Nel 2003, quando MySpace rappresentava il futuro dei social network e Firefox muoveva i primi passi nel mondo dei browser, i vulnerability scanner erano strumenti brillanti per il loro tempo. Analizzavano siti web composti da poche pagine HTML statiche, qualche modulo di contatto e database semplici. Il mondo digitale era prevedibile, le minacce seguivano pattern lineari, e questi strumenti facevano esattamente quello per cui erano stati progettati.
l’analisi
Vulnerability scanner, l’illusione della sicurezza: guida all’uso critico
L’utilizzo di un vulnerability scanner è spesso percepito come sinonimo di protezione garantita. Tuttavia, questa fiducia è basata su un’idea di sicurezza automatica che non tiene conto della complessità degli ecosistemi digitali odierni
Consulente atsec information security srl

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