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Dati in cambio di servizi online, servono regole e prelievi fiscali



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Prima alcuni giornali online, ora i social network: affermandosi la tendenza a chiedere agli utenti l’utilizzo dei propri dati in cambio del servizio online erogato, sorge la necessità di imposizioni fiscali sullo scambio

Pubblicato il 15 gen 2024

Gianluca Pomante

Avvocato cassazionista Studio Legale Pomante



social media influencer

È sempre più diffusa, nei confronti dei consumatori, la richiesta di consentire l’analisi dei loro comportamenti e la profilazione in cambio dei servizi online erogati. Sono stati antesignani di tale rivoluzione i quotidiani online, che propongono di sottoscrivere un abbonamento o di acconsentire al trattamento de dati personali in cambio della lettura degli articoli. Li hanno seguiti a ruota, anche a causa dell’incertezza dell’Autorità Garante nell’autorizzare o censurare tali operazioni, le piattaforme social come Facebook, Instagram e Twitter, che stanno chiedendo ai clienti di sottoscrivere un abbonamento per non essere tracciati.

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