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Donare i dati sanitari alla ricerca: come convincere gli scettici



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Le persone condividono volentieri i propri dati sanitari per cure personali. Tuttavia, l’uso secondario per ricerca e analisi richiede consenso e fiducia. Dal 2002, la condivisione è aumentata, migliorando ricerca e servizi sanitari. Nonostante i benefici, permangono preoccupazioni etiche e di privacy, evidenziando la necessità di trasparenza e protezioni adeguate

Pubblicato il 27 set 2024

Fidelia Cascini

Esperta di Sanità Pubblica e Sanità Digitale del Ministero della Salute Presidente Stakeholders’ Fora della Comunità di Pratica EHDS2



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Condividere i propri dati sanitari con un medico o altro professionista della salute per ricevere prestazioni e assistenza medico-sanitarie è qualcosa che le persone sono naturalmente disposte a fare. Si tratta in questo caso dei propri dati condivisi per un uso primario come quello della cura della salute individuale.

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