scenari

Regolamento Micar: chi vince in un mercato cripto a due velocità



Indirizzo copiato

Il Regolamento Micar introduce un percorso agevolato per gli enti finanziari tradizionali nel mercato cripto europeo, creando un ecosistema a due velocità che favorisce banche e istituti già regolamentati rispetto alle startup innovative

Pubblicato il 9 giu 2025

Raffaele Battaglini

Futura Law Firm S.t.a.r.l. S.B. Torino

Andrea Bracciali

Professore Associato di Informatica, Dipartimento di Informatica, Università di Torino

Amedeo Perna

Futura Law Firm S.t.a.r.l. S.B. Torino



rivalutazione delle cripto-attività (1) mobile banking e app bancarie fintech regolamento micar

 Il MiCAR, Regolamento sui Mercati delle Cripto-attività, recentemente adottato dall’Unione Europea, introduce un significativo vantaggio competitivo per gli enti finanziari tradizionali nel mercato delle cripto-attività attraverso un percorso regolamentare agevolato.

E’ interessante notare come questa normativa stia plasmando un ecosistema finanziario a due velocità, dove gli operatori tradizionali beneficiano di procedure semplificate con tempi di attesa di soli 40 giorni lavorativi, mentre le startup affrontano barriere all’ingresso più elevate.

Esaminiamo di seguito i servizi erogabili per tipologia di ente, i requisiti informativi e le prospettive di open innovation, evidenziando come questa architettura normativa stia favorendo partnership strategiche tra operatori tradizionali e innovatori, contribuendo alla maturazione del settore delle cripto-attività nella UE.

Origine delle cripto-attività e ruolo della governance nel nuovo ecosistema

L’innovazione tecnologica introdotta da Bitcoin nel 2009 ha permesso lo sviluppo di nuovi sistemi di pagamento, di una galassia di criptovalute e applicazioni basate su “registri distribuiti” (DLT – distributed ledger technology, spesso basata su blockchain), di un conseguente impatto socio-economico rilevante, e l’apertura di nuovi modelli di business. La portata di questo cambiamento è ancora tutta da definire.

Bitcoin ha introdotto una soluzione tecnologica probabilistica, ma efficace, per il problema del consenso distribuito, una soluzione decentralizzata: come un insieme di attori indipendenti possono concordare su una serie di fatti, senza bisogno di fidarsi l’un l’altro, o affidarsi a un “gestore” dei fatti o “coordinatore” delle decisioni: la tecnologia garantisce in modo verificabile il consenso. Dover riporre fiducia in attori “privilegiati” per validare informazioni, transazioni finanziarie nel nostro caso, può presentare aspetti problematici. Da un lato, essi avrebbero un potere particolare, per esempio decidere quali transazioni registrare o chi può accedere o modificare i fatti registrati. Dall’altro lato, rappresentano un punto di centralizzazione, un bersaglio per chi potrebbe voler attaccare il sistema. Senza voler entrare qui nel dettaglio delle varie motivazioni ascritte alla creazione di Bitcoin, è interessante notare come il ruolo di autorità centralizzata è spesso stata associata alle banche centrali nella gestione delle valute fiat e, per esempio, al loro potere di decidere come e quando svalutare la moneta, mentre altre proposte di “internet money” precedenti a Bitcoin sono state “controllate” controllando le società che le gestivano, punti di centralizzazione.

È indubbio che criptovalute che possono essere usate, scambiate e negoziate in modo potenzialmente indipendente da autorità centrali pongono questioni importanti in termini di sovranità monetaria, stabilità finanziaria e protezione del consumatore. Si pensi per esempio all’impatto sul sistema fiscale se una consistente quantità di pagamenti e-commerce vengono effettuati tramite una criptovaluta non controllabile da alcuno stato, o i potenziali problemi di riciclaggio o finanziamento del crimine organizzato e terrorismo che valute non regolate potrebbero in teoria portare.[2]

Il valore del mercato delle criptovalute

Il comparto delle criptovalute vale oggi (Maggio 2025) circa 3000 miliardi di dollari, una cifra considerevole. Bitcoin è stato affiancato da una vasta serie di altre criptovalute e varie declinazioni della sottostante tecnologia blockchain. È indubbio che lo sviluppo del settore ha portato la possibilità – ancora in gran parte da esplorare – di nuovi modelli di business e anche una spinta all’efficientamento del sistema finanziario e bancario. L’interazione con i sistemi esistenti si sta sviluppando e facendo più stretta, sia con l’ingresso di operatori istituzionali importanti, per esempio gli ETF su Bitcoin di BlackRock,[3] sia con vari esperimenti con le nuove tecnologie, molti basati sulla tokenizzazione di asset del mondo fisico, per esempio in Italia il recente esperimento di tokenizzazione di energia verde da parte di Enel[4], o l’emissione obbligazionaria digitale su DLT tramite moneta di Banca Centrale, fatto da CDP in collaborazione con Banca d’Italia[5].

Ruolo di governance e regolatori

In questo momento di trasformazione, con associati rischi sostanziali, ma anche forti  opportunità di sviluppo, la governance e i regolatori possono avere un impatto determinante sullo sviluppo del settore in Europa. Alcuni paesi hanno avuto un approccio (molto) positivo verso le criptovalute, per esempio El Salvador è stato il primo paese ad introdurre il corso legale di Bitcoin nel 2021[6], o le recenti considerazioni sull’uso di Bitcoin come riserva in una principale democrazia occidentale.[7] Altri paesi hanno avuto approcci più conservativi e regolatori, considerando stabilità finanziaria e protezione del consumatore. Altri ancora, per esempio la Cina, hanno puntato a istituzionalizzare l’uso delle valute elettroniche con approcci tipo lo e-yuan della Banca Centrale Cinese.[8]

L’introduzione della normativa MiCAR nell’Unione Europea

Recente è l’introduzione della normativa MiCAR nell’Unione Europea. MiCAR tenta di definire sia la galassia dei vari modelli di criptovalute e loro usi, sia di riconoscere e regolare gli operatori del settore e le loro attività. Questa nota considera un aspetto chiave di MiCAR: il suo potenziale impatto su innovazione e apertura del mercato agli operatori, e conseguentemente il ruolo che il mercato europeo potrà giocare in questa fase di innovazione globale.

In un settore a rapidissima evoluzione e impatto globale, le scelte di governance e dei regolatori, particolarmente in fasi relativamente iniziali come quella attuale, possono avere effetti di grandissima scala. Per citare un semplice esempio, l’interpretazione che MiCAR ha dato agli stable coins[9] ha limitato la circolazione in Europa di USDT-Tether, lo stable coin attualmente a maggiore capitalizzazione, circa 150 miliardi di dollari. In queste pagine discutiamo quale può essere l’impatto di MiCAR su alcuni aspetti riguardanti il ruolo che i paesi dell’Unione Europea possono giocare nell’ecosistema delle criptovalute, assumendo che lo sviluppo continui, una partita importante e delicata: key players capaci di attirare e supportare innovazione e investimenti con le tutele necessarie, o follower e importatori di innovazione sviluppata altrove?

Struttura e ambito di applicazione del MiCAR nell’ecosistema cripto

Come ormai noto, il Regolamento UE 1114/2023 sui Mercati delle Cripto-attività (“MiCAR”) introduce un quadro normativo organico per la regolamentazione delle cripto-attività nell’Unione Europea con la specifica finalità di tutelare gli investitori e il mercato in generale. In particolare, il MiCAR regola due fenomeni principali: l’emissione di cripto-attività e i servizi legati al settore delle cripto-attività.

Per quanto concerne le cripto-attività, il MiCAR individua, di fatto varie categorie, fra cui:

token di moneta elettronica (e-money Token o EMT): token il cui valore è ancorato a una singola valuta avente corso legale. La loro configurazione normativa li avvicina alla moneta elettronica tradizionale, differenziandosi per l’utilizzo della tecnologia blockchain;

token collegato ad attività (asset-referenced token o ART): token il cui valore è ancorato a uno o più alter attività, incluse valute aventi corso legale. La loro finalità è di mantenere il valore stabile nel tempo.

  • token di utilità (o utility token): token destinato a fornire l’accesso a un bene o a un servizio prestato dal suo emittente;
  • altre forme di cripto-attività: categoria residuale. Vi sono inclusi, in particolare, gli utility token.

A seconda del tipo di cripto-attività, gli obblighi in capo agli emittenti variano per complessità e profondità. Senza addentrarsi nelle specificità, basti segnalare che tali obblighi comprendono la predisposizione e pubblicazione di un white paper dettagliato relativo al token, l’implementazione di sistemi di controllo interno e la gestione professionale delle riserve di attività (se obbligatorie).

Passando ai servizi per le cripto-attività, il MiCAR identifica dieci diversi servizi, suddivisi in tre classi di fornitori di servizi per le cripto-attività (o cripto-asset service providers, CASP):

● prestazione di custodia e amministrazione di cripto-attività per conto di clienti;

● gestione di una piattaforma di negoziazione di cripto-attività;

● scambio di cripto-attività con fondi;

● scambio di cripto-attività con altre cripto-attività;

● esecuzione di ordini di cripto-attività per conto di clienti;

● collocamento di cripto-attività;

● ricezione e trasmissione di ordini di cripto-attività per conto di clienti;

● prestazione di consulenza sulle cripto-attività;

● prestazione di gestione di portafoglio sulle cripto-attività;

● prestazione di servizi di trasferimento di cripto-attività per conto dei clienti

Per operare legalmente nel mercato europeo, i CASP devono ottenere un’autorizzazione per ciascun tipo di servizio, un processo che richiede una documentazione esaustiva che comprende il programma operativo e la struttura di governance, sistemi di controllo interno e gestione dei conflitti di interesse, procedure antiriciclaggio e protocolli di sicurezza informatica, standard di condotta professionale e trasparenza.

In aggiunta alle regole generali applicabili a tutti i CASP, vi sono requisiti specifici in funzione del servizio offerto: dalla valutazione di adeguatezza per i servizi di consulenza e gestione, ai requisiti di trasparenza per le piattaforme di trading, fino alle procedure standardizzate per i servizi di trasferimento.

La normativa specifica anche cosa non è disciplinato dal MiCAR stesso:

● strumenti finanziari tokenizzati, dato che ricadono nella normativa MiFID II;

● token che, da un punto di vista economico e sostanziale, possono essere considerati non fungibili;

● token il cui emittente non sia identificabile in quanto decentralizzato;

● servizi per cripto attività erogati in modo completamente decentralizzato.

Percorso semplificato per gli enti tradizionali nel nuovo ecosistema

Una caratteristica significativa del MiCAR è la creazione di un sistema di regolamentazione a “due velocità” per i CASP. Mentre gli operatori finanziari tradizionali già regolamentati possono accedere al mercato delle cripto-attività attraverso una procedura semplificata, le startup e i nuovi operatori devono affrontare un processo di autorizzazione più lungo e complesso.

Infatti, l’articolo 60 del MiCAR prevede una procedura semplificata per gli operatori finanziari tradizionali già soggetti a regolamentazione agevolandone l’ingresso nel mercato delle cripto attività. Tali operatori possono avviare l’offerta di servizi relativi alle cripto-attività a seguito di una mera notifica, riducendo significativamente le tempistiche e i costi necessari per l’accesso al mercato, al posto del procedimento autorizzatorio di cui all’articolo 62.

Le entità beneficiarie di tale trattamento agevolato includono istituti di credito, depositari centrali di titoli, imprese di investimento, istituti di moneta elettronica, società di gestione di OICVM (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) e gestori di mercato.

Il MiCAR introduce una distinzione non solo nei percorsi di accesso al mercato, ma anche nella gamma di servizi immediatamente erogabili e nel livello di dettaglio informativo richiesto. il principio cardine è quello dell’equivalenza: la procedura di notifica semplificata è utilizzabile principalmente per quei servizi MiCAR che sono considerati analoghi o strettamente correlati ai servizi per i quali sono già autorizzati sotto la loro licenza settoriale (CRD, MiFID II, EMD2, ecc.). Ad esempio, una banca potrebbe notificare l’intenzione di fornire servizi di custodia e amministrazione di cripto-attività, scambio di cripto-attività contro valuta avente corso legale, o servizi di trasferimento di cripto-attività. Un’impresa di investimento potrebbe notificare servizi come custodia e amministrazione, esecuzione di ordini, ricezione e trasmissione di ordini, consulenza su cripto-attività, gestione di portafogli su cripto-attività e collocamento di cripto-attività.

La ragione di questa differenza di trattamento risiede nello status di tali entità finanziarie, che sono già sottoposte a vigilanza e vantano una comprovata esperienza e conformità normativa. Si presume che gli enti finanziari tradizionali, essendo già soggetti a una rigorosa regolamentazione e supervisione, possiedano le competenze e le infrastrutture necessarie per operare nel mercato delle cripto-attività in modo sicuro e conforme. Si ritiene, pertanto, che un’espansione della loro licenza tramite una nuova autorizzazione aggiuntiva non sia necessaria, garantendo al contempo un livello di protezione e stabilità comparabile a quello richiesto ai nuovi CASP. Questo approccio differenziato riconosce l’esperienza pregressa e la solidità di tali enti.

In sede di notifica, i menzionati soggetti finanziari devono dimostrare di possedere i requisiti necessari per offrire servizi per cripto-attività e devono fornire informazioni specifiche sulle attività che intendono svolgere, incluse le misure adottate per garantire la conformità alla normativa, e su come adatteranno le loro operazioni e procedure esistenti per garantire la conformità ai requisiti del MiCAR. Fondamentale è anche la presentazione di informazioni che attestino l’equivalenza dei servizi per le cripto-attività con quelli già forniti nel contesto della loro licenza preesistente.

Riguardo ai requisiti informativi e di trasparenza, la differenza nel carico informativo richiesto dalle autorità è marcata. Per la notifica, l’enfasi è sull’adattamento e l’integrazione: le informazioni richieste si concentrano su come l’ente modificherà le sue strutture e procedure esistenti per gestire i servizi e i rischi. Per l’autorizzazione, è richiesta una documentazione completa che costruisca il caso regolamentare da zero: status legale, piano economico-finanziario triennale dettagliato, prova del soddisfacimento dei requisiti prudenziali, struttura di governance completa, verifica dell’idoneità delle figure apicali, descrizione dettagliata delle policy operative per ogni servizio richiesto, descrizione dei sistemi informatici, conformità antiriciclaggio completa.

L’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari) sta sviluppando norme tecniche di regolamentazione (RTS) e norme tecniche di attuazione (ITS) per specificare ulteriormente i requisiti informativi e procedurali. Disponibili al momento solo in bozza, tali documenti forniscono indicazioni dettagliate sulle informazioni da includere nella notifica, quali il programma operativo, la struttura di governance, i sistemi di controllo interno, le procedure antiriciclaggio e i protocolli di sicurezza informatica.

Uno degli aspetti più significativi di questo percorso agevolato è la tempistica: il MiCAR prevede un termine massimo di 40 giorni lavorativi per l’accesso al mercato, un periodo inferiore rispetto al processo di autorizzazione completo richiesto per i nuovi CASP.

Vantaggi, barriere e squilibri nel mercato cripto post-MiCAR

La procedura di notifica semplificata offre numerosi vantaggi agli enti finanziari tradizionali.

Il MiCAR offre un vantaggio strategico agli enti finanziari tradizionali che desiderano entrare nel mercato delle cripto-attività, grazie ad un percorso agevolato che consente un ingresso più rapido, prevedibile e meno costoso.

In primo luogo, la procedura semplificata consente di ridurre notevolmente il time-to-market. La possibilità di entrare nel mercato in soli 40 giorni lavorativi, rispetto ai tempi molto più lunghi richiesti per l’autorizzazione completa, permette agli enti tradizionali di cogliere rapidamente le opportunità offerte dal settore in rapida evoluzione.

In secondo luogo, il percorso agevolato offre maggiore certezza e prevedibilità. La procedura semplificata e i tempi ridotti riducono l’incertezza e consentono agli enti di pianificare le loro attività con maggiore sicurezza.

In terzo luogo, la notifica semplificata comporta una riduzione dei costi significativi. Le entità finanziarie tradizionali possono evitare le spese associate alla preparazione di una domanda di autorizzazione completa, come quelle per consulenze legali e tecniche specializzate.

Infine, gli enti finanziari tradizionali possono fare leva sull’infrastruttura esistente, comprese le competenze, le risorse e la base di clienti, per lanciare e scalare rapidamente i loro servizi di cripto-attività.

Il MiCAR prevede una procedura agevolata di notifica per le società già regolamentate che intendono offrire servizi relativi alle cripto-attività. Tuttavia, questa procedura solleva interrogativi riguardo alla parità di condizioni con le startup e i nuovi operatori nel settore delle cripto-attività, che devono affrontare un processo di autorizzazione più lungo e complesso, con requisiti più elevati in termini patrimoniali, di governance e di sicurezza informatica, procedure di compliance più rigorose e tempi e costi più elevati. Questa disparità di trattamento potrebbe creare un “campo di gioco non uniforme”, in cui gli operatori tradizionali godono di un vantaggio competitivo significativo, sfruttando la loro posizione consolidata per dominare il nascente mercato e ostacolare l’ingresso di nuove imprese.

Sebbene l’ESMA giustifichi tali differenze in base alle diverse normative applicabili, persiste il timore che le società già regolamentate possano godere di un vantaggio competitivo, limitando la concorrenza e l’innovazione nel mercato. Il percorso agevolato previsto dal MiCA potrebbe portare alla creazione di un ecosistema a due velocità, con possibili ripercussioni negative sulla concorrenza e sull’innovazione nel settore delle cripto-attività.

L’analisi comparativa tra procedura di notifica e procedura di autorizzazione accennata nella sezione precedente mostra come gli enti tradizionali beneficino di un accesso più rapido e meno oneroso a livello informativo per una gamma di servizi potenzialmente più limitata (almeno inizialmente) e legata all’equivalenza con le loro attività esistenti. I nuovi CASP affrontano un processo autorizzativo lungo e complesso ma hanno la possibilità di richiedere l’intera gamma di servizi MiCAR fin dall’inizio.

Open innovation e collaborazioni strategiche nell’ecosistema cripto

L’introduzione del MiCAR non è semplicemente un esercizio di conformità normativa; sta attivamente ridisegnando le strategie di mercato degli operatori nel settore delle cripto-attività all’interno dell’Unione Europea. L’architettura regolamentare a due velocità, con un percorso agevolato per gli enti finanziari tradizionali e un processo autorizzativo per i nuovi CASP, crea un ambiente che spinge verso modelli di open innovation e favorisce la nascita di collaborazioni strategiche.

Per quanto riguarda le strategie degli Enti Finanziari Tradizionali, il percorso di notifica agisce da forte incentivo all’ingresso. Le loro strategie si orientano tipicamente verso un ingresso rapido e mirato, sfruttando la notifica per lanciare rapidamente servizi chiave (come custodia, scambio fiat-cripto-attività) che soddisfano il criterio di equivalenza. Un’altra strategia è fare leva sulla fiducia, posizionando le offerte di servizi per cripto-attività come estensione sicura e conforme dei servizi tradizionali, attraendo clienti istituzionali e consumatori più avversi al rischio. L’espansione graduale è una possibilità, iniziando con i servizi notificabili e, una volta acquisita esperienza operativa e compreso meglio il mercato, valutando la richiesta di autorizzazione per ampliare la gamma di servizi. Infine, la ricerca attiva di innovazione esterna è un’opzione, riconoscendo i limiti interni in termini di agilità tecnologica e cultura, molti operatori tradizionali stanno esplorando il mercato alla ricerca di partner tecnologici o target di acquisizione.

In merito alle strategie adottate dalle startup e dai nuovi CASP, si evidenzia come il complesso iter autorizzativo incida significativamente sulle loro dinamiche operative. In primo luogo, tali soggetti potrebbero focalizzarsi su servizi specifici al fine di detenere un vantaggio competitivo distintivo e ottimizzare l’ottenimento della licenza. In secondo luogo, potrebbero dare priorità alle partnership con gli enti finanziari tradizionali al fine di accelerare l’accesso al mercato, operando sotto l’egida normativa del partner, e di accedere a capitali o canali di distribuzione consolidati. In terzo luogo, potrebbero attuare un approccio geografico selettivo, concentrandosi inizialmente su Stati membri specifici in base all’efficienza percepita dell’Autorità Nazionale Competente o alla presenza di potenziali partner locali strategici. Infine, in attesa (o in luogo) di ottenere l’autorizzazione, potrebbero focalizzarsi sulla fornitura di tecnologia a entità già autorizzate.

Il MiCAR funge da catalizzatore per la creazione di alleanze strategiche tra Enti Finanziari Tradizionali e startup attive nel settore delle cripto-attività, grazie alla complementarità dei loro punti di forza e di debolezza.

Infatti, se da un lato gli Enti Finanziari Tradizionali hanno accesso regolamentare, reti distributive, base clienti, capitali, brand e fiducia, dall’altro presentano debolezze come sistemi IT legacy, cultura aziendale lenta e carenza di competenze. Le startup, invece, hanno competenza tecnologica, agilità, comprensione del mercato e cultura innovativa, ma mancano di licenza, capitali, canali distributivi, fiducia e brand.

La cooperazione tra questi soggetti è spesso la scelta più vantaggiosa e le motivazioni che li spingono a ricercarla sono molteplici. Gli Enti Finanziari Tradizionali cercano collaborazioni per acquisire tecnologie e competenze specialistiche, raggiungere l’utenza nativa del settore cripto-attività, incrementare l’agilità e la rapidità operativa e sperimentare il mercato con un rischio contenuto. Le startup, invece, cercano partnership per superare gli ostacoli normativi, accedere a risorse finanziarie, sfruttare i canali di distribuzione esistenti e ottenere legittimità e fiducia nel mercato.

Le forme di collaborazione possono essere molteplici e adattarsi alle esigenze specifiche dei partner, includendo: White-Labeling / Crypto-as-a-Service (CaaS), dove una startup fornisce la piattaforma tecnologica (custodia, trading, staking) che viene offerta da un’Istituzione Finanziaria Tradizionale con il proprio marchio e sotto la propria licenza MiCAR.

La startup gestisce l’infrastruttura tecnologica, mentre l’Istituzione Finanziaria Tradizionale si occupa della conformità normativa, dell’onboarding dei clienti e della distribuzione. Investimenti Strategici e Acquisizioni (M&A), in cui un’Istituzione Finanziaria Tradizionale investe quote di minoranza o maggioranza, o acquisisce integralmente, una startup cripto promettente per internalizzare rapidamente tecnologia, team e base clienti.

Joint Venture (JV), attraverso cui un’Istituzione Finanziaria Tradizionale e una società crypto creano una nuova entità legale per sviluppare e offrire congiuntamente un servizio specifico, mettendo in comune risorse, competenze e assumendosi rischi condivisi. Partnership Tecnologica / Integrazione API, in cui una startup offre moduli tecnologici specifici (ad esempio, API per la gestione sicura delle chiavi, API per il monitoraggio AML su transazioni relative a cripto-attività, API per l’accesso a pool di liquidità DeFi) che vengono integrati nei sistemi dell’Istituzione Finanziaria Tradizionale per potenziarne l’offerta. Accordi di Agenzia o Referral, dove un’Istituzione Finanziaria Tradizionale indirizza i propri clienti verso un partner CASP autorizzato per servizi per cripto-attività specifici che non offre direttamente, oppure agisce come “agente legato” per conto del CASP partner.

Prospettive strategiche per l’UE in un mercato cripto competitivo

Abbiamo delineato possibili linee di sviluppo per l’innovazione nel campo degli operatori di cripto-attività in conseguenza dell’introduzione della normativa MiCAR nell’Unione Europea. Abbiamo discusso l’interazione fra gli operatori tradizionali esistenti, che rappresentano storicamente la parte fiduciaria a cui i consumatori possono rivolgersi, e gli operatori che nascono sulle nuove tecnologie, tipicamente start-up ad alto contenuto e competenza tecnologica, promotori privilegiati dell’innovazione. Abbiamo anche discusso come la normativa sembri supportare un’interazione virtuosa tra le due, che porti a collaborazioni win-win.

Ovviamente, queste sono previsioni su un equilibrio delicato, dove per esempio gli operatori tradizionali potrebbero trarre vantaggio dalla loro posizione di operatori già sul mercato. Ma a potenziale discapito di innovazione e competitività?

Appare ragionevole immaginare che la trasformazione in atto porterà cambiamenti permanenti e che la competizione nel settore è sicuramente – come visto dagli esempi discussi – globale. È possibile quindi che sarà necessario prestare particolare attenzione a supportare questa sfida globale e decidere quale ruolo gli stati dell’Unione Europea vorranno giocare. MiCAR è un primo passo, i cui effetti saranno da valutare anche alla luce delle normative – apparentemente più snelle, forse meno protettive? – che altri paesi stanno introducendo.

Resta comunque auspicabile un continuo monitoraggio, una governance consapevole degli aspetti inerenti alla tecnologia e al mondo imprenditoriale che possa fare la differenza fra essere un centro promotore di questa opportunità di innovazione capace di attrarre finanziamenti, talenti e sviluppo, da una parte, e invece, dall’altra, delegare lo sviluppo ad altri paesi (industrializzati ed emergenti) giocando un ruolo minoritario di semplici fruitori.

Sitografia


[1] https://www.futura.legal/

[2] Sebbene molto discusso, questo argomento è posto in una prospettiva corretta da molte analisi indipendenti, p.es., i rapporti annuali di Chainalysis:

https://go.chainalysis.com/2025-Crypto-Crime-Report.html

[3] https://www.blackrock.com/us/individual/products/333011/ishares-bitcoin-trust-etf

[4] https://www.enel.it/it-it/blog/storie/ebitts-blockchain-accesso-rinnovabili

[5] https://www.cdp.it/sitointernet/it/digital_bond.page

[6] https://www.ilsole24ore.com/art/el-salvador-pronto-il-bitcoin-corso-legale-sfida-monete-tradizionali-AEum1UO

[7] https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/2025/03/establishment-of-the-strategic-bitcoin-reserve-and-united-states-digital-asset-stockpile/

[8] https://www.ilsole24ore.com/art/cina-grande-crescita-silenziosa-yuan-digitale-AEufHqDB

[9] Criptovalute il cui valore è ancorato a una valuta fiat per garantire strumenti di pagamento digitali non-volatili.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
L'ANALISI
INIZIATIVE
ANALISI
PODCAST
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4