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Gemelli digitali, cure reali: il futuro della medicina personalizzata



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I gemelli digitali trovano applicazione in cardiologia, oncologia e chirurgia ortopedica. Consentono simulazioni di terapie farmacologiche e personalizzazione delle protesi, migliorando sicurezza ed efficacia dei trattamenti senza rischiare la salute dei pazienti. Ma non mancano le sfide

Pubblicato il 10 feb 2025

Domenico Marino

Università Degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria



digital twin in sanità (2) (1)

Negli ultimi anni, la tecnologia medica ha compiuto progressi straordinari, spingendo i confini della scienza in territori un tempo considerati fantascientifici. Tra queste innovazioni, spicca l’idea dei “gemelli digitali“: repliche virtuali dettagliate di organi umani, create per simulare e studiare il funzionamento del corpo.

Gemelli digitali, verso la medicina personalizzata

Questi gemelli digitali, sviluppati grazie ai progressi nella diagnostica per immagini, nell’intelligenza artificiale e nella modellazione computazionale, rappresentano una promessa rivoluzionaria per la medicina personalizzata e predittiva.

L’interesse per questa tecnologia è cresciuto rapidamente.

I modelli tridimensionali di organi umani, stampati in 3D a partire da dati di risonanza magnetica e tomografia computerizzata, sono destinati a scopi educativi, ma costituiscono solo una parte del percorso verso la creazione di repliche digitali capaci di simulare con precisione il comportamento degli organi reali, fornendo uno strumento per diagnosi e interventi chirurgici.

L‘applicazione dei gemelli digitali al corpo umano

Il concetto di gemello digitale non è nuovo. Da decenni, l’ingegneria meccanica utilizza modelli virtuali per studiare il comportamento di macchinari complessi, come turbine o ponti. Tuttavia, applicare questa idea agli esseri umani rappresenta una sfida di ben altra portata.

A differenza di un motore, il corpo umano è un sistema dinamico e intrinsecamente complesso, in cui ogni componente interagisce con gli altri in modi spesso imprevedibili. Per superare queste difficoltà, si combinano immagini mediche dettagliate, come le scansioni MRI e CT, con algoritmi avanzati per creare modelli tridimensionali che simulano non solo la forma, ma anche la funzione degli organi.

Applicazioni pionieristiche dei gemelli digitali nella medicina

Un esempio emblematico di questa tecnologia è rappresentato dai gemelli digitali del cuore. Questi modelli computazionali si basano sulla creazione di una “rete computazionale” del cuore, suddividendolo in migliaia di piccoli segmenti, ciascuno con caratteristiche specifiche.

A ogni segmento vengono attribuite proprietà che riflettono il comportamento del tessuto cardiaco, basandosi su dati clinici e studi precedenti. Una volta completato, il modello risultante può essere utilizzato per simulare il battito cardiaco, valutare l’effetto di un farmaco sul cuore o pianificare un intervento chirurgico.

I gemelli digitali possono essere utilizzati anche nella sperimentazione clinica. Tradizionalmente, i trial clinici richiedono la partecipazione di volontari, un processo lungo e costoso. Grazie ai gemelli digitali, è possibile simulare l’effetto di un farmaco su un paziente virtuale, riducendo i rischi e accelerando lo sviluppo di nuove terapie. Come già detto, un primo di applicazione è rappresentato dai modelli digitali in cardiologia che consentono di simulare l’effetto di farmaci per aritmie o insufficienze cardiache, studiando come diversi dosaggi influiscono sulla regolarità del battito o sulla prevenzione di arresti cardiaci.

Analogamente, i gemelli digitali dei tumori permettono di analizzare la crescita e la diffusione delle metastasi, testando l’efficacia di terapie personalizzate contro il cancro senza mettere a rischio i pazienti.

Nel campo della chirurgia ortopedica, i gemelli digitali delle articolazioni come ginocchia e anche sono utilizzati per ottimizzare le protesi, simulando il loro adattamento al corpo e prevedendo eventuali problematiche di usura o comfort a lungo termine.

Anche la gestione di patologie croniche trae grandi benefici: un modello digitale del metabolismo di un paziente diabetico, ad esempio, può essere utilizzato per valutare l’efficacia di nuovi farmaci per il controllo della glicemia o per ottimizzare dispositivi come pompe di insulina intelligenti.

Infine, nei trattamenti neurologici, i gemelli digitali del sistema nervoso consentono di prevedere l’efficacia di terapie per malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson, simulando come i farmaci possano rallentare la perdita di neuroni o migliorare le funzioni cognitive.

Queste simulazioni avanzate rappresentano una svolta nella medicina, offrendo non solo cure più rapide e sicure, ma anche soluzioni sempre più personalizzate per ogni paziente.

Sfide etiche e pratiche nell’adozione dei gemelli digitali

Nonostante gli entusiasmanti progressi, la strada verso una diffusa adozione dei gemelli digitali nella pratica clinica è ancora lunga e complessa. Una delle principali sfide è rappresentata dalla raccolta e dalla gestione dei dati. Creare un gemello digitale richiede un’enorme quantità di informazioni, che devono essere continuamente aggiornate per riflettere le reali condizioni del paziente.

Questo solleva questioni etiche e pratiche, come la protezione della privacy dei dati e la necessità di una standardizzazione tra le diverse piattaforme tecnologiche. Inoltre, sussistono preoccupazioni legate all’autonomia del paziente. Se i medici possono basare le proprie decisioni su un modello virtuale, quale sarà il ruolo dell’opinione del paziente? Alcuni temono che un’eccessiva dipendenza dai gemelli digitali possa ridurre l’importanza del consenso informato, trasformando i pazienti in meri oggetti di studio. I modelli digitali non devono diventare un sostituto delle decisioni prese in collaborazione tra medico e paziente, bensì uno strumento per supportarle.

Possibili disuguaglianze nell’accesso alla tecnologia dei gemelli digitali

Sussiste anche il rischio che un accesso ineguale alla tecnologia crei nuove disparità. Nei Paesi a basso reddito, dove le risorse per la diagnostica avanzata sono limitate, potrebbe risultare difficile raccogliere i dati necessari per creare gemelli digitali rappresentativi delle rispettive popolazioni.

Si propone che i dati utilizzati per sviluppare i gemelli digitali siano considerati un bene pubblico, accessibile a tutti i ricercatori, al fine di garantire che i benefici della tecnologia siano equamente distribuiti.

Integrazione e il futuro dei gemelli digitali

Un altro aspetto cruciale è l’integrazione dei diversi modelli di organi per creare repliche digitali complete del corpo umano.

Attualmente si lavora su modelli per il cervello, i polmoni, il fegato, i reni e persino gli occhi, con l’obiettivo di simulare l’intero organismo. Questa visione potrebbe rivoluzionare la medicina, permettendo di prevedere e prevenire le malattie, personalizzare le terapie e migliorare notevolmente i risultati clinici. L’idea di avere una copia digitale di sé stessi può suscitare sentimenti contrastanti. Alcuni considerano questa tecnologia un’opportunità straordinaria, altri una violazione della propria identità. Tuttavia, è innegabile che i gemelli digitali rappresentino una delle frontiere più promettenti della scienza medica. Con il progredire della tecnologia e un’attenta considerazione delle implicazioni etiche, questi modelli potrebbero diventare un pilastro della medicina del futuro, trasformando il modo in cui comprendiamo e trattiamo il corpo umano.

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