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Intelligenza artificiale e avvocati, come cambia l’obbligo di trasparenza



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L’obbligo di trasparenza sull’uso dell’intelligenza artificiale ridisegna il rapporto fiduciario tra avvocato e cliente. La legge impone prevalenza del lavoro intellettuale e consente solo impieghi strumentali dell’IA, imponendo nuove scelte comunicative, deontologiche e organizzative per gli studi legali

Pubblicato il 4 dic 2025

Federica De Stefani

avvocato e docente di Digital Media Law presso Università degli Studi Link



aiknowledge; Digital twin di impianti industriali AI e segreti industriali; AI avvocati

L’art. 13 della L. 132/2025 introduce per tutte le professioni intellettuali uno specifico obbligo di trasparenza con riferimento all’impiego di sistemi di intelligenza artificiale nell’esecuzione della prestazione professionale, segnando, in questo modo, un cambio di paradigma per le professioni intellettuali in Italia. L’art. 13 della citata legge, infatti, ispirato ai principi di antropocentrismo e trasparenza, esplicitati anche nell’AI Act e nel Regolamento UE 2016/679 (GDPR), impone l’obbligo di informare i clienti circa l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale nell’esercizio della propria attività professionale.

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