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Il “foreverism” e la presenza eterna: l’illusione della tecnologia che sfida la morte



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Il Diario di un dolore di Clive S. Lewis e L’invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares esplorano la negazione della perdita tramite tecnologie avanzate. Dall’immortalità digitale alle recenti innovazioni in AI e VR, emerge il concetto di “Foreverism”: un’epoca che cerca di perpetuare il passato e mantenere vivi i defunti attraverso simulazioni avanzate

Pubblicato il 14 giu 2024

Davide Sisto

Università di Trieste



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Clive S. Lewis scrive nel 1961, nel suo famoso Diario di un dolore, dedicato alla moglie deceduta: “Com’è trito e ipocrita dire ‘Sarà sempre viva nel mio ricordo!’. Viva? Ma è proprio quello che non sarà mai più. Tanto varrebbe credere, come gli antichi egizi, che si possono trattenere i morti imbalsamandoli. Non riusciremo mai a persuaderci che se ne sono andati?” (Adelphi 1990, p. 26).

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