Nel contesto dell’adozione del nuovo modello di sito comunale e della conseguente migrazione e rivisitazione dei singoli contenuti, la gestione dei redirect è fondamentale.
Queste operazioni comportano infatti modifiche nella struttura degli URL e nei percorsi dei contenuti: senza prevedere dei redirect corretti, utenti e motori di ricerca incontrano pagine inesistenti, causando frustrazione, perdita di traffico e penalizzazioni SEO.
Designers Italia, infatti, lo inserisce come ultimo step previsto del percorso suggerito alle PA che affrontano progetti di questo tipo, come risulta evidente nell’immagine mostrata qui sotto.

Indice degli argomenti
Perché i redirect sono essenziali in un sito comunale
Immaginate di cambiare l’indirizzo della sede di un ufficio comunale: se non si informano i cittadini su dove andare, molte persone si perderanno o chiameranno continuamente per chiedere indicazioni.
Allo stesso modo, quando si migra o si ristruttura un sito web, gli “indirizzi digitali” (URL) possono cambiare. Se un utente o un motore di ricerca prova a visitare un vecchio indirizzo senza una guida, trova un errore (pagina 404) e si allontana.
Ciò comporta sia frustrazione per quello specifico utente, sia perdita di visibilità nei motori di ricerca, con possibili cali di traffico verso informazioni importanti.
L’esperienza utente passa anche dai redirect
Un cittadino cerca un modulo, un avviso o l’orario di apertura di un ufficio. Deve arrivare con un “colpo di click” sulla pagina giusta, senza vedere messaggi di errore o dover cercare di nuovo da zero. I redirect (in particolare quelli permanenti, chiamati “301”) dicono ai browser e ai motori di ricerca (a partire da Google): “Questa pagina si è spostata qui, per favore vai direttamente alla nuova destinazione”. In questo modo il visitatore percepisce professionalità e cura da parte dell’amministrazione.
Il ruolo dei redirect nella conservazione del valore SEO
Nel tempo, il sito riceve link da altri portali, da social, da comunicati o dalla stessa modulistica prodotta. Questi link trasmettono “autorevolezza” a pagine specifiche.
Se quell’URL cambia e non è gestito con un redirect, si perde quel valore: il motore di ricerca vede un link che punta a una pagina inesistente. Il redirect 301 permette quindi di trasferire buona parte di quell’autorevolezza alla nuova pagina, mantenendo visibilità e senza alterare il posizionamento esistente.
Come pianificare i redirect con il supporto del fornitore
La gestione dei redirect può essere effettuata anche se all’interno del Comune non vi sono figure tecniche. È comunque possibile guidare e monitorare il processo. Ecco come:
- Richiedere la mappatura completa: chiedi al fornitore di estrarre tutti gli URL attivi (sitemap, log server, report di traffico) e di indicare quali sono i più rilevanti (es. più visitati o collegati da link esterni).
- Definire priorità: non esistono solo le 10 o 20 pagine top; alcune pagine “di nicchia” possono emergere in momenti particolari (ad es. bandi stagionali). Assicurati che il fornitore controlli i log almeno degli ultimi mesi per identificare pattern
- Verificare i criteri di redirect: chiedi che ogni vecchio URL indirizzi direttamente alla nuova pagina più appropriata, senza passaggi intermedi (questo evita la creazione di “catene di redirect” che prolungano i tempi di caricamento e disperdono efficacia SEO)
Modalità operative per una gestione completa dei redirect
- Prevedre redirect permanenti (301): Indica che le pagine più importanti sono state “spostate in modo definitivo” al nuovo indirizzo.
- Impostare pattern generali (wildcard/regole jolly): Definisci regole che catturano una serie di contenuti del sito e reindirizzano verso una pagina indice o verso sotto-pagine strutturate, così da ridurre la necessità di definire manualmente centinaia di singoli redirect (esempio: le pagine dei singoli uffici o dei singoli consiglieri comunali).
- Effettuare un test in ambiente di prova: prima del “taglio del nastro” del nuovo sito il fornitore dovrebbe applicare i redirect su un sito di prova (staging) e simulare visite a tutti gli URL in modo da verificare che lo status restituito sia 301 e che l’utente finisca alla pagina giusta, senza loop né errori.
- Aggiornare i link interni: oltre al redirect, è bene che il sito nuovo usi direttamente i nuovi URL nei menu, nei link testuali e nella sitemap XML, ma anche nei moduli e in tutti i documenti che produce, cosicché i motori di ricerca non incontreranno ridondanze e si ridurranno le operazioni di redirect superflue
Criticità reali nella gestione dei redirect: il caso del consiglio comunale
Come sempre accade, un conto è la teoria e un altro è la pratica. Per quanto ci si possa preparare e si creda di aver affrontato bene questo aspetto, la realtà si presenta sempre più complessa del previsto e richiede di intervenire in modo rapido per risolvere eventuali criticità.
Ho pensato perciò di condividere l’esperienza di una vera migrazione per aiutare a capire quanto questi aspetti siano concreti e quanto sia importante gestirli al meglio ed essere pronti a correggere eventuali aspetti trascurati e a operare anche a valle della migrazione.
Cosa era stato previsto
Per gestire al meglio il redirect dei contenuti era stato previsto di:
- Mappare le 100 pagine più visitate per ciascuno degli ultimi due mesi, individuando 150 pagine univoche e impostando per ciascuna di esse dei redirect 301 puntuali ai nuovi contenuti sulla base delle indicazioni avute dalla redazione centrale
- Impostare, su suggerimento del fornitore, per tutte le altre URL non risolte, un rimando a una pagina interna al nuovo sito che avvertisse dell’impossibilità a fornire il contenuto richiesto e mettendo a disposizione il nuovo motore di ricerca interno, così da permettere agli utenti di ricercare in autonomia i contenuti mancanti.
Il risultato alla prova dei fatti
Il passaggio dal ‘vecchio’ sito al ‘nuovo’ richiedeva innanzitutto la modifica dei DNS e l’intervento sulle impostazioni del web server su entrambi, attività che coinvolgevano soggetti diversi, esterni all’amministrazione. Per non correre rischi eccessivi ed essere certi che tutto fosse a posto per la conferenza stampa fissata il 5 giugno al mattino, il passaggio è stato richiesto nel tardo pomeriggio del giorno precedente ed è andato a buon fine senza grossi problemi nel giro di 15 minuti.
Poco dopo è però iniziato il Consiglio comunale e politici e giornalisti hanno cercato di assistere, come avevano sempre fatto, allo streaming della seduta ospitato su una piattaforma esterna. Non essendo un vero contenuto del sito, il link al portale esterno presente nel vecchio sito era stato sostituito con un banner in homepage nel nuovo sito contenente lo stesso link.
Questo però non si è rilevato sufficiente. Gli utenti non conoscevano la posizione del nuovo banner e non lo trovavano. Inoltre, cercando in Internet, venivano rimandati a una pagina interna del “vecchio” sito che riportava il link al portale esterno, ma tale pagina ora non esisteva più e venivano quindi rimandati al motore di ricerca interno, non capendo cosa dovessero fare . L’ufficio Consiglio comunale ci ha segnalato immediatamente tale criticità chiedendo una soluzione. Non potendo creare un redirect a contenuti esterni al sito, abbiamo intanto fatto in modo di reindirizzare i risultati dei motori di ricerca al nuovo banner, rendendolo ‘visitabile’ in modo che mostrasse il link al portale esterno, in modo che gli utenti potessero utilizzarlo. Abbiamo quindi inserito il link anche nell’abstract dell’organo politico ‘Consiglio comunale’, che era posto in evidenza in homepage, soluzione che è stata molto apprezzata in quanto rendeva evidente cosa fare a chiunque accedesse al nuovo sito, senza bisogno di ulteriori spiegazioni.

Redirect mancanti e soluzioni con pattern jolly
Poco dopo ci è stato segnalato un altro problema: la difficoltà a visualizzare alcuni uffici. Non per tutti era stato infatti creato uno specifico redirect 301, dato che molti non erano tra i contenuti maggiormente visitati.
Se tecnicamente poteva essere stata una scelta sensata, l’esperienza offerta agli utenti risultava però non adeguata ed era necessario intervenire. Non essendo in grado di creare in tempi brevi decine e decine di redirect, abbiamo utilizzato l’espediente di creare una regola jolly, che rimandasse qualsiasi contenuto con url che iniziava per “Comune/Organizzazione-comunale/Organigramma/Servizi/*” (la posizione di tutti gli uffici nel “vecchio” sito) verso la nuova pagina lista degli uffici “/Amministrazione/Uffici”, contenente l’elenco di tutti gli uffici e che mostrava in evidenza quelli principali, dando inoltre la possibilità di ricercarli facilmente.
La stessa tecnica è stata quindi immediatamente utilizzata anche per i politici (tra l’altro appena rinnovati con le elezioni) e il personale amministrativo, ma poco dopo anche per le notizie, i luoghi e i servizi, in modo da garantire un “approdo sicuro e utile” per tutti i contenuti non frequentemente ricercati o visitati e per i quali non era già stato impostato uno specifico redirect.
La gestione tempestiva degli imprevisti e delle newsletter
Nel nostro diario non possiamo non citare un’ultima criticità che abbiamo dovuto gestire, causata questa volta direttamente da noi… Ecco quanto è accaduto: lo stesso pomeriggio in cui è apparso il novo sito è stata anche recapitata la nostra newsletter settimanale, contenente una quindicina di riferimenti a notizie ed eventi. Tutti questi contenuti erano recentissimi ed eravamo stati attenti a crearli sia nel “vecchio” che nel “nuovo” sito.
Peccato che la newsletter presentasse in automatico i link “vecchi”, per i quali non era stata creata alcuna regola di redirect! Fortunatamente abbiamo ricevuto dopo pochi minuti dalla sua uscita una segnalazione dell’impossibilità ad aprire i contenuti. Siamo così stati in grado di creare i 15 redirect in meno di 5 minuti e risolvere anche questo problema, facendo in modo che qualche migliaio di iscritti non si accorgesse di nulla.
L’importanza di un monitoraggio continuo post-migrazione
Abbiamo voluto raccontarlo per rimarcare quanto sia difficile prevedere tutto e come anche durante progetti evolutivi importanti le routine procedano comunque indipendentemente e che quindi sia importante tracciarle per evitare possibili inconvenienti.
Nel giro di circa una settimana i motori di ricerca hanno “imparato” le nuove posizioni dei contenuti e ora forniscono a chi effettua delle ricerche le nuove posizioni corrette. Vi sono però utenti che hanno memorizzato “vecchi” link tra i propri bookmark, così come documenti e siti esterni che ancora li riportano. Rimane quindi importante mantenere attivi i reindirizzamenti creati e anzi analizzare i dati delle visite per individuare errori ‘404’ e correggerli, così come sostituire eventuali link non corretti dalla propria modulistica o da materiale informativo esistenti, in modo da operare in un’ottica di miglioramento continuo.
Lezioni apprese e raccomandazioni operative
- “Non sottovalutare pagine con traffico “nascosto”: controlla backlink esterni e stagionalità.”
- “La pagina di ricerca interna è valida come supporto, non come soluzione unica.”
- “Predisponi pattern jolly per gruppi omogenei di contenuti, ma verifica che rimangano comprensibili e non troppo generici.”
- “Prevedi un canale rapido di intervento per emergenze (es. newsletter): definisci un workflow per creare redirect lampo.”
Gestione dei redirect come leva strategica per i siti comunali
La gestione dei redirect in una migrazione di un sito comunale non è un semplice adempimento tecnico, ma un elemento strategico che incide su soddisfazione dei cittadini, visibilità online e risorse interne. Per ottenere risultati concreti, è fondamentale:
- Considerare i redirect come processo continuo, non un’attività una tantum: monitorare costantemente errori 404, aggiornare la mappatura e intervenire rapidamente su nuovi URL emergenti.
- Collaborare attivamente con il fornitore, definendo insieme priorità, pattern jolly e tempistiche di test, e richiedendo report periodici su performance e anomalie.
- Integrare la gestione dei redirect nella governance interna, condividendo procedure semplici con gli uffici: ogni nuovo contenuto o campagna di comunicazione deve prevedere verifiche su URL e possibili redirect.
In sintesi, un approccio organico e proattivo trasforma i redirect da incombenza tecnica a leva di efficacia del sito e dei servizi comunali. Affrontare la migrazione con questa mentalità favorisce un passaggio indolore per gli utenti, tutela la reputazione online e ottimizza il lavoro del Comune nel medio-lungo termine.
Glossario
Monitoraggio 404: analisi dei log o uso di Search Console per identificare URL non trovati.
Redirect 301: spostamento permanente di una pagina, trasferisce valore SEO.
Redirect 302: spostamento temporaneo, non trasferisce pienamente il valore.
Pattern jolly: regola che cattura una serie di URL simili e li invia a una destinazione comune o a un template di destinazione.
Staging: ambiente di prova non pubblico per testare cambiamenti prima del lancio.









