I dispositivi mobili giocano un ruolo fondamentale per la Pubblica Amministrazione perché semplificano i processi, permettono flussi di lavoro più flessibili, migliorano l’accessibilità dei servizi e rendono più soddisfacente la customer experience. Tuttavia, il percorso di trasformazione verso una completa integrazione dei dispositivi mobili nei processi pubblici è ancora lungo.
Il quadro normativo nazionale ed europeo sollecita questa svolta: il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione traccia una direzione chiara in questo senso. C’è bisogno di una PA sempre più digitale, efficiente e sicura.
Ecco come i dispositivi mobili aiutano a raggiungere questi obiettivi.
Indice degli argomenti
Il settore pubblico e il paradigma Mobile-First
L’obiettivo della digitalizzazione è avvicinare gli enti ai cittadini. A tal proposito, il Piano Triennale (2024-2026) insiste – come principio guida – sul concetto di digital & mobile first, spiegandolo in questo modo: “Le pubbliche amministrazioni devono erogare i propri servizi pubblici in digitale e fruibili su dispositivi mobili, considerando alternative solo in via residuale e motivata […]”.
Il paradigma mobile first nasce per offrire ai cittadini servizi digitali semplici, intuitivi, disponibili ovunque e in qualsiasi momento, direttamente dallo smartphone o dal tablet che usano ogni giorno. Ma c’è un’altra faccia della medaglia, altrettanto importante: le stesse caratteristiche – portabilità, connettività costante e accessibilità indipendente dal luogo – rappresentano una risorsa preziosa anche per chi eroga i servizi.
In altre parole, se vogliamo davvero potenziare la capacità operativa e l’efficienza della PA, garantendo al contempo servizi più rapidi e puntuali ai cittadini, bisogna fornire a chi lavora la stessa agilità, continuità e flessibilità che vogliamo assicurare agli utenti finali.
Non dimentichiamo, infatti, che i servizi pubblici sono un ecosistema eterogeneo di attività e contesti operativi. Come esistono attività che si svolgono all’interno di uffici, Comuni e aziende sanitarie, magari a contatto diretto con i cittadini, ce ne sono altre che si sviluppano sul territorio, fuori dagli spazi tradizionali: pensiamo agli assistenti sociali, ai tecnici ambientali, alle forze dell’ordine, all’esercito e ai team di pronto intervento. Qui, adottare dispositivi e tecnologie mobile non è consigliabile: è necessario. Vediamo allora alcuni casi.
Sportelli pubblici e strutture sanitarie
Le strutture possono dotare il personale di tablet con cui accelerare la registrazione dei visitatori/pazienti, firmare i documenti, pagare le prestazioni e consultare informazioni cliniche, storico delle visite e documentazione medica.
Operatori territoriali
Ovviamente, chi lavora sul campo può sfruttare al massimo il paradigma mobile-first. Ecco come:
- Gli assistenti sociali possono documentare le visite domiciliari in tempo reale e compilare report di valutazione via smartphone, anche in assenza di connessione;
- Gli ispettori del territorio raccolgono dati georeferenziati, fotografano e catalogano infrazioni, consultano normative e inviano segnalazioni alle autorità;
- I manutentori di infrastrutture possono effettuare interventi su reti e impianti tramite tecniche di realtà aumentata e mista, nonché capacità di segnalazione istantanea.
Forze dell’ordine
Le forze di polizia possono migliorare l’efficacia del proprio servizio attraverso dispositivi mobile con cui consultare banche dati, documentare scene del crimine con foto e video georeferenziati e comunicare in modo sicuro con la sala operativa.
Dispositivi mobili per una PA più efficiente: cosa serve davvero
A prescindere dall’attività svolta, le esigenze dei professionisti sono diverse da quelle del mondo consumer. A casa, il design, le performance e le tecnologie allo stato dell’arte giocano un ruolo centrale, ma sul lavoro hanno un ruolo prioritario l’affidabilità, l’autonomia, la durata e la funzionalità dedicate. Ecco i fattori che possono orientare la scelta.
Resistenza e affidabilità, fondamentali per l’uso professionale
Ogni scenario ha esigenze diverse. Le forze dell’ordine e i tecnici sul campo necessitano di strumenti resistenti a urti, polvere, acqua e temperature estreme. Ma anche in contesti più “soft”, come gli sportelli sanitari e gli uffici comunali, un dispositivo deve reggere ritmi intensi, gestire più applicazioni, garantire autonomia e, magari, resistere a qualche urto di troppo.
Per soddisfare queste esigenze, Samsung propone una gamma di tablet sviluppati per gli ambienti di lavoro. Ad esempio, il Galaxy Tab Active5 Pro unisce dimensioni contenute a certificazioni IP68 e MIL-STD-810H per la resistenza ad acqua, polvere, cadute e vibrazioni. Il dispositivo ha una S-Pen da mettere a disposizione degli utenti (cittadini e professionisti), funziona anche con i guanti da lavoro e ha una batteria sostituibile per supportare anche le giornate più lunghe.
Lo stesso vale per il mondo smartphone, laddove il mercato è ricco di soluzioni che combinano prestazioni e struttura rinforzata: i cosiddetti rugged. Ne è un esempio il Galaxy XCover7 Pro, progettato per un utilizzo intensivo in ambienti complessi, con batteria di lunga durata, vetro anteriore rinforzato e connettività allo stato dell’arte (5G Sub6 e Wi-Fi 6E).
Sicurezza by design: il ruolo chiave di Samsung Knox
I dispositivi utilizzati da enti e operatori pubblici gestiscono dati sensibili: informazioni anagrafiche, sanitarie, fiscali, documenti riservati. La protezione dei dati è prioritaria.
Samsung ha adottato il principio della security by design attraverso Samsung Knox, una piattaforma di sicurezza integrata che protegge i dispositivi mobili e i dati durante l’intero ciclo di vita. Il suo elemento distintivo è l’integrazione nativa tra hardware e software, che garantisce una protezione solida e stratificata. Knox sfrutta tecnologie avanzate come hardware root of trust per mettere al sicuro PIN, password e chiavi crittografiche, mentre isola completamente applicazioni e dati critici.
Samsung Knox Suite, invece, fornisce agli amministratori IT un pacchetto di strumenti per il controllo centralizzato e la protezione della flotta mobile. I responsabili IT possono gestire ogni aspetto dei dispositivi: installazione e blocco di app, aggiornamenti firmware, policy di sicurezza, disabilitazione di funzioni specifiche e altro ancora. In caso di furto o smarrimento, la piattaforma può bloccare il dispositivo e cancellarne i contenuti.
Oltre la sicurezza: le funzionalità che abilitano il mobile working nella PA
Ogni servizio pubblico presenta specificità proprie, ma mentre aspetti come la protezione dei dati e l’affidabilità rappresentano requisiti trasversali a qualsiasi contesto operativo, esistono poi funzionalità specifiche che variano in base al tipo di attività svolta e al servizio erogato.
Modalità desktop per la produttività ibrida
Alcuni smartphone possono collegarsi a monitor, tastiere e altre periferiche per trasformarsi in postazioni desktop. È il caso, ad esempio, della tecnologia Samsung DeX, che permette di lavorare su un’interfaccia desktop direttamente dallo smartphone o dal tablet. In ottica di digitalizzazione della PA, si tratta di una funzione strategica perché consente di usare un solo dispositivo sia per le attività da scrivania, sia per quelle da svolgere fuori ufficio, migliorando la sicurezza (nessun trasferimento di file tra device) e riducendo i costi legati all’acquisto di più strumenti.
Push-to-talk per comunicazioni critiche
La funzionalità push to talk, presente in alcuni dispositivi, abilita comunicazioni immediate tra colleghi, anche in contesti affollati o privi di copertura telefonica stabile, replicando il concetto del walkie-talkie.
Tasti programmabili per aumentare la produttività
Alcuni smartphone permettono di associare a tasti fisici le funzionalità più usate per lavoro, come la fotocamera, il blocco schermo, l’invio di coordinate GPS o l’apertura di un’app dedicata.
Compatibilità e integrazione con tecnologie di terze parti
Un dispositivo professionale deve poter espandere le sue funzionalità integrandosi con tecnologie esterne. Ciò consente trasformarlo, ad esempio, in un lettore avanzato di codici a barre e QR Code per la logistica e la gestione delle scorte, oppure in uno strumento in grado di rilevare l’ambiente circostante grazie alla compatibilità con tecnologie come Google ARCore.
Articolo realizzato in partnership con Samsung