sentenza deloitte

Dati, perché la svolta della Corte Ue è male per la privacy



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La sentenza del 4 settembre 2025 ridefinisce gli obblighi informativi per i dati pseudonimizzati. La Corte UE privilegia il punto di vista del titolare, creando un paradosso tra trasparenza e coerenza giuridica nella gestione dei destinatari

Pubblicato il 9 set 2025

Angela Lo Giudice

Avvocato, Polimeni.Legal



pseudonimizzazione dei dati Data Act e PMI governance algoritmica

La sentenza della Corte di Giustizia del 4 settembre 2025, nota come “sentenza Deloitte“, segna un passaggio cruciale nel dibattito sulla pseudonimizzazione dei dati personali. La decisione non solo ridefinisce gli obblighi di trasparenza, ma apre nuovi scenari interpretativi che incidono sull’equilibrio tra titolari, destinatari e interessati.

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