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Droni navali, flotte ibride: la nuova frontiera della guerra sul mare



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Con l’avvento dei droni e i cambiamenti che hanno interessato il modo di fare guerra, c’è chi pensa che le portaerei cadranno man mano in disuso e chi le sta già riadattando ai giorni nostri

Pubblicato il 29 ott 2025

Marco Santarelli

Chairman of the Research Committee IC2 Lab – Intelligence and Complexity Adjunct Professor Security by Design Expert in Network Analysis and Intelligence Chair Critical Infrastructures Conference



norme sui droni droni navali

Con l’evoluzione del modo di fare guerra e l’avvento delle nuove tecnologie, in primis i droni, le portaerei che per decenni hanno dominato i nostri mari potrebbero andare fuori uso, come sostiene Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff americano dal 2019 al 2023, in quanto “Sono grandi pezzi di acciaio che, mi dispiace dirlo, hanno vissuto il loro momento di gloria a Midway”. Ma c’è anche chi, invece, si sta preparando a progettarne e costruirne di nuove, come America, Cina, Francia e India, per adattarle alle nuove strumentazioni, come i droni, i quali, rispetto agli aerei, possono essere sviluppati in tempi più rapidi, possono essere più aggressivi e arrivano più lontano dei jet a raggio corto.

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