rapporto uomo-macchina

Quasi uomo, quasi robot: quella perfezione incerta che vogliamo ma pure temiamo

L’insieme di certe contraddizioni umane che il rapporto tra noi e gli automi rivela, può servire per analizzare più a fondo cosa si intende quando si parla, come spesso si fa, di “riportare l’uomo al centro” in riferimento all’evoluzione tecnologica, specialmente quella digitale

Pubblicato il 21 Dic 2022

Valter Fraccaro

Presidente della Fondazione SAIHUB

transfer learning2

Sebbene tutte le macchine presenti sul pianeta Terra siano di produzione umana, è singolare come si pensi così spesso ad esse mettendole sullo stesso piano dei loro autori, come se esse possiedano un proprio status sostanzialmente indipendente, persino antitetico.

Per converso, nel descrivere questa alterità dell’automa, soprattutto quando la comunicazione è meno rigida e controllata (ad esempio, nel parlato rispetto allo scritto), addirittura esso viene definito con pronomi tipicamente riservati agli esseri viventi: “Se non ci fosse lui (cioè il computer), questo lavoro ci avremmo messo giorni a farlo!”, “Cos’hai questa mattina che ci metti mezzora ad accenderti?”).

Robot, un futuro senza lavoro umano? Ecco che deve fare la politica

La confusione che domina il rapporto uomo-macchina

Il rapporto così fluttuante tra umano e computer ha sicuramente ragioni molto profonde che non indagheremo ora, visto che qui serve solo notare come esso porti a certe sovrapposizioni e confusioni che sono alla base di alcune concezioni che, per quanto costantemente diffuse, non trovano reale motivazione.

A chi si occupa di Intelligenza Artificiale accade spesso di sentir parlare degli esiti della sua applicazione come di “risposte”. In particolare, quando l’AI è interpellata usando il linguaggio naturale e l’output del sistema è anch’esso in forma di parola pronunciata e ascoltabile, quell’output diventa automaticamente “risposta” credibile, affidabile.

L’IA ci restituisce risultati di calcolo, non risposte

Se, come dice il vocabolario, la risposta è la pura conseguenza dell’atto di richiedere, indubbiamente l’output digitale lo è, ma in un senso più ristretto si dovrebbe aver sempre coscienza che esso è un “risultato”. Come tale, prima di accettare quell’esito come risposta ci si dovrebbe porre qualche scrupolo.

In un bellissimo documentario della BBC che viene regolarmente trasmesso in italiano anche dal semisconosciuto canale “RAI Scuola”, lo scienziato e comunicatore Jim Al-Khalili tenta un dialogo con un robot conversazionale e le cose partono bene, ma poi l’automa comincia a deviare sbagliando l’attribuzione di significato di una sola parola pronunciata dall’umano e ne scaturisce così una spassosa slavina di stupidaggini. Ovviamente, proprio perché dotato di AI, il funzionamento dell’oggetto digitale migliorerà nel tempo, ma questo piccolo esempio può darci la chiave giusta per comprendere come un risultato di calcolo possa allontanarsi facilmente dall’essere una risposta utile.

Non si tratta, si badi bene, di fiducia umana mal riposta ma di abbassamento dell’attenzione della persona verso l’automa, nel dimenticare cioè che esso genera output come conseguenza logica dell’input, non per forza coerente con l’intenzione della domanda espressa.

Perché dalle macchine vogliamo un “di più”

Il problema dell’attesa che l’uomo ha verso la macchina si manifesta in molti modi, talvolta così sottili che la loro diffusione ne favorisce la credibilità.

Human-like robot "wakes up" as UK company unveils android Ameca

Human-like robot "wakes up" as UK company unveils android Ameca

Guarda questo video su YouTube

Assumiamo il caso di un’auto a guida autonoma che sia coinvolta in un incidente stradale. I media trattano un caso del genere dando alla notizia massima evidenza, anche portando il focus sui danni causati da quell’auto prima ancora che sulle cause dell’incidente, di cui magari il veicolo a guida digitale non ha responsabilità. Se guardiamo a tempi appena passati, anche le macchine che furono costruite ai tempi della prima rivoluzione industriale subirono lo stesso processo: esse erano sempre l’unica causa degli incidenti sul lavoro.

Posto che né in un caso né nell’altro non si pensa istantaneamente a possibili errori umani nella progettazione e realizzazione dello strumento tecnico, sembra che le macchine possano sostituire i propri creatori solo se esse eseguono le loro attività in maniera pressoché perfetta, senza errori o mancanze, come super-umani dotati di ogni virtù e privi di qualsiasi limite o difetto: quel che si concede ad un’autista che abbia bevuto un bicchiere in più è invece imperdonabile nei confronti dell’automa.

È singolare come accada anche l’inverso. Di recente c’è stato il caso, ampiamente riportato dai media, di un autista di autobus romano che seguiva un film sul cellulare mentre guidava il mezzo pubblico nell’affollato e complicato traffico della capitale. È stata una giusta indignazione che, guardata da un altro punto di vista, esprimeva come a volte ci si attenda da un umano un comportamento che sarebbe del tutto implicito in un robot, cioè la totale concentrazione dei propri strumenti percettivi verso l’esecuzione precisa dell’attività richiesta.

Insomma, talvolta si vuole che l’uomo si comporti da automa e altre volte non si perdona all’automa l’imitazione di errori umani.

Sembra che quando le soluzioni derivino da una macchina esse debbano avere un qualche “di più” di quella umana, anche se l’efficacia è la stessa o persino maggiore.

Questo ha a che vedere sia con il perfezionamento che gli automi possono avere nel tempo (in particolare quelli dotati di AI, che sono progettati proprio per ri-creare autonomamente le modalità di soluzione del problema posto), sia con la sequenza di generazioni umane.

Lavoro, macchine e dignità

Si pensi, ad esempio, all’ostilità verso la macchina di chi viene sostituito come lavoratore dalla macchina stessa e di come sia invece opposta la sensazione che proveranno le persone della generazione immediatamente successiva, le quali molto probabilmente non avranno alcuna intenzione di tornare a fare un lavoro che, faticoso, pericoloso ed estenuante, sarà rapidamente definito “disumano”, dunque inaccettabile.

Se qualcosa ci ha insegnato l’automazione dei lavori produttivi che ha caratterizzato gli ultimi due secoli e mezzo della storia della nostra specie, è che le mansioni in cui le persone sono state sostituite dagli automi sono divenute presto indesiderabili per chiunque, casomai praticabili solo in condizioni in cui la miseria sia tale da indurre uomini, donne o bambini ad accettare uno stato di occupazione paragonabile alla schiavitù pur di procurarsi il minimo indispensabile per sopravvivere.

Questo induce a pensare che non dovremmo dar poi così tanto peso a chi paventa la perdita di posti di lavoro ogni volta che l’automazione raggiunge nuove aree del fare umano. In realtà, questo approccio non è corretto poiché, anche immaginando di remunerare coloro i quali perdono il proprio posto in maniera esattamente uguale a quando lo possedevano, il ruolo sociale di lavoratori che essi avevano portava con sé un elemento non contrattabile quale la dignità.

Che lavoro e dignità siano legate è questione complessa, tanto più se si pensa che solo da pochissimo tempo (un secolo e mezzo, più o meno) la cultura sociale ha avuto una tale trasformazione tale per cui la dignità, un tempo preciso ed esclusivo connotato dei nobili che non lavoravano, è stata poi attribuita in forma eguale, se non maggiore, a quanti operano con mani ed intelletto alla costruzione di qualsiasi valore materiale e immateriale della società.

Sebbene molte catastrofiche proiezioni sulla perdita di occupazione che deriverà dalla sempre maggior digitalizzazione, in particolare delle attività strettamente produttive, paiano non trovare riscontro nella realtà man mano che il tempo passa, la società deve comunque prevedere delle modalità per prevenire il fatto che coloro siano eventualmente forzati a lasciare il proprio ruolo aziendale si sentano privati anche della propria dignità.

È un tema difficile ma, proprio per questo, ritengo non debba essere lasciato a margine di ogni approfondimento si voglia portare avanti sul tema dell’etica dell’innovazione o anche solo dell’Intelligenza Artificiale.

Le generazioni future godranno sicuramente della continua miglioria nell’apporto che le macchine daranno al vivere umano, ma egualmente si deve cercare in ogni modo di non penalizzare la dignità dei presenti, ricordando che l’etica dei loro e nostri padri è ancora presente ed è in quella che si radica la dignità portata dal lavoro, anche quando esso si manifesti ancora nelle sue forme più opprimenti.

I pregiudizi non sono dell’intelligenza artificiale ma degli uomini

Una ulteriore osservazione sul rapporto tra umano e AI deriva da come si sia constatato che i risultati ottenuti attraverso questa tecnologia siano talora caratterizzati da pregiudizi.

Un esempio mille volte riportato è quello di un sistema di AI che, analizzando le caratteristiche di un reato e le condanne che erano state emesse in passato in circostanze analoghe da corti statunitensi, determinava in casi analoghi sanzioni diverse a seconda dell’appartenenza dell’imputato a differenti “categorie” di gruppo sociale, reddito, residenza. Tale applicazione era stata addestrata utilizzando esempi reali in grande quantità ma, non essendo essi stati precedentemente revisionati per evitare la creazione di un campione eccessivamente caratterizzato, essa ha “imparato” ciò che aveva interpretato da quell’insieme; dunque, riproponendo gli stessi pregiudizi che i giudici umani avevano manifestato nel loro decidere le sorti dei colpevoli.

Se la prima reazione social-mediatica è stata quella di criminalizzare l’algoritmo per l’applicazione di “bias” in maniera tanto discriminante, appena dopo una visione più illuminata ha portato a percepire come esso non fosse che la formidabile visualizzazione del razzismo che pervadeva il sistema di giudizio di tante corti.

Episodi del genere dovrebbero attirare la nostra attenzione sia su quanto i pregiudizi permeino ancora le società, sia su come lo strumento “AI” possa rendere evidenti comportamenti personali e collettivi su cui è fortemente negativo il giudizio comune ma non altrettanto energica la reazione affinché non si verifichino ulteriormente.

Conclusioni

Insomma, riguardare l’insieme di certe contraddizioni umane che il rapporto tra noi e gli automi che abbiamo creato rivela, penso possa servire per analizzare più a fondo cosa si intende quando si parla, come spesso si fa, di “riportare l’uomo al centro” in riferimento all’evoluzione tecnologica, specialmente quella digitale. Quella espressione appare quasi come supplice richiesta (a chi altro se non all’umano stesso, poi?) di poter tornare in un punto da cui qualcuno percepisce di essere stato rimosso senza colpa. Più utilmente, essa permette di percepire come sia sempre più necessario condividere una visione integrale del rapporto uomo – automa, tanto più ora, momento in cui è indispensabile pensare a come vogliamo sia il futuro e creare un reale “progetto umano”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4