilizzata per la pianificazione e la gestione delle città, la sicurezza pubblica, la prevenzione dei disastri e la governance ambientale.
  • Rafforzare la sicurezza nazionale. Il documento afferma che l’IA deve rafforzare la capacità di “mantenere e modellare la sicurezza nazionale” (增强应用人工智能维护和塑造国家安全的能力). Questo obiettivo è in contrasto con l’approccio statunitense, dove la “sicurezza nazionale” è menzionata in relazione a quasi ogni aspetto dell’IA, mentre il piano cinese la menziona solo in contesti di governance interna e cibernetica.

“IA+ cooperazione globale”

Questo è un punto chiave per la proiezione di potere della Cina. L’iniziativa presenta l’IA come un “bene pubblico internazionale” per il beneficio dell’umanità. Gli obiettivi includono:

  • Costruire un ecosistema aperto. Il piano mira a creare un ecosistema di sviluppo di capacità dell’IA caratterizzato da “uguaglianza, fiducia reciproca, diversità e risultati vantaggiosi per tutti”.
  • Aiutare i Paesi del Sud del mondo. La Cina si impegna ad aiutare i paesi in via di sviluppo a migliorare le loro capacità di intelligenza artificiale per “colmare il divario intelligente globale”.
  • Co-costruire la governance globale. Il piano supporta il ruolo delle Nazioni Unite come canale principale per la governance globale dell’IA, cercando di formare un quadro di governance ampiamente partecipato per affrontare le sfide globali.

Confronto geopolitico tra i modelli: Cina (Stato) vs. USA (privato)

La rivalità tra i due modelli non riguarda solo chi sviluppa la tecnologia migliore, ma chi riesce a definire il futuro dell’IA e a proiettare il proprio modello a livello globale.

  • Dati come risorsa strategica. La Cina ha un “vantaggio ricco di dati” nell’IA. A differenza degli Stati Uniti, dove i dati sono frammentati e controllati dal settore privato, il sistema centralizzato cinese consente di sfruttare il potenziale economico dei dati di addestramento su vasta scala. Il piano cinese dedica molto più spazio a questo aspetto rispetto al suo omologo statunitense.
  • La battaglia per gli standard e le norme. L’iniziativa cinese “IA Plus” mira a creare un’economia e una società pienamente “intelligenti” entro il 2035. Questa visione non è solo per uso interno; il piano esplicita l’intenzione di promuovere l’IA come un “bene pubblico internazionale” e di aiutare i Paesi del “Sud del mondo” a colmare il loro divario intelligente. Questa è una mossa geopolitica per esportare il modello cinese e creare una sfera di influenza tecnologica che si contrappone a quella occidentale. Il piano statunitense, al contrario, mira a esportare il suo “stack completo di IA” solo agli alleati, dividendo il mondo in sfere di influenza tecnologica.
  • La fusione civile-militare. Il piano cinese, integrando l’IA in ogni aspetto della governance, della sicurezza pubblica e della ricerca, rafforza implicitamente la dottrina della fusione civile-militare. Le stesse tecnologie utilizzate per ottimizzare una fabbrica o una città intelligente possono essere rapidamente adattate per scopi di difesa, comando e controllo, fornendo a Pechino un vantaggio strategico e militare.

Punti di forza e vulnerabilità dei due modelli

L’approccio cinese è distintivo e presenta chiari vantaggi e svantaggi rispetto al modello statunitense.

  • Punti di forza cinesi. Il piano, essendo una direttiva del Consiglio di Stato, è uno “sforzo globale” che riceve contributi da ogni angolo della burocrazia cinese, garantendo una direzione strategica coesa e una rapida attuazione. Il sistema centralizzato consente di sfruttare il potenziale dei dati di addestramento su vasta scala. Inoltre, l’approccio è “aggressivo” sulla sostituzione del lavoro umano e incoraggia la sperimentazione, accelerando i risultati.
  • Vulnerabilità cinesi. Il piano solleva preoccupazioni sull’impatto sull’occupazione. La storia di Pechino di sacrificare i lavoratori per la ristrutturazione economica suggerisce che il governo potrebbe essere disposto a farlo di nuovo, a rischio di disordini sociali. Inoltre, il piano non menziona quasi la sicurezza informatica, indicando una potenziale vulnerabilità del processo.
  • Punti di forza americani. Il modello americano si basa su un ecosistema di innovazione guidata dal settore privato, alimentato da un vivace ambiente di venture capital e da giganti della tecnologia. La competizione tra aziende private spinge la ricerca verso scoperte rivoluzionarie, in particolare nei modelli fondazionali e nelle applicazioni consumer. Il piano statunitense mostra una comprensione più matura delle minacce informatiche.
  • Vulnerabilità americane. L’assenza di un piano nazionale unificato e l’individualismo del settore privato portano a una mancanza di coordinamento. I dati, il carburante dell’IA, rimangono in silos privati, rendendo difficile la loro aggregazione per progetti di interesse nazionale. I forti conflitti normativi, in particolare sulla privacy, creano barriere e rallentano l’implementazione su vasta scala, un freno che la Cina non ha.

In conclusione, la Cina non sta semplicemente inseguendo l’Occidente nella corsa tecnologica, ma sta costruendo un sistema geoeconomico alternativo, resiliente e proiettato verso l’esterno. Il suo approccio a guida statale, centralizzato e mirato all’applicazione pratica, rappresenta una sfida esistenziale al modello di innovazione liberale. La competizione è in corso, e la posta in gioco è il futuro della leadership globale.

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