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Sicurezza OT, ecco le strategie per l’industria manifatturiera



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L’adozione di standard come IEC 62443 e la Direttiva NIS2 offre una solida base normativa e concrete opportunità per migliorare la resilienza contro le minacce informatiche, favorendo l’integrazione di procedure di sicurezza strutturate ed efficaci. Per affrontare un panorama di minacce in costante evoluzione, le aziende devono adottare un approccio strategico

Pubblicato il 7 ago 2025

Federico Poli

COO e partner presso Italia Automazione Srl, membro del Comitato Scientifico di SPS Italia.



cybersecurity (1) Data Security Posture Management AI nei SOC; sicurezza OT; fornitori servizi gestiti direttiva cer

L’evoluzione digitale ha reso il settore manifatturiero più interconnesso, automatizzato e intelligente in ottica Industria 5.0. Tuttavia, a questo progresso corrisponde un nuovo spettro di rischi: gli impianti produttivi sono oggi bersagli concreti per attacchi cyber che sfruttano vulnerabilità dei sistemi OT, spesso basati su tecnologie legacy, scarsamente aggiornate o progettate in un’epoca priva di consapevolezza della sicurezza informatica.

A differenza del tradizionale perimetro IT, l’OT gestisce asset fisici e continui, come linee di produzione, robot, sensori e sistemi SCADA. Un attacco in questo contesto può generare gravi impatti non solo economici, ma anche operativi, ambientali e, in alcuni casi, sulla sicurezza delle persone.

Nel nuovo scenario cyber, la protezione degli asset industriali non può più essere considerata una funzione di supporto o meramente tecnica: deve diventare parte integrante della strategia aziendale. Per questo, l’adozione di framework internazionali come IEC 62443 e il recepimento della Direttiva NIS2 rappresentano non solo un obbligo, ma un’opportunità concreta per rafforzare la resilienza, favorendo una trasformazione culturale e organizzativa.

I 5 pilastri per una strategia OT-Centric di cybersecurity

1. Governance e Organizzazione della Sicurezza

Una governance chiara è la base per gestire in modo efficace la cybersecurity. Questo richiede:

  • Una struttura organizzativa dedicata, con ruoli e responsabilità ben definiti (in linea con la NIS2);
  • L’integrazione della cybersecurity nei processi decisionali aziendali;
  • La collaborazione attiva tra team IT e OT;
  • L’adozione di policy specifiche per i sistemi industriali.

2. Valutazione del Rischio e Analisi delle Minacce

La IEC 62443-3-2 fornisce strumenti per classificare i rischi in base alla criticità dei sistemi. Questo consente di:

  • Identificare gli asset più vulnerabili;
  • Mappare le connessioni tra sistemi OT e IT;
  • Determinare le priorità di intervento in base al rischio reale per il business.

3. Implementazione di controlli tecnici e procedurali

Una strategia efficace si basa su un approccio “a strati”, con misure quali:

  • Segmentazione delle reti OT/IT;
  • Accessi controllati tramite autenticazione forte (es. MFA);
  • Sistemi di monitoraggio e detection (IDS/IPS);
  • Gestione degli accessi (IAM) e delle vulnerabilità;
  • Protezione fisica e logica degli asset;
  • Backup, recovery e test periodici.

Aggiunte fondamentali:

  • Un CSOC (Cyber Security Operations Center) per il monitoraggio continuo e centralizzato degli eventi OT e IT, in grado di rilevare anomalie, gestire incidenti e coordinare la risposta in tempo reale, migliorando tempi di rilevazione e risposta e garantendo compliance normativa
  • Tool automatici per network traffic monitoring (es. NDR, IDS industriali) per analizzare in tempo reale i flussi OT;
  • Sistemi di asset management nativi per la rete che inventariano automaticamente hardware e software (versioni, patch, configurazioni), essenziali per mantenere l’inventario aggiornato in ambienti dinamici, riducendo complessità e sforzo rispetto ai processi manuali.

Questi strumenti sono imprescindibili per garantire visibilità continua, agilità operativa e robustezza nel ciclo di vita degli asset, supportando i controlli di detection, response e recovery previsti da IEC 62443 e NIST CSF.

4. Preparazione agli Incidenti e Continuità Operativa

Avere un piano di risposta agli incidenti è fondamentale. Questo include:

  • Definizione di ruoli e protocolli di escalation;
  • Collaborazione con le autorità competenti;
  • Simulazioni periodiche e test di resilienza (table top exercises e penetration testing);
  • Gestione aggiornata del ciclo di vita degli asset OT/ICS.

5. Formazione, sensibilizzazione e miglioramento

Il fattore umano rimane uno dei principali vettori di attacco. Per questo è essenziale:

  • Formare regolarmente il personale tecnico e operativo;
  • Integrare la consapevolezza cyber nella cultura aziendale;
  • Adottare cicli di miglioramento continuo basati su audit, feedback e aggiornamenti normativi.

Software industriale e automazione, i rischi alla sicurezza OT

I software che governano i processi industriali (PLC, SCADA, HMI, DCS) sono spesso trascurati dal punto di vista della sicurezza. Tuttavia, rappresentano una superficie d’attacco estremamente sensibile. La cybersecurity by design, come suggerita da ISA/IEC 62443, è essenziale già nella fase di sviluppo e deployment.

Tre principi base:

  1. Definizione delle zone di sicurezza secondo la criticità degli asset;
  2. Difesa stratificata (defense-in-depth) con barriere successive;
  3. Protezione funzionale degli asset specifici e dei loro conduits (canali di comunicazione).

NIST CSF: una bussola strategica per l’industria

Il NIST Cybersecurity Framework (CSF), con le sue cinque funzioni – Identify, Protect, Detect, Respond, Recover – offre un modello operativo integrabile in ogni fase del ciclo produttivo. Integrato alla IEC 62443, consente una gestione strutturata e scalabile.

Un approccio efficace richiede:

  • Mappatura dettagliata degli asset;
  • Analisi comportamentale e detection delle anomalie;
  • Risposta tempestiva agli incidenti;
  • Piani di recovery testati;
  • Analisi post-evento per imparare e migliorare.

Come costruire il modello di maturità

Costruire un modello di maturità consente di:

  • Valutare lo stato attuale della sicurezza;
  • Definire roadmap evolutive;
  • Misurare i progressi nel tempo.

I cinque livelli NIST (da Non-existent a Adaptive) guidano l’evoluzione da un approccio reattivo a uno predittivo e flessibile.

Automazione sicura: principi e best practice

Separazione e Segmentazione

IT e OT devono essere isolati logicamente e fisicamente, utilizzando firewall industriali e DMZ.

Monitoraggio Continuo e AI

Il monitoraggio avanzato, anche con algoritmi di machine learning, può rilevare comportamenti sospetti in tempo reale.

Resilienza e Failover

La ridondanza dei sistemi è essenziale per garantire continuità in caso di incidente, attacco o guasto.

Gestione del ciclo di vita del software

Aggiornamenti regolari, patch management e revisioni del codice aumentano la resilienza contro exploit noti.

Gestione dei Dati: Sicurezza, Privacy e Valore Strategico

  • Protezione dei dati sensibili: Crittografia, pseudonimizzazione e accesso limitato;
  • Conformità normativa: GDPR, NIS2 e normative locali;
  • Analisi predittiva: Utilizzo dei dati per prevenire e rispondere alle minacce;
  • Minimizzazione dell’accesso: Solo chi ne ha realmente bisogno deve poter accedere ai dati critici.

Come rendere resilienti i sistemi OT

La cybersecurity in ambito OT non è un obiettivo statico, ma un processo continuo. Non basta rispettare la normativa: serve una visione strategica, una cultura diffusa e strumenti concreti per adattarsi al cambiamento.

L’adozione integrata dei framework IEC 62443 e NIST CSF, unita a una governance efficace e al miglioramento continuo, può trasformare la cybersecurity in un vantaggio competitivo, garantendo innovazione sicura, protezione degli asset e continuità operativa.

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