L’intervento dell’ambasciatore finlandese in Italia, Matti Lassila, al Nokia Italy Innovation Day 2025 ha messo a fuoco i legami tra geopolitica, tecnologia e crescita economica. Le sue parole hanno intrecciato la prospettiva europea con quella globale, affrontando il tema della sovranità digitale come condizione imprescindibile per lo sviluppo futuro e per la sicurezza delle democrazie.
L’ambasciatore ha richiamato l’attenzione sulle tensioni internazionali, sulle trasformazioni nei rapporti commerciali e sul ruolo dell’innovazione come strumento di autonomia strategica, collocando Finlandia e Italia dentro una riflessione più ampia sul destino dell’Europa.
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La transizione verso un mondo multipolare
Secondo Lassila, il sistema internazionale è entrato in una fase di incertezza che ha superato definitivamente la stabilità del dopoguerra. Nel suo discorso ha ricordato come «la golden age di una Pax Americana stabile sia ormai alle spalle» e che il futuro è orientato verso un ordine multipolare, ancora indefinito. Gli Stati Uniti e la Cina restano i due poli dominanti, mentre l’Europa, se capace di agire con una sola voce, potrebbe costituire un terzo blocco rilevante.
Questa trasformazione si accompagna a una proliferazione di conflitti e crisi che ridisegnano le priorità dei governi. Lassila ha citato la guerra in Ucraina, il conflitto a Gaza e le instabilità in Sudan e Myanmar come esempi di un panorama che rende «difficile prevedere sviluppi a breve termine». Per la Finlandia, l’aggressione russa ha significato una svolta storica: la richiesta di adesione alla NATO, formalizzata quasi subito dopo l’invasione del 2022, seguita dall’ingresso effettivo nell’Alleanza. Un passaggio che, ha ricordato l’ambasciatore, «probabilmente non era nei calcoli del presidente Putin».
Sicurezza e difesa: il ruolo della Finlandia in Europa
La Finlandia, con i suoi 1.340 chilometri di confine con la Russia, non ha mai smantellato la coscrizione militare né interrotto la modernizzazione delle proprie forze armate dopo la Guerra Fredda. Come ha ricordato Lassila, il Paese ha recentemente acquistato 64 F-35, raggiungendo il 2% del PIL in spesa per la difesa, soglia richiesta da NATO e destinata a crescere.
Nonostante non si aspetti un’aggressione militare diretta da Mosca, Helsinki deve fronteggiare minacce ibride e continue «irritazioni», tra cui cyberattacchi, distorsioni del GPS al confine orientale e possibili sabotaggi delle infrastrutture nel Mar Baltico. Questi episodi confermano, secondo Lassila, come la sicurezza digitale sia ormai parte integrante della sicurezza nazionale e del dialogo transatlantico.
Fratture globali e responsabilità europee
L’ambasciatore ha sottolineato la persistenza di una frattura tra Nord e Sud del mondo, alimentata dalla percezione che i Paesi settentrionali abbiano agito per secoli in modo «imperiale e arrogante» nei confronti del Sud. Pur non coinvolgendo direttamente Italia e Finlandia in questa dinamica, il problema resta cruciale per la stabilità internazionale.
In questo scenario, l’Europa appare esposta a un mondo «più duro e più difficile», segnato dalla competizione tra Stati Uniti e Cina. Per la Finlandia, ha aggiunto Lassila, «sarebbe interesse che Pechino e Washington trovassero forme di cooperazione», poiché solo un’intesa tra i due giganti potrebbe rafforzare istituzioni multilaterali e regole condivise.
La tecnologia come pilastro della sovranità digitale
Uno dei passaggi centrali del discorso riguarda il legame fra innovazione e politica. Lassila ha definito la tecnologia «pilastro della crescita economica e dell’autonomia strategica» e ha richiamato una visione aristotelica per cui chi guida lo sviluppo tecnologico diventa «vincitore», mentre chi rimane indietro «perde».
Per l’Europa la sfida è evitare di rimanere schiacciata tra due modelli contrapposti: quello statunitense, basato su un capitalismo senza vincoli, e quello cinese, fondato su un’economia statalista capace di produrre milioni di veicoli elettrici ogni mese. Lassila ha richiamato l’impegno della commissaria europea Henna Virkkunen, titolare del portafoglio su sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, come segnale che Bruxelles sta affrontando questo nodo con maggiore determinazione.
Lo sviluppo di nuove tecnologie, ha insistito, non può però avvenire in isolamento. Il rischio di una frammentazione del cyberspazio in blocchi separati, con limitazioni alla circolazione delle informazioni, costituirebbe un ostacolo grave alla crescita. L’ambasciatore ha citato il caso della Corea del Nord e della Russia come esempi di cosa può significare il controllo rigido dei flussi informativi. Al contrario, per l’Europa il futuro passa dalla sovranità digitale come garanzia di indipendenza, ma senza rinunciare alla cooperazione internazionale.
Commercio globale e incertezza economica
Un altro punto forte del discorso è stato il richiamo ai rischi legati al commercio internazionale. Lassila ha ricordato come le esportazioni cinesi siano cresciute del 50% dal 2020, mentre il commercio globale nello stesso periodo è aumentato solo del 10%. Una sproporzione che alimenta tensioni e spinte protezionistiche.
Gli Stati Uniti, già da anni insoddisfatti degli squilibri commerciali, hanno introdotto dazi e restrizioni, una linea inaugurata dall’amministrazione Trump e proseguita in forme diverse dai successori. «L’unica certezza è l’incertezza», ha osservato Lassila, mettendo in guardia contro il rischio di una spirale di guerre tariffarie.
Per l’Europa, la via resta quella del libero scambio e della costruzione di accordi bilaterali che includano anche standard su diritti del lavoro e ambiente. Tuttavia, ha riconosciuto l’ambasciatore, non sempre questi principi sono facilmente accettati dai Paesi in via di sviluppo, motivo per cui i negoziati richiedono anni.
L’eredità di Nokia e il futuro delle reti
Il discorso si è chiuso con un riferimento diretto al ruolo della Finlandia nel settore tecnologico. Lassila ha ricordato come l’esperienza maturata con Nokia abbia permesso di diversificare competenze nel campo dei satelliti, della cybersicurezza, del calcolo quantistico e delle infrastrutture digitali.
Ha poi citato l’apertura del nuovo campus Nokia a Oulu, definito «uno dei centri più avanzati per la ricerca e lo sviluppo sulle tecnologie mobili». Secondo Lassila, investire in questa direzione significa garantire che le reti di quinta e sesta generazione diventino «il sistema nervoso delle applicazioni future di intelligenza artificiale, robotica e Internet of Things».
Sovranità digitale come sfida europea
Il messaggio che emerge dall’intervento è che la sovranità digitale non rappresenta un’opzione ma una necessità per l’Europa. La capacità di mantenere il controllo sulle infrastrutture tecnologiche, proteggere i dati e sviluppare innovazioni competitive è strettamente collegata alla stabilità politica e alla sicurezza economica.
Per la Finlandia e l’Italia, Paesi esposti e interconnessi al mercato globale, la risposta non può essere l’autarchia, ma una cooperazione rafforzata. «Autarchia e isolamento non sono il nostro destino», ha affermato Lassila, ricordando come l’interdipendenza resti un fattore di ricchezza, a patto che sia accompagnata da strumenti per tutelare autonomia e resilienza.












