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Business rigenerativo: il futuro delle aziende è net-positive



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Il modello net-positive supera la sostenibilità tradizionale puntando a generare più valore di quanto consumato. Blockchain, IA e IoT abilitano modelli circolari scalabili. Casi concreti dimostrano redditività e impatto positivo combinati per rigenerare business e ambiente

Pubblicato il 25 nov 2025

Francesco Derchi

Chair in Digital Business di OPIT – Open Institute of Technology



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Negli ultimi anni, la parola “sostenibilità” è entrata stabilmente nel lessico delle imprese. Tuttavia, limitarsi a “non fare danni” non è più sufficiente: la crisi climatica, le disuguaglianze sociali e l’erosione delle risorse naturali richiedono un cambio di passo. Qui si inserisce il paradigma net-positive, un modello che non si accontenta di ridurre l’impatto negativo, ma ambisce a generare più valore socio-ambientale di quanto se ne consumi.

Non si tratta di filantropia, né di un maquillage reputazionale: il net-positive è un approccio strategico che intreccia economia, tecnologia e cultura d’impresa. In questo quadro, la digitalizzazione diventa leva imprescindibile, capace di abilitare modelli rigenerativi attraverso piattaforme circolari e tecnologie esponenziali.

Blockchain, IA e IoT: la triade tecnologica della rigenerazione

Blockchain, Intelligenza Artificiale e Internet of Things rappresentano la triade tecnologica che rende possibile questo salto di paradigma. Ognuna agisce su un punto critico della rigenerazione.

La Blockchain garantisce la tracciabilità dei flussi di materia e dei cicli di vita dei prodotti, permettendo a un vestito rigenerato o a una bottiglia raccolta in mare di raccontare la loro storia in maniera trasparente e verificabile.

L’Intelligenza Artificiale ottimizza le catene di recupero e ridistribuzione, prevedendo domanda e offerta, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza dei processi circolari.

Infine, l’IoT abilita il monitoraggio in tempo reale, dai sensori installati sugli impianti di riciclo fino alle piattaforme di sharing mobility, restituendo dati granulari per decisioni rapide e informate.

Queste tecnologie, integrate, consentono di superare la visione lineare e abilitare sistemi in cui il valore si rigenera continuamente.

Nuovi modelli di business: dal product-as-a-service ai token di incentivazione

La rigenerazione digitale non si esaurisce nella dimensione tecnologica, ma ridefinisce i modelli di business. Sempre più imprese stanno adottando logiche product-as-a-service, trasformando beni in servizi: dal noleggio di abbigliamento tecnico al pay-per-use per macchinari industriali. Questo approccio riduce il consumo di risorse e stimola la progettazione modulare, pensata per il riuso.

Parallelamente, i marketplace circolari creano ecosistemi in cui materiali, componenti e prodotti trovano nuova vita. Non più rifiuti, ma input per altri processi produttivi. La logica della scarsità si ribalta in un’economia di abbondanza rigenerata.

A completare il quadro, i token di incentivazione – strumenti digitali che premiano comportamenti virtuosi, dalla raccolta di plastiche in mare al riuso di abiti usati – attivano community globali e catalizzano capitali privati verso la rigenerazione.

Misurare l’impatto: metriche integrate per il net-positive

Uno degli ostacoli principali all’adozione diffusa di modelli net-positive è la difficoltà di misurarne l’impatto. I sistemi contabili tradizionali, centrati sul profitto, non bastano. Occorre affiancarli a metriche integrate che tengano insieme ESG e ROI, come l’impact-weighted accounting o indicatori innovativi quali il lifetime carbon saved.

In questo modo, le imprese possono validare la scalabilità dei propri modelli e attrarre investitori sempre più attenti a rendimenti finanziari che vadano di pari passo con il ritorno sociale e ambientale.

Casi concreti: RePlanet Energy, RIFO e Ogyre

Le esperienze concrete mostrano come la combinazione di piattaforme circolari e tecnologie esponenziali possa generare valore reale. RePlanet Energy ha definito il proprio Massive Transformative Purpose nell'”Enabling Regeneration” e oggi porta energia sostenibile in scuole e ospedali nigeriani, grazie anche a filiere trasparenti basate su blockchain e al contributo attivo dei dipendenti. RIFO, brand toscano di moda circolare, rigenera scarti tessili in nuovi capi di abbigliamento, sostenendo artigiani locali e promuovendo inclusione lavorativa, con la trasparenza del processo produttivo come elemento distintivo e leva di fidelizzazione. Ogyre incentiva i pescatori a raccogliere plastica durante le battute di pesca; il materiale recuperato viene tracciato digitalmente e trasformato in nuovi prodotti, mentre la community globale partecipa attraverso token e programmi di compensazione ambientale.

Sono casi che dimostrano come rigenerazione e redditività non siano in contraddizione, ma possano alimentarsi a vicenda, rafforzando la competitività delle imprese.

Dal net zero al net positive: il ruolo del Massive Transformative Purpose

Il passaggio cruciale sta nella distinzione tra sostenibilità e rigenerazione. La prima punta al net zero, ossia a ridurre l’impatto fino a neutralizzarlo. La seconda va oltre, mirando a un net positive, capace di restituire più di quanto consuma.

Questo cambio di prospettiva richiede un forte Massive Transformative Purpose: uno scopo ispiratore e condiviso che guidi le scelte strategiche, evitando che la tecnologia resti un fine sterile. Senza questo livello di intenzionalità, anche gli strumenti più avanzati rischiano di trasformarsi in gadget privi di impatto.

Rigenerare il business significa anche rigenerare le competenze per formare una nuova generazione di professionisti capaci non solo di usare le tecnologie, ma di orientarle verso modelli di impresa rigenerativi. In quest’ottica, la formazione diventa il primo mattone di una trasformazione che è al tempo stesso culturale, economica e sociale.

Il futuro rigenerativo: tecnologia, competenze e valore condiviso

La rigenerazione digitale non è un concetto astratto, ma una pratica concreta già sperimentata da aziende in Europa e nel mondo. È un’opportunità per le imprese di ridefinire il proprio ruolo, passando da semplici operatori economici a motori di valore net-positive per società e ambiente.

La combinazione di blockchain, IA e IoT con modelli circolari product-as-a-service, marketplace e token di incentivazione può abilitare ecosistemi rigenerativi scalabili e sostenibili. Il futuro del business non si misura solo in termini di margini, ma nella capacità di lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato.Riprova

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