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Democrazia accessibile: la Consulta rimuove ostacoli alla firma digitale



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Una storica sentenza della Corte costituzionale abbatte le barriere alla partecipazione politica, permettendo l’uso della firma digitale per le liste elettorali alle persone con gravi disabilità

Pubblicato il 28 gen 2025

Marco Perduca

Senatore radicale (2008-2013), co-fondatore, Science for Democracy, associazione Luca Coscioni



democrazia digitale (1)

Il 23 gennaio la Consulta ha finalmente dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che impediscono di avanzare la propria candidatura o di sottoscrivere una lista per le elezioni tramite la firma digitale per persone impossibilitate ad apporre una firma autografa. La questione di legittimità costituzionale relativa alla possibilità, per persone gravemente disabili, di poter utilizzare la firma digitale per presentare liste elettorali dicembre era arrivata alla Corte costituzionale il 10 dicembre.

Il ruolo di Carlo Gentili e l’associazione Luca Coscioni

La difesa di Carlo Gentili, fratello di Marco, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni che, come lui, è in una condizione di grave disabilità a causa della sclerosi laterale amiotrofica dalla nascita, ha sottolineato la patente discriminazione per l’agibilità civile e politica di persone nelle condizioni di Gentili ricordando, al contempo, come la Repubblica italiana si sia dotata di nuove possibilità tecnologiche per la partecipazione diretta alle dinamiche istituzionali del Paese.

Carlo Gentili era difeso dall’avvocato Giuliano Fonderico; la lista Referendum e Democrazia, di cui sono il rappresentante legale, e l’Associazione Luca Coscioni, che da anni promuove riforme a favore della cittadinanza digitale, dal team legale coordinato da Filomena Gallo, con Marilisa D’Amico, Francesca Re e Alessia Cicatelli.

Gentili, fisicamente impossibilitato ad apporre una firma autografa, all’inizio del 2023, aveva voluto firmare digitalmente per presentare la lista Referendum e Democrazia alle elezioni regionali del Lazio. Una possibilità che, però, non era prevista dalla legge. Ha dunque fatto ricorso e il Tribunale di Civitavecchia, ad aprile 2024, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale. 

Processo e difesa legale

La difesa di Claudio Gentili ha ribadito che dal 2021 il quadro normativo in materia di partecipazione politica già consente l’utilizzo della firma digitale per la raccolta di sottoscrizioni per i referendum e per le proposte di legge d’iniziativa popolare, motivo per cui nulla dovrebbe ostare affinché tale possibilità dovrebbe essere consentita anche per la presentazione di una lista elettorale in quanto ulteriore passaggio di partecipazione diretta alla vita politica.

Come noto, anche perché sperimentato per alcune raccolte firme, dal 25 luglio 2024 in Italia esiste una piattaforma pubblica, e gratuita, che consente la presentazione di referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare. La piattaforma non è frutto di decisioni istituzionali spontanee ma frutto di anni di iniziative giurisdizionali internazionali lanciate a seguito di una campagna referendaria del 2013 che non raggiunse l’obiettivo delle 500.000 firme necessarie.

L’allora segretario di Radicali Italiani Mario Staderini predispose insieme al professor Cesare Romano, della Loyola Law School di Los Angeles, un ricorso destinato al Comitato delle Nazioni unite sui diritti civili e politici evidenziando numerose violazioni del diritto alla partecipazione democratica diretta nella Repubblica italiana.

Quella “comunicazione” suscitò delle “osservazioni” che nel 2019 misero in mora una serie di “irragionevoli ostacoli” frapposti alla partecipazione da norme adottate nel 1970 quando la tecnologia, e, naturalmente, la società e le sue dinamiche sociali, erano radicalmente diverse, se non inesistenti. Occorreva quindi un aggiornamento normativo affinché i diritti di partecipazione previsti dalla Costituzione italiana potessero essere goduti a piedi.

L‘evoluzione normativa e la piattaforma pubblica

Da allora i Governi che si sono succeduti e il Parlamento della XVIII Legislatura hanno adottato norme che hanno ampliato la platea di chi può autenticare le sottoscrizioni e introdotto la cosiddetta firma digitale.

Nel luglio 2021, un emendamento di Riccardo Magi (+Europa) consentì che le norme previste, e finanziate, l’anno precedente, potessero entrare in vigore prima della data fissata del gennaio 2022, purché i costi della “impresa” fossero a carico del comitato promotore. In quell’estate l’Associazione Luca Coscioni dedicò quasi un milione di euro per consentire la raccolta di firme online per i referendum su eutanasia (400.000) e cannabis (600.000).

L’anno successivo, il movimento Eumans, fondato da Marco Cappato decise di assumersi la responsabilità politica di far ampliare la sottoscrizione online anche nel momento elettorale. In poche settimane fu lanciata la lista Referendum e Democrazia con l’unico scopo di ottenere la sottoscrizione digitale per le candidature e la presentazione di liste in occasione delle elezioni politiche anticipate del settembre di quell’anno. In pochissimi giorni furono raccolte oltre 40.000 sottoscrizioni che consentirono la presentazione di liste in una dozzina di circoscrizioni.

Le firme, accettate dalle Corti d’appello, non furono successivamente ritenute valide dando così il via ad altrettanti ricorsi, alcuni dei quali ancora pendenti. L’iniziativa fu ripetuta per le regionali del Lazio del 2023, dove il ricorso di Carlo Gentili presso il tribunale di Civitavecchia fu ritenuto degno di un passaggio in Consulta.

Occorrerà leggere con attenzione la sentenza, ma il riconoscimento di una discriminazione contro le persone con disabilità non può non essere limitato a loro. Sarebbe un controsenso logico, prima ancora che giuridico, abbattere gli ostacoli per le persone con disabilità grave ma mantenerli per il resto della popolazione. È  da auspicare che da questa decisione della Corte costituzionale scaturisca una riforma erga omnes che, tra le altre cose, faccia tesoro della semplicità tecnologica sperimentata grazie alla piattaforma pubblica gratuita che facilmente può essere utilizzata anche in contesti elettorali.

Prospettive future

Oltre a rallegrarsi per questo primo importante successo, l’Associazione Luca Coscioni ha rilanciato l’appello al Governo, del suo co-presidente Marco Gentili, per chiedere che la piattaforma sia aperta alle sottoscrizioni online di liste elettorali e se ne preveda l’utilizzo anche per strumenti di democrazia diretta a livello municipale e regionale.

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