La transizione digitale è oggi una condizione necessaria per la competitività di un territorio.
Partendo da questo presupposto, per una Regione dotarsi oggi di una architettura di Intelligenza Artificiale supportata da un’infrastruttura di High Performance Computing (HPC) può significare non solo disporre di più potenza di calcolo, ma può significare soprattutto creare un ecosistema capace di valorizzare dati strategici, rafforzare la sicurezza digitale e attrarre investimenti, imprese e competenze.
Indice degli argomenti
Sanità e supercalcolo: un cambio di paradigma
Un’infrastruttura AI basata sul super calcolo di un HPC consente infatti di gestire e analizzare grandi volumi di dati eterogenei con velocità fino a poco tempo fa impensabili, oltre a garantire una precisione elevatissima. Sanità, finanza, pubblica amministrazione e manifatturiero sono i settori in cui la combinazione di AI e HPC può generare le maggiori ricadute. Se guardiamo ai sistemi sanitari, ad esempio, l’elaborazione di dati provenienti da dispositivi connessi, cartelle cliniche elettroniche e piattaforme di telemedicina, può alimentare modelli predittivi capaci di anticipare diagnosi, personalizzare terapie e ottimizzare le risorse ospedaliere. Si tratta di un cambio di paradigma che trasforma la raccolta dei dati in uno strumento concreto di salute pubblica e di efficienza economica.
Finanza, sicurezza e attrattività territoriale
Sul versante finanziario ed economico, la disponibilità di una piattaforma regionale di AI ad alte prestazioni permetterebbe di sviluppare modelli di valutazione del rischio, sistemi antifrode e perfino strumenti di monitoraggio in tempo reale dei mercati.
Le banche e le istituzioni finanziarie locali potrebbero beneficiare di analisi predittive avanzate, migliorando la stabilità del sistema e rafforzando la fiducia degli investitori. L’attrattività di un territorio cresce quando imprese e operatori possono contare su un ambiente tecnologico sicuro, conforme alle normative europee, come GDPR e AI Act, e competitivo rispetto agli standard internazionali.
Pubblica amministrazione digitale e inclusiva
La pubblica amministrazione rappresenta poi un ambito di applicazione decisivo. Attraverso un’architettura AI-HPC è possibile aumentare l’interoperabilità dei sistemi (regionali), digitalizzare i processi e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Tecnologie di linguaggio naturale e agenti intelligenti possono semplificare l’accesso alle informazioni, ridurre i tempi di risposta e trasformare il rapporto tra cittadini e istituzioni in una relazione realmente interattiva e pienamente digitale. Tutto questo significa maggiore efficienza, ma anche una nuova forma di inclusione, in cui i servizi pubblici diventano accessibili, trasparenti e personalizzati.
Sovranità digitale e sicurezza dei dati sensibili
Il nodo centrale resta però la gestione dei dati, infatti affinché una ipotetica infrastruttura regionale di AI sia realmente efficace è necessario garantirne la cosiddetta sovranità digitale, assicurando che i dati più sensibili, ovvero quelli sanitari, finanziari o amministrativi, restino sotto il controllo giurisdizionale e vengano trattati con i massimi standard di sicurezza. Tecniche avanzate di crittografia, controllo degli accessi, diffusione culturale sui temi cyber e audit continui sono strumenti indispensabili per tutelare i cittadini e creare fiducia nell’utilizzo delle nuove tecnologie. La sicurezza non può essere un aspetto accessorio, ma il punto di partenza, la condizione imprescindibile per il funzionamento di un ecosistema digitale.
Interoperabilità e architetture modulari
Un’architettura proprietaria di AI e HPC non deve essere pensata come un’infrastruttura isolata, bensì come una piattaforma integrata capace di dialogare con sistemi legacy esistenti, open data e fonti esterne. L’integrazione con ERP, CRM o archivi amministrativi può ridurre i costi di transizione e massimizzare l’impatto della trasformazione digitale. Allo stesso tempo, la modularità dell’architettura consente di adattare i modelli di intelligenza artificiale ai diversi settori, creando soluzioni verticali specializzate per la sanità, la finanza, il settore legale o quello educativo.
Competenze e ricerca come pilastri strategici
La componente formativa e di ricerca gioca un ruolo determinante, motivo per cui Università e centri di ricerca devono essere partner privilegiati nella costruzione di queste infrastrutture, non solo per sviluppare algoritmi innovativi, ma per formare competenze avanzate in data science, machine learning e cybersecurity.
Un territorio che investe in HPC e AI può diventare polo attrattivo per talenti internazionali oltre che incubatore di startup innovative, creando un circolo virtuoso tra istituzioni, imprese e ricerca.
Lombardia laboratorio di innovazione digitale
Appare evidente come Regione Lombardia possa essere un terreno ideale per un’infrastruttura AI-HPC per svariati motivi, quali scala demografica, densità di dati e profondità dell’ecosistema. La Regione conta circa 10 milioni di abitanti, oltre un sesto della popolazione italiana, con un bacino informativo straordinario per modelli predittivi e servizi data-driven. Sul fronte della conoscenza, sono presenti 13 università e più di 259mila studenti, con poli di eccellenza riconosciuti a Milano, Pavia, Brescia e Bergamo: un asset chiave per pipeline di competenze e co-sviluppo algoritmico.
Il sistema sanitario lombardo è tra i più complessi d’Europa, articolato in 27 ASST e con la concentrazione nazionale più alta di IRCCS, oltre 18 strutture dedicate alla ricerca e cura, che producono dati clinici e scientifici ideali per training e validazione di modelli di AI. Sul piano industriale, la Lombardia ospita poi circa 7.000 multinazionali con oltre 720.000 addetti e un fatturato complessivo che supera i 420 miliardi di euro, integrate in una filiera di PMI e grandi imprese tra le più innovative d’Europa. Il settore delle life sciences è inoltre leader nazionale, con cluster farmaceutici, biotech e medtech che attraggono capitali internazionali: solo dal 2003 si contano investimenti esteri diretti per circa 1,9 miliardi di euro. Questi elementi, scala dei dati sanitari, massa critica industriale e finanziaria, rete accademica estesa, rendono la Lombardia un laboratorio naturale per piattaforme AI-HPC sovrane, sicure e interoperabili, con impatti immediati sulla sanità personalizzata, sulla supply chain predittiva, sui sistemi finanziari e sui servizi pubblici digitali.
Dimensione geopolitica dell’AI e autonomia europea
Un ulteriore beneficio spesso sottovalutato, riguarda la dimensione geopolitica. L’intelligenza artificiale, quando supportata da HPC, diventa una leva di potere, perchè la capacità di elaborare, prevedere e decidere più rapidamente rispetto ad altri territori si traduce in un vantaggio competitivo. L’Europa punta a rafforzare la propria autonomia digitale e le Regioni possono candidarsi a svolgere il ruolo di hub, attirando investimenti e partecipando a progetti internazionali di interoperabilità e sicurezza. La proiezione internazionale è quindi un effetto diretto della costruzione di infrastrutture AI-HPC, che ovviamente dovranno essere resilienti e sicure.
Sostenibilità economica e modelli di valore
Dal punto di vista economico, progetti di questa portata richiedono investimenti iniziali significativi, soprattutto in potenza di calcolo e in personale tecnico multidisciplinare. I costi operativi, in crescita nei primi anni, devono essere bilanciati da piani di ottimizzazione, scalabilità e modelli di utilizzo efficienti. La sostenibilità economica di un’infrastruttura di questo tipo non dipende solo dal capitale investito, ma dalla capacità di generare valore attraverso servizi innovativi, risparmi di sistema e attrazione di nuove realtà imprenditoriali.
Lla strategia AI-HPC per la competitività del futuro
Nel complesso, un’architettura regionale di Intelligenza Artificiale alimentata da HPC non può essere considerata soltanto una scelta tecnologica, ma sempre più una scelta strategica, mi spingerei a definirla una scelta con ricadute anche politiche.
Significa dotare il territorio di strumenti predittivi, sicuri e inclusivi, capaci di trasformare i dati in conoscenza e la conoscenza in vantaggio competitivo. E non può che essere questa l’infrastruttura su cui poggeranno la sanità del futuro, i mercati finanziari resilienti, la pubblica amministrazione digitale e un ecosistema economico capace di attrarre talenti e capitali. In questo senso, l’intelligenza artificiale unita alla potenza di calcolo diventaranno la chiave di accesso per ridefinire la competitività e l’attrattività di una Regione nel panorama europeo e perchè no, perfino nel panorama globale.
Bibliografia e fonti statistiche
ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica (2024), Popolazione residente al 1° gennaio 2024 per regione e provincia. Disponibile su: https://demo.istat.it
MIUR – Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (2023), Anagrafe Nazionale degli Studenti e dei Corsi Universitari. Dati sugli iscritti e sugli atenei lombardi.
Regione Lombardia – Direzione Generale Welfare (2024), Sistema Socio-Sanitario Lombardo: strutture, ASST e IRCCS. Disponibile su: https://www.regione.lombardia.it
Ministero della Salute (2024), Elenco degli IRCCS riconosciuti a livello nazionale. Disponibile su: https://www.salute.gov.it
Assolombarda – Centro Studi (2024), Lombardia: dati economici e industriali. Milano.
ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (2024), Investimenti diretti esteri in Lombardia.
Cluster Lombardo Scienze della Vita (2024), Rapporto annuale sul settore life sciences in Lombardia.
Eurostat (2024), Regional Yearbook – Lombardia economic and innovation indicators.















