Dopo il boom registrato durante la pandemia, lo scorso anno il mercato dei videogiochi ha messo a segno un incremento del 5%, avvicinandosi ai 219 miliardi di dollari di ricavi e con una previsione di crescita del 4% annuo fino al 2028.
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Gaming: la crescita del mercato e l’evoluzione delle priorità dei giocatori
Ciò dimostra come il videogioco sia un medium di successo e molto popolare fra varie fasce d’età, partendo dai più giovani di soli due anni, per raggiungere gli over quaranta ed oltre. La creatività risulta essere un elemento di importanza cruciale, vedendo crescere il numero di utenti che impiegano il loro tempo nella creazione di contenuti all’interno dei giochi: tale tendenza parrebbe derivata da un cambiamento nelle esigenze e priorità dei videogiocatori.
Secondo quanto emerge dal Gaming Report 2025 di Bain & Company, i videogiochi di grandi produzioni sembrerebbero sentire maggiormente la competizione di quelli indipendenti, così come dei “game as a platform” (giochi con numerose possibilità, progettati per far permanere a lungo i giocatori), che sembrano rispondere meglio a ciò che, adesso, i giocatori ricercano nel loro momento di intrattenimento.
Gameplay e narrazione: cosa cercano davvero i videogiocatori
Come risulta dai dati raccolti, il 49% degli intervistati afferma di considerare il gameplay una delle cinque maggiori ragioni per cui scegliere quale videogioco giocare, così come il 32% vaglia la propria scelta in base all’attrattività di un personaggio, mentre il 31%, a parità di percentuale, dà importanza maggiore a storie avvincenti o mondi immersivi.
Allo stato attuale, gli utenti sembrano preferire la cura nel gameplay, la caratterizzazione di personaggi e una narrazione profonda, rispetto a grafiche iperrealistiche o audio di alta qualità. Tuttavia, quest’ultimi rimangono degli elementi importanti ed imprescindibili, pur non avendo lo stesso peso che in passato.
L’influenza reciproca tra videogiochi e altri media
Questo interesse verso personaggi e storie non riguarda solo il videogioco, quanto anche altri media, rimodellandone le strutture e influenzandone le direzioni. L’influenza dei videogiochi raggiunge altri generi dello storytelling e persino lo stile visivo di alcune opere si avvicina alle caratteristiche di quest’ultimi.
Molti giochi di ruolo, manga o anime, film e serie tv, hanno preso ispirazione dai videogiochi, creando una relazione multipiattaforma e cross-mediale, dove questa alimenta il successo del gioco e viceversa.
L’impatto degli adattamenti di qualità sugli utenti attivi
La qualità rimane importante per entrambi i prodotti; adattamenti televisivi o cinematografici con elevato apprezzamento del pubblico vedono un grande incremento di giocatori che giocano allo stesso gioco nello stesso periodo, definiti anche Average Concurrent Users (ACU). Nei sei mesi successivi all’uscita di un adattamento film o serie tv, il numero degli utenti che giocano simultaneamente al gioco da cui provengono, in media, aumenta del 45%.
Adattamenti con un punteggio del 91% di apprezzamento su Rotten Tomatoes nei loro primi sei mesi dall’uscita, hanno visto un rialzo del 69% in ACU nel gioco originale. Invece, le produzioni televisive o cinematografiche con un punteggio fra il 61% e il 90% hanno visto in media un incremento del 34%, mentre quelle con un punteggio inferiore al 61%, solo un 7%.
Ecosistemi mediali: oltre gli adattamenti tradizionali
Tali dati dimostrano quanto sia importante sfruttare il potere del successo cross-mediale. Le grandi compagnie videoludiche non si limitano ad espandere la popolarità delle proprie Intellectual Properties (IP) attraverso spin-off o adattamenti cinematografici, bensì creano un intero ecosistema mediale attorno ad esse. Un esempio potrebbe essere Nintendo, che oltre a produrre annualmente numerosi videogiochi, verso la fine del 2024 ha lanciato l’applicazione Nintendo Music, attraverso cui è possibile ascoltare la colonna sonora dei propri giochi preferiti.
Il caso Arcane e la strategia multimediale integrata
La tradizionale modalità del lancio di un videogioco e la possibile ideazione di uno spin-off, oppure una trasposizione cinematografica, sembra non essere più sufficiente. I franchise maggiormente affermati, riescono ad avere successo attraverso più media alla volta.
È il caso di Arcane, serie tv ispirata al noto videogioco League of Legends, che è diventa un successo a tutto tondo: Riot Games è riuscita ad alimentare il merchandising, contenuti aggiuntivi per il gioco tratti dalla serie, colonna sonora, video musicali e altri elementi che hanno permesso a questa realtà di massimizzare il potenziale del proprio prodotto.
Il consumo mediale dei videogiocatori tra social e streaming
È un metodo che funziona, soprattutto poiché viene incontro al consumo mediale degli utenti di riferimento. Secondo il sondaggio che abbiamo recentemente pubblicato, in media un quarto del tempo speso dai videogiocatori su altre piattaforme, circa il 22% del tempo totale dedicato all’attività, coinvolge comunque argomenti o contenuti correlati al mondo gaming o al brand di riferimento. Le statistiche vedono i social come luogo primario di contenuti correlati ai videogiochi con un 27%, seguito da streaming video e tv con rispettivamente il 25% e 22%.
Ciò è vero grazie a piattaforme social quali YouTube, Twitch o Discord, che permettono agli utenti di ricevere contenuti di gaming in varie forme. Da dirette streaming a gameplay, passando per trailer e conferenze, persino creando community dove i videogiocatori possono incontrarsi e parlare dei loro titoli preferiti.
I principi per costruire una IP vincente nel lungo termine
Nulla di tutto ciò, tuttavia, funzionerebbe senza un grande gioco dietro. È necessario che un prodotto sia molto apprezzato dalla community, attento, curato e pensato per i desideri del proprio pubblico di riferimento. Ciò richiede una strategia player-first progettata per il lungo termine, con un modello operativo e capabilities a supporto. Indipendentemente dall’approccio che si intende utilizzare, vi sono alcuni principi comuni che possono rendere una IP vincente.
Bisogna pensare ai fan all’interno dell’intero processo creativo. Sono coloro che possono premiare con fedeltà l’azienda oppure punirla; le società di gaming di più grande successo consentono ai loro utenti persino di contribuire al contenuto dei giochi attraverso un supporto ufficiale, così da alimentare la loro creatività e fedeltà.
L’espansione su altri media, inoltre, non deve essere generalizzata. Non tutte le storie appartengono a qualsiasi media. Bisogna avere delle fondamenta solide – come nel caso di The Witcher, prima libro di successo, poi videogioco acclamato – e saper discernere quali occasioni cogliere. Ci si deve domandare: come si può prendere un videogiocatore e portarlo attraverso un viaggio che lo faccia appassionare, al punto di fidelizzarlo? Le grandi società danno priorità a engagement di lungo termine piuttosto che a una monetizzazione immediata. Tale scelta aiuta a mantenere il franchise fresco e rilevante.
I manager del settore riconoscono come questo nuovo approccio stia diventando un punto critico poiché la convergenza dei formati dei media rende molto più sottile la linea fra il videogiocare, socializzare, ideare e guardare. Le compagnie che riusciranno a comprendere questa dinamica otterranno nuovi ricavi che potranno essere reinvestiti nello sviluppo del nuovo gioco di successo e costruire il tipo di prodotto che diventi iconico e duri nel tempo.








