cambiamento climatico

Assicurazioni per catastrofi naturali: l’obbligo che tutela l’impresa



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La legge 213/23 introduce l’obbligo assicurativo contro catastrofi naturali per tutte le imprese italiane. L’intelligenza artificiale permetterà di creare polizze personalizzate, ottimizzando la protezione e colmando il gap assicurativo esistente nel tessuto imprenditoriale italiano

Pubblicato il 28 mag 2025

Michele Lomazzi

Head of P&C Product Wopta Assicurazioni



Assicurazioni catastrofi naturali

Il 31 marzo 2025 ha segnato una svolta per il sistema economico italiano, poiché è entrato ufficialmente in vigore l’obbligo, per tutte le imprese, di stipulare una polizza assicurativa contro i danni derivanti da catastrofi naturali.

Gli step dell’obbligo assicurativo contro le catastrofi naturali

Tuttavia, la legge, che prevede una applicazione scaglionata, entrerà in vigore immediatamente per le grandi imprese, mentre per le medie aziende l’obbligo partirà dal 1° settembre 2025, e infine, dal 1° gennaio 2026, le piccole e microimprese dovranno rispettare lo stesso obbligo.

È fondamentale sottolineare che le imprese che non si conformeranno a questa disposizione non potranno più accedere a nessun tipo di agevolazione pubblica, anche se non direttamente correlata a eventi catastrofali, il che rappresenta un significativo cambiamento nel modo in cui le aziende italiane dovranno affrontare il rischio di catastrofi naturali.

Cambiamento climatico e assicurazioni: una risposta concreta ai rischi naturali

La misura, introdotta dalla legge L. 213/23, si inserisce all’interno di un quadro normativo che riconosce una verità ormai incontrovertibile: il cambiamento climatico è una realtà con la quale tutti dobbiamo fare i conti. Le modifiche climatiche hanno infatti causato un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi atmosferici estremi, e la legge si propone di ridurre l’impatto economico di tali eventi, spostando una parte del rischio economico, finora a carico dello Stato, verso i privati. Questo approccio ha lo scopo di responsabilizzare le imprese, in modo che possano proteggersi autonomamente attraverso l’assicurazione. In aggiunta, il supporto di SACE, che potrà garantire una riassicurazione alle compagnie assicurative con una garanzia statale fino a 5 miliardi di euro, offre un ulteriore strumento per mitigare i rischi legati a catastrofi naturali e permettere alle imprese di sentirsi più sicure.

Opportunità strategiche delle assicurazioni per catastrofi naturali per le imprese

La legge 213/23, in questo senso, non deve essere vista come un obbligo gravoso, ma piuttosto come una vera e propria opportunità. Le nuove coperture assicurative rappresentano uno strumento strategico in grado di tutelare le aziende, i professionisti e gli artigiani — figure che sono al centro del tessuto economico italiano — ma anche per liberare risorse pubbliche che potrebbero essere successivamente impiegate in attività di prevenzione, tutela del territorio e mitigazione dei danni futuri. Questo approccio non solo aiuta a rendere il settore privato più autonomo e resiliente di fronte ai disastri naturali, ma contribuisce anche a un piano di gestione del rischio globale che riduce la dipendenza dagli interventi statali.

Limiti e integrazioni delle polizze obbligatorie per catastrofi naturali

Detto ciò, è necessario sottolineare che, sebbene l’obbligo di stipulare una polizza contro le catastrofi naturali sia un passo importante, la normativa non copre tutte le possibili tipologie di eventi catastrofali. Per esempio, sebbene siano inclusi eventi come terremoti, alluvioni e frane, rimangono esclusi altri tipi di rischi meno comuni, ma altrettanto devastanti, come incendi o danni causati da tempeste particolarmente violente o siccità grave. Di conseguenza, le imprese saranno chiamate a valutare con attenzione i rischi residui che non sono coperti dall’assicurazione obbligatoria e ad adottare estensioni o polizze integrative che possano garantire una protezione completa contro i vari tipi di minacce ambientali.

Phygital e Intelligenza Artificiale: la trasformazione digitale delle imprese italiane

Le compagnie assicurative stanno già proponendo coperture stand-alone, cioè soluzioni assicurative specifiche per la protezione contro i rischi di catastrofi naturali. Tuttavia, come naturale evoluzione, si prevede che in futuro si diffonderanno polizze multirischio che integreranno sia le coperture obbligatorie che quelle facoltative, creando soluzioni più complete ed efficaci per le imprese. Tuttavia, queste polizze risulteranno inevitabilmente articolate e complesse, con sovrapposizioni di coperture, esclusioni e una documentazione tecnica che può risultare difficile da comprendere per le piccole e medie imprese, le quali potrebbero non avere le risorse per affrontare la complessità delle offerte assicurative tradizionali.

In tale contesto, l’Intelligenza Artificiale (AI) si configura come uno strumento cruciale per ottimizzare il processo di personalizzazione delle coperture assicurative. L’AI, infatti, grazie alla sua capacità di analizzare in modo avanzato le esigenze specifiche delle imprese, può consentire alle compagnie assicurative di proporre soluzioni più adatte, superando la rigidità delle offerte standardizzate. L’AI può essere particolarmente utile per le piccole imprese, che sono spesso meno strutturate e più vulnerabili ai rischi legati a eventi naturali, poiché consente di individuare con precisione le necessità di copertura e di personalizzare le polizze in modo da rispondere alle reali esigenze di ciascun cliente. L’introduzione dell’AI, tuttavia, non intende sostituire la consulenza umana, ma piuttosto potenziarla, rendendo il processo più efficiente e immediato.

Il modello “phygital”, che unisce l’utilizzo di strumenti digitali avanzati con l’interazione personale, rappresenta il futuro del settore assicurativo. Le piattaforme assicurative digitali, infatti, permettono ai clienti di accedere alle informazioni in modo autonomo, di gestire le proprie polizze e di monitorarle in tempo reale. Allo stesso tempo, gli intermediari assicurativi possono intervenire direttamente quando necessario, offrendo il loro supporto in modo mirato e personalizzato. Questo approccio ibrido non solo migliora l’efficienza, ma consente anche di garantire una maggiore trasparenza, rendendo più semplice per le imprese comprendere e scegliere le soluzioni più appropriate per la loro protezione.

Verso un futuro più sicuro: colmare il gap nelle assicurazioni per catastrofi naturali

Il rinvio dell’obbligo di assicurazione per le microimprese, che rappresentano oltre il 95% del totale delle imprese italiane, consentirà a queste di avere il tempo necessario per colmare le lacune informative, raccogliere preventivi e valutare consapevolmente le offerte disponibili sul mercato. Si tratta di un aspetto cruciale, poiché a oggi, il livello di copertura delle imprese italiane contro i rischi legati a disastri naturali è estremamente basso. Ad esempio, nel 2023, solo il 2,6% delle microimprese era assicurato contro le alluvioni, mentre appena il 5% era coperto contro i terremoti. Questa nuova regolamentazione, se accompagnata da un’efficace campagna informativa e da un uso intelligente delle tecnologie, può rappresentare un cambio di paradigma nella gestione del rischio climatico, rafforzando la resilienza finanziaria delle imprese e la stabilità complessiva del sistema economico italiano.

In conclusione, l’entrata in vigore dell’obbligo di stipulare polizze contro i danni derivanti da catastrofi naturali rappresenta un passo importante per le imprese italiane e per l’intero sistema economico. Grazie all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale e del modello phygital, le compagnie assicurative potranno offrire soluzioni più personalizzate e adeguate alle necessità di ciascun cliente, semplificando il processo di scelta e migliorando la comprensione delle polizze. La normativa, se accompagnata da una corretta informazione e un adeguato supporto tecnologico, può diventare un’opportunità per le imprese italiane, rafforzando la loro resilienza ai rischi legati ai cambiamenti climatici e contribuendo alla stabilità complessiva del sistema economico.

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