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Tutelare sia innovazione sia diritti: il dilemma dell’Europa



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Le critiche alla regolamentazione UE da parte di società tecnologiche, come Meta e Spotify, evidenziano il dilemma tra innovazione e tutela dei diritti. Anche Mario Draghi ha sottolineato le barriere normative. È cruciale un dialogo per bilanciare progresso tecnologico e protezione, favorendo un ambiente normativo che incoraggi l’innovazione

Pubblicato il 31 ott 2024

Giacomo Borgognone

p4i, Avvocato Legal Consultant P4I – Partners4Innovation

Anna Cataleta

Senior Partner di P4I e Senior Advisor presso l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection (MIP)



demografia e innovazione

Nelle scorse settimane, si è molto parlato delle critiche mosse alla regolamentazione dell’Unione europea che, a detta di alcune Società tecnologiche, rallenterebbe l’innovazione limitando così la competitività del mercato dell’Unione Europea. A queste affermazioni, contenute in una lettera aperta[1] firmata da diverse Società (tra cui Meta e Spotify), si sono aggiunte le dichiarazioni di Mario Draghi nell’ambito della presentazione del Rapporto sul futuro della competitività europea[2].

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