“Promuovere un confronto quanto più possibile ampio su temi importanti e fondarvi una regolazione il più possibile aderente alle istanze sociali è, il modo migliore per interpretare la protezione dei dati come cultura”. Una cultura che è un viatico necessario, per fondare una “responsabilità che deve necessariamente bilanciare un potere, quale quello digitale, che la protezione dei dati ha il compito di porre al servizio della persona e della sua dignità”.
l’analisi
Potere e responsabilità nella cultura della protezione dei dati: la relazione annuale 2024 del Garante privacy
La relazione del Garante privacy per l’anno 2024 si sofferma su una vasta serie di sfide che influiscono su tutti i soggetti facenti parte del tessuto sociale (adulti, minori, soggetti vulnerabili in generali). E tutti, non solo le autorità, sono chiamati a intervenire. L’intelligenza artificiale complica questa sfida. Ecco come
Senior Partner di P4I e Senior Advisor presso l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection (MIP)

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