Il gap

Competenze digitali: all’Italia serve un nuovo modello formativo e una visione



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La presenza di nativi digitali in posizioni chiave nelle imprese è determinante per costruire un Paese più moderno e competitivo ma ancora le stanze dei bottoni dell’azienda-Italia sono affollate di boomer, che vanno alfabetizzati al digitale. Una sfida che il paese può vincere solo con una visione condivisa

Pubblicato il 18 gen 2024

Paolo Gubitta

Ordinario di Organizzazione aziendale e direttore scientifico dell’Osservatorio Professioni Digitali e Lavori Ibridi, Università di Padova

Serafino Pitingaro

Senior Data Researcher, InfoCamere



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Crescere con il digitale oggi si può mettendo in sinergia competenze, ricerca, nuove opportunità formative, per un orizzonte di crescita che sia aperta, libera e altamente competitiva, grazie anche all’accelerazione che darà l’Intelligenza Artificiale. Come è stato negli anni Sessanta, quando il boom economico è stato sostenuto dalla Legge 1859 del 1962 che introdusse l’obbligo di scuola media inferiore per l’alfabetizzazione di massa, così oggi un Paese che vuole essere competitivo e responsabile per l’economia del futuro deve puntare sulle “competenze digitali” assumendole come “competenze di cittadinanza”.

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