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Agenti AI anti-frode: come ci difendono dalle truffe finanziarie



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Gli AI agents rappresentano una soluzione innovativa contro le frodi online nel settore finanziario. Questi sistemi intelligenti analizzano dati in tempo reale per prevenire truffe durante l’onboarding digitale di clienti retail e business

Pubblicato il 30 giu 2025

Paolo Mardegan

Founder & Sales Director Italy Trustfull – Socio ItaliaFintech



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Gli Agenti AI rappresentano oggi una delle tecnologie più promettenti per proteggere il settore finanziario dalle minacce digitali in costante evoluzione. Mentre i cybercriminali sfruttano l’intelligenza artificiale per perfezionare le loro truffe, le istituzioni bancarie possono rispondere con sistemi altrettanto sofisticati e adattivi.

L’onboarding digitale e i rischi delle frodi online

Aprire un conto corrente, richiedere un prestito, iniziare a investire in borsa: oggi tutto questo può essere fatto in pochi minuti, comodamente dal proprio smartphone, senza passaggi in filiale, senza code, senza carta.
L’onboarding digitale ha rivoluzionato il modo in cui le persone accedono ai servizi finanziari, aprendo le porte di banche, servizi di credito e piattaforme di investimento a milioni di nuovi clienti.

Tuttavia, questa stessa apertura comporta rischi significativi. La facilità con cui si può creare un’identità digitale – o peggio ancora, simularne una – rappresenta un terreno fertile per le frodi online, che stanno rapidamente evolvendo sia in termini di volume che di sofisticazione.

Truffe online in crescita: a rischio anche le identità

I numeri parlano chiaro. In Italia, secondo dati della Polizia Postale, nel 2024 sono stati trattati 18.714 casi di truffe online, con un incremento del 15% rispetto ai 16.325 registrati nel 2023. Ancora più allarmante è la crescita delle somme sottratte: da 137 milioni di euro nel 2023 a 181 milioni nel 2024, con un aumento del 32%. E non si tratta solo di phishing o furto di carte di credito ai danni dei consumatori. Nel settore finanziario, una delle minacce più subdole e in crescita è rappresentata dalle frodi con identità sintetiche: identità costruite ad arte combinando elementi veri – spesso sottratti a utenti inconsapevoli – con informazioni create ex novo, come email appena generate o numeri di telefono temporanei.

Nel 2023 Thomson Reuters ha stimato che le frodi con identità sintetiche abbiano generato perdite annuali comprese tra i 20 e i 40 miliardi di dollari, e si tratta di una tendenza in costante crescita.
A rendere queste truffe così efficaci c’è anche l’uso sempre più massiccio dell’intelligenza artificiale da parte dei criminali informatici.

Gli attacchi di phishing, per esempio, stanno diventando estremamente convincenti grazie a testi generati da modelli linguistici avanzati, capaci di adattare tono e contenuti in base al target. Nel frattempo, strumenti automatizzati alimentati da AI accelerano operazioni come il credential stuffing, in cui migliaia di combinazioni di credenziali rubate vengono testate in rapida sequenza su piattaforme di login, nella speranza di trovare accessi validi.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale: gli AI agents contro il cybercrime


Se le truffe deepfake – con video e audio falsificati per impersonare dirigenti d’azienda o celebrità – catturano molto l’attenzione dei media, l’impatto più profondo dell’intelligenza artificiale sta avvenendo in silenzio, dietro le quinte. L’IA consente oggi di accelerare la “logistica” delle frodi a livelli impensabili fino a pochi anni fa. Attività che un tempo richiedevano giorni, se non settimane, possono ora essere eseguite in pochi minuti, con attacchi mirati a migliaia di vittime, grazie a truffe personalizzate nei minimi dettagli, estremamente credibili.

La visione d’insieme può sembrare scoraggiante: gli strumenti di difesa tradizionali sembrano arrancare di fronte a truffatori potenziati dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, è proprio questa stessa tecnologia che, se usata con competenza e buon senso, può diventare un potente alleato contro il cybercrime.

Una delle applicazioni più promettenti è rappresentata dagli AI Agents, sistemi intelligenti autonomi in grado di analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, prendere decisioni contestuali e imparare dall’esperienza. Diversamente dai classici modelli predittivi o dagli script antifrode statici, gli AI Agents operano in modo adattivo, osservando continuamente l’ambiente e aggiornando le proprie strategie in funzione del comportamento osservato.

Gli AI agents nell’onboarding digitale

Nel contesto dell’onboarding digitale, gli AI Agents stanno già dimostrando un notevole potenziale nella prevenzione delle frodi. Per quanto riguarda i clienti retail degli istituti finanziari, questi agenti possono automatizzare una serie di controlli antifrode legati ai processi di Know Your Customer (KYC) che finora sono stati svolti manualmente – o, addirittura, trascurati per mancanza di risorse. Utilizzando tecniche di OSINT (open source intelligence), gli AI Agents analizzano i segnali digitali legati alle informazioni fornite al momento della registrazione. Possono, ad esempio, verificare se un numero di telefono è stato appena attivato o risulta temporaneo, se un indirizzo email ha uno storico di attività oppure è stato creato da pochi minuti, o ancora se le foto profilo associate a quell’identità digitale sono coerenti tra i vari canali (messaggistica, social, email). Questo tipo di analisi incrociata consente di rilevare anomalie e segnali di rischio in tempo reale, con un grado di precisione irraggiungibile per un operatore umano.

Dalla pubblicità ai documenti legali: l’AI che monitora l’affidabilità delle aziende

Anche nel caso dei clienti business gli AI Agents offrono un supporto determinante nel rafforzare i processi di Know Your Business (KYB). Attraverso un’analisi automatizzata dei siti web delle aziende, questi sistemi possono mappare i contenuti pubblici per verificare coerenza tra l’attività dichiarata e quella effettivamente svolta. Sono in grado di identificare la presenza di campagne pubblicitarie attive su piattaforme come Google Ads, LinkedIn o Meta, di verificare se i prodotti promossi sono effettivamente quelli dichiarati e se i documenti legali (termini di servizio, privacy policy) sono completi e aggiornati. Questo tipo di valutazione, impossibile da condurre manualmente su larga scala, diventa così un’attività continua e automatizzata, permettendo di individuare potenziali clienti fraudolenti prima ancora che possano causare danni.

Perché le istituzioni devono adottare gli AI agents

In un’epoca in cui i truffatori sfruttano l’AI per guadagnare tempo, margini e impunità, le istituzioni finanziarie non possono permettersi di rimanere indietro. Affrontare seriamente la minaccia delle frodi online significa dotarsi di strumenti altrettanto evoluti e dinamici. Gli AI Agents, se implementati in modo strategico, rappresentano oggi uno degli strumenti più promettenti per restituire vantaggio alle difese: capaci di agire con velocità, accuratezza e adattabilità, offrono ai team antifrode le capacità necessarie per proteggere utenti e imprese in un panorama digitale sempre più insidioso.

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