Affinché l’intelligenza artificiale possa esprimere tutto il suo potenziale sul campo nei contesti operativi più complessi, è necessario disporre di strumenti tecnologici adeguati, capaci di interfacciarsi in real time con l’ambiente, i dati e l’operatore. Questo aspetto è particolarmente essenziale per i lavoratori mobili, in settori come logistica, manifattura, costruzioni o utility, che operano spesso in situazioni estreme: in presenza di pioggia, polvere, fango, temperature critiche, vibrazioni e con il rischio di danni accidentali. Approfondiamo il tema e il legame tra nuove tecnologie e sicurezza sul lavoro.
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AI e lavoro, il contesto
Si discute sempre più spesso della possibilità che l’IA possa soppiantare il lavoro di molti operatori, ma per quanto sia innegabilmente una tecnologia disruptive, destinata a integrarsi nella quotidianità, resta sempre parte di un cambiamento azionato e istruito dall’uomo. Perciò, la trasformazione digitale non è solo un’evoluzione tecnologica ma, giacché muove i suoi passi proprio dall’azione dell’uomo, costituisce un nuovo paradigma culturale, che a cascata investe l’intera struttura lavorativa.
L’IA deve essere progettata e integrata nei flussi operativi tenendo conto delle esigenze, dei limiti e delle potenzialità delle persone. La sua adozione deve migliorare l’esperienza lavorativa e il benessere dell’utente, agevolando così la produzione di valore autentico: in questo senso, l’intelligenza artificiale è nata per potenziare l’essere umano, non per sostituirlo. Nella pratica, si impiega per l’automatizzazione di attività ripetitive, la riduzione del margine di errore umano e l’accesso rapido a dati analizzati in tempo reale per decisioni più consapevoli. Concede quindi tempo e risorse da dedicare a compiti ad alto valore aggiunto, come la creatività e la strategia.
AI applicata ai lavori in condizioni estreme: l’hardware
Per fruire dell’AI applicata a lavori in condizioni estreme servono dispositivi robusti, progettati secondo standard militari o industriali, che possano essere altamente efficienti e funzionali in qualsiasi circostanza. In questi casi, infatti, la sola sinergia tra lavoro dell’uomo, AI e dispositivi tecnologici resilienti rende possibile un’autentica trasformazione digitale che conduce a una nuova frontiera del lavoro digitalizzato. Solo grazie alla resistenza dei dispositivi tecnologici, adatti alle condizioni estreme dei lavoratori sul campo, è possibile garantire continuità operativa, riducendo al minimo i fermi macchina causati da guasti, aggiornamenti software o danni accidentali.
Questi dispositivi devono pertanto soddisfare molteplici specifiche tecniche: ad esempio, per sfruttare appieno le capacità dell’IA, devono essere sempre connessi, grazie al supporto alle più moderne tecnologie di comunicazione: 5G, Wi-Fi 6/6E, Bluetooth, GPS/GLONASS etc. La connettività consente infatti uno scambio costante di dati tra operatore, macchinari, sistemi informativi aziendali e cloud AI.
Touchscreen per contesti estremi e batterie a lunga durata
Gli operatori devono inoltre poter interagire rapidamente e in modo intuitivo con i dispositivi, anche indossando guanti o lavorando sotto luce solare diretta. Touchscreen utilizzabili in contesti estremi, pulsanti programmabili, interfacce vocali, comandi gestuali o realtà aumentata possono semplificare notevolmente la produttività. I dispositivi mobili possono integrarsi con sensori ambientali, termocamere, lettori di codici a barre e molto altro. Questi componenti raccolgono dati utili che l’IA può elaborare istantaneamente per supportare le decisioni dell’utente e ottimizzarne la produttività: ad esempio, rilevare una perdita, misurare una vibrazione anomala o monitorare lo stato di una macchina.
Lavorare sul campo significa poi spesso trovarsi lontani da una fonte di alimentazione. Per questo i dispositivi devono garantire batterie di lunga durata, per più turni consecutivi, con opzione hot swap.
Software per usare l’AI al lavoro in condizioni estreme
Oltre all’hardware resistente e alla connettività, un altro aspetto sostanziale è rappresentato dalla qualità del software: sono richieste sempre più applicazioni progettate ad hoc, capaci di funzionare anche offline in modalità edge computing. Il calcolo edge, infatti, sposta l’elaborazione dei dati più vicino a dove questi vengono generati, senza dipendere esclusivamente dalla rete. Questo rende possibile l’analisi in tempo reale anche laddove la rete scarseggia: questa tecnologia AI inserita a bordo dei device fa sì che l’operatore ottenga informazioni istantanee, ottimizzando il tempo di reazione sul campo e la continuità operativa.
I vantaggi che ne derivano sono davvero significativi: decisioni immediate, fondamentali in operazioni critiche (veicoli, manutenzione remota, controllo qualità), risparmio energetico e miglior gestione della banda, con benefici anche ambientali, maggiore sicurezza e privacy, poiché i dati sensibili restano locali.
Il ruolo dell’edge-AI
I dispositivi rugged destinati all’edge‑AI sono progettati proprio per condizioni estreme e rispondono a requisiti stringenti quali robustezza fisica, connettività integrata, varie porte e interfacce. Partendo quindi dal design e dal fattore essenziale della robustezza fisica, questi dispositivi sono formati da un involucro sigillato, privo di parti fragili, capace di resistere a temperature fra –40 °C e 70 °C, a urti e vibrazioni seguendo standard militari. La connettività integrata poi è resa possibile grazie al supporto a reti mobili, Wi‑Fi evoluto e Bluetooth, spesso con SIM slot e failover, garantendo sempre la continuità. Tutto ciò rende questi sistemi adatti a scenari come automazione industriale, controlli su veicoli, monitoraggio infrastrutturale e ambientale, o siti isolati. Il calcolo edge, combinato con protezione fisica e reti resilienti, consente di impiegare l’IA come supporto operativo continuo e affidabile.
La diffusione di sistemi edge‑AI richiede però anche una cultura organizzativa evoluta, che necessita di formazione dedicata, per sviluppare competenze specifiche sul loro uso e sui dati, test per validare affidabilità e valore operativo prima del roll‑out su larga scala. Importante considerare anche la sinergia tra IT, operations, sicurezza e manutenzione che devono interfacciarsi per far funzionare questi sistemi.
Il futuro dell’AI per il lavoro in condizioni estreme
I dispositivi mobili robusti e connessi si stanno evolvendo e non devono essere più considerati come semplici tecnologie, ma quali partner digitali dell’operatore umano. Solo con strumenti tecnologicamente evoluti, l’intelligenza artificiale può diventare veramente accessibile, efficace e centrata sulle persone, in ogni contesto operativo. La digitalizzazione dei processi non basta da sola a innescare una vera e propria rivoluzione digitale: per attuarla è necessaria una reale sinergia tra i diversi operatori, attraverso una visione integrata in cui solo grazie all’uomo la tecnologia diventa reale motore di progresso.












