automotive

L’AI trasforma la guida: meno rischi, più sicurezza stradale



Indirizzo copiato

L’intelligenza artificiale migliora la sicurezza stradale attraverso sistemi predittivi che analizzano comportamenti di guida e contesti ambientali, riducendo gli incidenti e ottimizzando costi assicurativi e gestione flotte

Pubblicato il 10 giu 2025

Paolo Baldriga

Chief AI, Product & Marketing Officer – OCTO Telematics



italia guida autonoma

Negli ultimi anni la mobilità connessa è passata da promessa tecnologica a infrastruttura concreta. L’intelligenza artificiale, in questo quadro, gioca un ruolo sempre più rilevante nel ridisegnare i processi di monitoraggio e gestione della sicurezza su strada.

Se in passato la prevenzione era affidata a sistemi meccanici o ad assistenti alla guida di tipo statico, oggi ci troviamo di fronte a una nuova generazione di piattaforme capaci di anticipare le situazioni a rischio, intervenire prima che si traducano in incidenti e restituire agli utenti un ruolo attivo nella costruzione della propria sicurezza.

La grande discontinuità introdotta dai sistemi AI non consiste solo nella capacità di raccogliere dati, ma nella possibilità di correlarli in tempo reale. I comportamenti di guida – come frenate, accelerazioni o manovre repentine – non vengono letti isolatamente, ma in relazione alle condizioni esterne: traffico, meteo, tipo di strada, orario, visibilità. Una stessa azione può assumere significati molto diversi a seconda del contesto: è proprio questa lettura adattiva e situazionale che consente di costruire una profilazione del rischio molto più precisa e dinamica.

Analisi comportamentale e contesto: la nuova metrica della sicurezza

Uno degli sviluppi più promettenti riguarda l’integrazione tra analisi comportamentale e dati ambientali. I modelli di AI più avanzati oggi operano su più livelli: rilevano gli eventi, li contestualizzano e generano punteggi di rischio aggiornati in tempo reale. Questo tipo di approccio consente non solo di descrivere ciò che accade, ma di comprenderne le cause. È un cambiamento sostanziale: si passa dal dato come “fatto” a una lettura che tiene conto del perché, del come e del quando quel comportamento si verifica.

La possibilità di creare un profilo di guida che tenga conto di abitudini, contesto e reattività consente non solo di anticipare situazioni critiche, ma anche di attivare meccanismi di prevenzione più efficaci. I modelli di valutazione della “capacità di guida”, costruiti su queste basi, risultano molto più affidabili rispetto alle metriche tradizionali e permettono interventi mirati, sia dal punto di vista educativo che assicurativo.

Dai dati ai comportamenti: l’importanza del feedback personalizzato

Il vero punto di svolta risiede però nella capacità di restituire questi dati all’utente in forma comprensibile e orientata all’azione. Le piattaforme basate su AI non si limitano a registrare e valutare, ma forniscono feedback in tempo reale su come migliorare il proprio stile di guida. Questo processo avviene in modo progressivo e personalizzato, con l’obiettivo non di punire l’errore, ma di trasformarlo in apprendimento.

Gli effetti di questo approccio sono già misurabili: in diversi programmi di guida assistita, gli utenti che ricevono feedback continui migliorano in media le proprie performance del 15-20%, con una riduzione significativa degli eventi ad alto rischio e, di conseguenza, una diminuzione dei sinistri. Ma il beneficio non si limita alla dimensione individuale: comportamenti più prudenti generano esternalità positive per tutto il sistema della mobilità.

L’evoluzione generativa: modelli linguistici per la sicurezza

Un ulteriore passo avanti arriva dall’integrazione di modelli generativi e Large Language Models (LLM) nelle piattaforme intelligenti. Grazie a questa tecnologia, i dati raccolti non vengono solo sintetizzati in punteggi o grafici, ma trasformati in messaggi dinamici, espressi in linguaggio naturale, pensati per essere comprensibili e utili a ciascun conducente.

Si passa così da un’interfaccia numerica a un’interazione conversazionale. Il sistema non si limita a segnalare una frenata brusca, ma la descrive, la colloca nel contesto e propone un’alternativa. Questo tipo di dialogo intelligente migliora la capacità del conducente di agire sulle proprie abitudini e contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità individuale. Le prime sperimentazioni indicano che l’uso dei LLM nei sistemi di feedback comporta non solo un incremento dell’engagement, ma anche una riduzione concreta del rischio e dei costi associati alla sinistrosità.

Verona tests AI sensor system to improve traffic congestion and road safety

Impatto sul settore assicurativo e fleet management

Le ricadute sul settore assicurativo sono evidenti. L’adozione di sistemi predittivi basati sull’uso reale del veicolo (Usage-Based Insurance) consente di calibrare i premi in modo dinamico, in base al comportamento effettivo del conducente. Questo approccio non solo migliora l’equità del sistema, ma favorisce una relazione più trasparente tra compagnia e cliente. Inoltre, consente una riduzione del rischio assicurativo già nei primi mesi di adozione: in contesti consolidati, si è osservata una diminuzione della sinistrosità fino al 25%.

Analogamente, la gestione delle flotte aziendali e condivise può trarre vantaggio da questi strumenti. I sistemi intelligenti permettono di monitorare lo stato del parco veicoli, ottimizzare i percorsi, pianificare la manutenzione in modo predittivo e supportare gli autisti nella correzione di stili di guida inefficaci o rischiosi. I dati parlano chiaro: è possibile ottenere riduzioni fino al 20% dei costi operativi, con benefici anche in termini di sostenibilità ambientale e affidabilità del servizio.

Verso una mobilità più efficiente e sostenibile

L’intelligenza artificiale non solo migliora la sicurezza stradale, ma contribuisce anche a una mobilità più efficiente e sostenibile. L’adozione di sistemi AI ha permesso alle flotte aziendali di ridurre i consumi di carburante fino al 25%, grazie a una pianificazione più intelligente dei percorsi e a una maggiore consapevolezza dei comportamenti alla guida. L’ottimizzazione dei tragitti, la riduzione degli sprechi e il contenimento delle emissioni costituiscono vantaggi concreti non solo in termini ambientali, ma anche economici e reputazionali, in un momento storico in cui la sostenibilità è diventata una priorità strategica per aziende e pubbliche amministrazioni.

In parallelo, la capacità dell’intelligenza artificiale di analizzare grandi moli di dati consente di intervenire in modo puntuale anche sulla gestione della domanda di mobilità, favorendo modelli più flessibili e personalizzati. L’applicazione di tecniche predittive rende possibile prevedere, ad esempio, l’andamento della richiesta di veicoli in determinati quartieri o fasce orarie, con importanti ricadute sulla localizzazione ottimale delle risorse, sulla riduzione della congestione urbana e sull’efficienza dei servizi di sharing e noleggio.

La stessa logica si applica alla manutenzione predittiva: l’analisi continua delle performance dei veicoli permette di identificare con anticipo eventuali anomalie, intervenendo prima che si trasformino in guasti o interruzioni del servizio. Questo approccio, basato su AI e analisi storica, garantisce una maggiore disponibilità dei mezzi, una pianificazione più razionale degli interventi e una riduzione complessiva dei costi di esercizio, soprattutto per flotte di grandi dimensioni.

Un ulteriore elemento abilitante è la crescente interconnessione tra i diversi attori dell’ecosistema della mobilità: veicoli, infrastrutture, gestori di servizi e assicuratori condividono una base dati comune che, se opportunamente gestita, consente di sviluppare strategie integrate per la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità. La combinazione tra capacità predittiva, personalizzazione del servizio e visione sistemica dei dati rappresenta oggi uno dei più forti driver di innovazione del settore.

Intelligenza artificiale e sicurezza stradale per una mobilità sostenibile ed efficiente

Per concludere, la mobilità del futuro sarà sempre più modellata sulla base dell’intelligenza artificiale e della capacità di analizzare in profondità i comportamenti di guida in relazione al contesto. Le soluzioni che integrano analisi predittiva, feedback personalizzati e interazione generativa stanno già dimostrando di poter migliorare concretamente la sicurezza stradale, ridurre i costi assicurativi, ottimizzare la gestione delle flotte e contribuire alla sostenibilità ambientale.

Quello che stiamo vivendo non è solo un avanzamento tecnologico, ma un vero e proprio cambio di paradigma: da una mobilità uniforme e reattiva a una mobilità adattiva, proattiva e costruita intorno ai bisogni reali delle persone. Il valore generato da queste piattaforme intelligenti non risiede solo nei numeri, ma nella possibilità di rendere il sistema della mobilità più equo, efficiente e sicuro per tutti. E in questo processo, l’intelligenza artificiale rappresenta non solo uno strumento, ma il vero motore di una trasformazione culturale prima ancora che tecnologica.

guest

0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati