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ChatGPT per il lavoro in team, ecco le applicazioni più utili



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Tutti i modi per usare ChatGPT in modo efficiente per facilitare e rendere più snello il lavoro di gruppo in azienda: il vademecum completo

Pubblicato il 10 ott 2025

Giovanni Masi

Computer Science Engineer



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Negli ultimi mesi ChatGPT ha fatto un salto evidente da assistente personale a piattaforma di collaborazione. L’ultimo annuncio del 25 settembre 2025 ha introdotto una serie di novità pensate per i contesti professionali: progetti condivisi che mantengono coerenza e memoria nel tempo, connettori più intelligenti verso gli strumenti aziendali e un pacchetto rafforzato di controlli amministrativi e conformità. L’obiettivo è trasformare ChatGPT in un luogo unico dove le squadre possano costruire contesto, prendere decisioni e produrre deliverable senza ricominciare ogni volta da zero.

La novità più visibile è la possibilità di lavorare nello stesso spazio con un set condiviso di istruzioni e file. Ogni nuovo confronto con il modello parte già allineato alle informazioni aggiornate dal team, evitando la dispersione tipica dei thread isolati.

A questa tessitura del contesto si aggiunge il recupero guidato dai connettori, che collegano ChatGPT a posta, calendari, repository e archivi documentali rispettando i permessi già in uso. Sullo sfondo, un rafforzamento delle garanzie di sicurezza e privacy semplifica il lavoro di chi amministra grandi organizzazioni e deve scalare l’adozione senza correre rischi.

Progetti condivisi: un contesto vivo che appartiene al team

I progetti nascono per concentrare in un unico contenitore chat, file e istruzioni. Con la condivisione, quello stesso contenitore diventa un’unità di lavoro in cui più persone costruiscono insieme il contesto che guiderà le risposte del modello. Il principio è semplice: se il team aggiorna i materiali, ChatGPT risponde in modo coerente con l’ultima realtà del progetto. In un account clienti, ad esempio, l’account manager carica le note della call e il solutions engineer chiede un riepilogo mirato per preparare la demo. In una campagna di comunicazione, il responsabile brand definisce le linee guida e chi scrive i contenuti non deve più copiare e incollare briefing da una chat all’altra.

L’esperienza d’uso è studiata per essere leggera. Il creatore del progetto invita i colleghi tramite e‑mail o link, concede accesso in modalità “chat” o “modifica”, e da quel momento tutti vedono e utilizzano lo stesso materiale. La memoria è confinata nel progetto, così le informazioni non “scappano” verso altre conversazioni. Se un membro apre un nuovo thread, non riparte nel vuoto ma attinge al contesto stratificato dalle interazioni precedenti. È possibile persino ramificare una conversazione per esplorare un’idea senza perdere lo storico, una soluzione utile quando più persone iterano sulla stessa base.

Dal punto di vista delle disponibilità la funzione è attiva oggi sui piani Business, Enterprise ed Education, con attivazione a discrezione dell’amministratore nelle grandi aziende che preferiscono un rollout controllato. Nei prossimi mesi è previsto l’arrivo anche sui piani per singoli utenti, ma in ambito business la condivisione rimane confinata ai membri dello stesso workspace, scelta coerente con i requisiti di governance.

Connettori più intelligenti: le risposte attingono ai vostri strumenti

Gran parte del lavoro di squadra vive dentro strumenti già rodati. La nuova generazione di connettori porta queste sorgenti direttamente in ChatGPT in modo più naturale, sia per ampiezza sia per qualità. Oltre ai collegamenti consolidati con Drive, SharePoint, GitHub, Dropbox e Box, arrivano integrazioni con le caselle di posta e i calendari principali, tra cui Gmail, Google Calendar, Microsoft Outlook e Microsoft Teams. La differenza non è solo quantitativa. Il modello decide quando servirsi di un connettore, quando cercare sul web e quando bastano le proprie conoscenze addestrate, senza costringere l’utente a selezionare manualmente lo strumento giusto a ogni chat.

Per i carichi più ricorrenti sono state introdotte modalità “sincronizzate” che indicizzano in anticipo l’essenziale e riducono tempi di risposta e rumore. Nello sviluppo software, ad esempio, un connettore sincronizzato verso GitHub può recuperare struttura dei repository, file sorgente e storia dei pull request, così la domanda “come è implementata questa funzione” diventa una conversazione pragmatica, non una caccia al commit. Nelle operazioni commerciali, un Drive sincronizzato consente di estrarre le parti salienti da template e presentazioni con un’affidabilità superiore rispetto alle ricerche ad hoc.

Un ulteriore tassello riguarda i connettori personalizzati, pensati per i team che devono attingere a fonti interne non coperte dalle integrazioni off‑the‑shelf. Attraverso il Model Context Protocol è possibile pubblicare connettori su misura e metterli a disposizione del workspace secondo le policy definite dagli amministratori. L’autenticazione resta individuale, i permessi esistenti vengono rispettati e i dati non vengono usati per l’addestramento di default nei piani aziendali. In questo modo ChatGPT risponde non con affermazioni generiche, ma con riferimenti verificabili estratti dai sistemi in cui l’organizzazione già vive.

L’infrastruttura che abilita la collaborazione

La spinta alla collaborazione sarebbe fragile senza un perimetro solido. OpenAI ha annunciato il conseguimento di certificazioni ISO 27001, 27017, 27018 e 27701 e l’estensione del perimetro SOC 2 sui criteri di sicurezza, confidenzialità, disponibilità e privacy. Nel quotidiano, questo si traduce in processi e audit che coprono la gestione del ciclo di vita dei dati e la protezione delle informazioni trattate. Sul lato identità, oltre al supporto SAML, è disponibile OIDC, che facilità l’integrazione con provider moderni e scenari di federazione. Per le organizzazioni più esigenti è arrivata la possibilità di consentire l’accesso solo da indirizzi IP autorizzati, così le sessioni fuori dal perimetro sono bloccate anche se le credenziali sono corrette.

La gestione fine‑grained passa dai ruoli e dai gruppi. Gli amministratori possono definire profili d’uso granulari, abilitando o disabilitando connettori, progetti, strumenti di ricerca e funzionalità avanzate per insiemi specifici di utenti. La stessa filosofia è presente nelle opzioni di residenza dei dati, che permettono a chi usa i piani Enterprise ed Education di mantenere i contenuti a riposo in regioni predefinite, un requisito spesso richiesto da normative locali e policy interne. Su tutta questa infrastruttura resta costante l’impostazione per cui i contenuti dei clienti business non vengono usati per l’addestramento, una misura che semplifica la conversazione tra IT e linee di business.

Cosa cambia davvero nel lavoro di ogni giorno

L’impatto più evidente dei progetti condivisi è sulla continuità. Un team marketing può costruire un hub per un lancio di prodotto, con briefing, linee guida, esempi approvati e un archivio di copy passati. Ogni nuova richiesta al modello eredita tono e vincoli, così i testi consegnati da persone diverse suonano allineati. Nel mondo finance, i progetti sono utili per i report mensili. I dati e le istruzioni d’uso vengono aggiornati in un unico spazio e chi prepara l’executive summary non deve riaprire un manuale di stile o chiedere l’ennesimo file su chat separate. Nel supporto clienti, è naturale collegare e‑mail e ticket recenti e chiedere al modello di ricostruire il contesto di una relazione commerciale prima di una call.

L’integrazione con i connettori rende queste pratiche ripetibili. Si può chiedere “cerca gli ultimi scambi con il cliente e proponi un’agenda per l’incontro di domani”, oppure “usa il template di presentazione nel drive del team e genera una bozza per il verticale healthcare”. Per i team tecnici, una domanda come “riassumi i cambiamenti introdotti dalla PR #482 e verifica l’impatto su questa funzione” mette insieme lettura del codice e ragionamento, senza costringere gli sviluppatori a contorsioni tra strumenti. I connettori sincronizzati riducono la variabilità, che è la vera differenza quando si lavora a ridosso delle scadenze.

Sul piano organizzativo, le nuove leve amministrative consentono rollout controllati. Un’azienda può iniziare con un gruppo pilota, abilitare solo i connettori necessari, vincolare l’uso a indirizzi IP aziendali e attivare la condivisione dei progetti soltanto per i reparti che hanno già definito policy di etichettatura dei contenuti. In parallelo, i team possono adottare una tassonomia leggera per i progetti, ad esempio distinguendo aree come “Clienti”, “Prodotti”, “Ricerca” e “Operations”, così la memoria rimane confinata all’uso previsto e riduce il rischio di contaminazioni di contesto.

Un playbook essenziale per partire bene

Una buona adozione nasce da poche scelte fatte all’inizio. Conviene definire un progetto “modello” per ciascuna area critica, con istruzioni chiare su tono, citazioni, standard di naming e criteri di approvazione. Vale la pena chiarire quando creare una nuova ramificazione della chat e quando invece continuare il filo esistente, in modo da non frammentare il contesto. Per i connettori, è utile stabilire chi può pubblicarne di personalizzati, come si valutano i rischi di un’integrazione e quali dati non vanno mai resi accessibili al modello, neppure tramite collegamenti indiretti. Infine, conviene prevedere un momento periodico di “bonifica” dei progetti in cui si archivia ciò che non serve più e si aggiorna ciò che rischia di diventare obsoleto.

Video e demo per usare ChatGPT in team

Per capire come queste funzioni si comportano su casi reali è utile guardare alcune dimostrazioni ufficiali. Esiste una panoramica sulle novità per gli utenti Business con esempi pratici su connettori, conoscenza interna e strumenti nativi. È disponibile anche un video didattico che mostra i passaggi per creare e utilizzare i progetti in modo efficace, dalle istruzioni alla collaborazione. Per chi desidera una prospettiva più ampia sul ruolo degli agent e del ragionamento avanzato nel lavoro quotidiano, una presentazione pubblica racconta come le capacità di analisi e orchestrazione possano essere messe al servizio di team tecnici e di prodotto. I riferimenti completi e i link sono elencati in bibliografia.

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