Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), il ruolo delle imprese appaltatrici sta cambiando in modo sostanziale. Le imprese non possono più limitarsi a interpretare il progetto secondo modalità “tradizionali”, ma devono inserirsi in un flusso informativo strutturato e digitale, che richiede nuove competenze e un diverso approccio al rapporto con la stazione appaltante.
Per le imprese, la centralità del dato informativo tipica del BIM si traduce in precisi obblighi operativi: rispettare le procedure di gestione informativa indicate nei documenti contrattuali, predisporre un’Offerta di Gestione Informativa coerente con il Capitolato, operare attivamente all’interno del Common Data Environment (CDE) e utilizzare formati aperti e interoperabili come l’IFC, anche nell’aggiornamento dello stato del cantiere.
In questo quadro, la comunicazione tra impresa e stazione appaltante svolge un ruolo imprescindibile per tutto il processo. Non è più sufficiente scambiare documenti a fasi alterne, né affidarsi a mail o telefonate difficilmente tracciabili. Il protocollo comunicativo BIM istituisce un flusso continuo, trasparente e verificabile di informazioni, in cui ogni aggiornamento è registrato e accessibile.
Questo confronto costante porta vantaggi evidenti: da un lato le imprese possono interagire in maniera diretta con la committenza, chiarendo tempestivamente dubbi o criticità; dall’altro la stazione appaltante è in grado di monitorare l’avanzamento dei lavori, confrontando tempi e costi pianificati con quelli effettivi.
Indice degli argomenti
Dashboard BIM di cantiere: l’evoluzione operativa in fase esecutiva
La proposta qui presentata è quella di istituire una dashboard BIM di cantiere, che rappresenta l’evoluzione operativa della metodologia informativa applicata alla fase esecutiva delle opere pubbliche. Se il cruscotto politico consente di restituire ai decisori una sintesi strategica dei progetti, la dashboard di cantiere assume la funzione di strumento strategico e gestionale per monitorare l’avanzamento dei lavori, favorire il coordinamento tra gli attori coinvolti e prevenire le criticità tipiche della fase realizzativa.
Dal punto di vista strutturale, la dashboard si configura come un’interfaccia digitale collegata al modello informativo dell’opera e al Common Data Environment (CDE). Essa integra dati di natura eterogenea – geometrie 3D, tempi (4D), costi (5D), informazioni di sicurezza e qualità – restituendoli in forma sintetica, interattiva e continuamente aggiornata.
I principali contenuti riguardano lo stato di avanzamento fisico ed economico del cantiere, l’analisi degli scostamenti rispetto al cronoprogramma e al budget, la gestione delle riserve e delle varianti, nonché il monitoraggio delle attività legate alla sicurezza e alla conformità normativa.
Capitolato informativo e offerta di gestione: la base condivisa
Così come il Cruscotto politico BIM viene definito in sede di indirizzo dell’attività progettuale, allo stesso modo la dashboard di cantiere deve essere prevista nel Capitolato Informativo, con l’elenco dei contenuti, e deve essere recepita dal Piano di Offerta Informativa presentato dall’appaltatore, per avere una base condivisa sulla quale strutturare il percorso costruttivo.
La sua potenzialità risiede nella capacità di rendere trasparente e tracciabile l’intero processo esecutivo. La Stazione Appaltante può disporre in tempo reale di indicatori di performance e di alert automatici su eventuali anomalie, consentendo un controllo sostanziale fondato su dati oggettivi raccolti in tempo reale sull’attività del cantiere.
L’impresa esecutrice, dal canto suo, trova nella dashboard un canale di comunicazione strutturato, che sostituisce la logica frammentata degli scambi documentali tradizionali. Inoltre consente di condividere informazioni aggiornate con la Direzione Lavori e il Responsabile Unico del Progetto (RUP), fornendo una base oggettiva per le decisioni e comprimendo i margini di incertezza in cui la libera interpretazione di una parte e la successiva negoziazione compensano le carenze informative.
Contenuti della dashboard BIM di cantiere
Tabella 2: possibili contenuti della “Dashboard BIM di cantiere”.
| Ambito contenuto | Descrizione | Finalità strategica |
| Avanzamento fisico | Stato di avanzamento delle lavorazioni, rappresentato su modello 3D e su diagramma temporale (4D). | Monitorare il cronoprogramma e verificare la coerenza tra progetto e costruzione. |
| Avanzamento economico | Costi sostenuti, certificati di pagamento, scostamenti dal budget pianificato (5D). | Rafforzare il controllo finanziario e prevenire extracosti o contenziosi. |
| Gestione varianti e riserve | Registrazione, valutazione e stato di approvazione di varianti e riserve contrattuali. | Rendere tracciabili le modifiche e assicurare trasparenza nei rapporti con l’impresa. |
| Sicurezza e conformità | Segnalazioni relative alla sicurezza in cantiere, check di conformità normativa, audit digitali. | Migliorare la prevenzione e garantire la compliance regolatoria. |
| Qualità e collaudi | Esiti dei controlli di qualità, prove di laboratorio, collaudi intermedi. | Documentare la qualità delle opere ed evitare difformità costruttive. |
| Interferenze e simulazioni | Analisi delle interferenze (clash detection), simulazioni delle sequenze costruttive, scenari alternativi. | Anticipare criticità operative e supportare decisioni predittive. |
| Comunicazione e reportistica | Report periodici, alert automatici, visualizzazioni interattive su dashboard. | Facilitare il coordinamento tra RUP, DL e impresa; migliorare la trasparenza esterna. |
Un approccio predittivo: simulazioni 4D e analisi 5D
La dashboard di cantiere favorirebbe, inoltre, un approccio collaborativo e predittivo fondato non sulla risoluzione dei problemi una volta che si sono manifestati, ma sull’anticipazione delle criticità in un’ottica proattiva. Attraverso la simulazione delle sequenze costruttive (4D) e l’analisi degli impatti economici (5D), è possibile anticipare interferenze, valutare varianti in corso d’opera e prendere decisioni informate prima che le criticità si traducano in ritardi o contenziosi.
In questo senso, la dashboard si configura come uno strumento abilitante di un modello di governance integrata, nel quale i diversi attori condividono una base dati comune e operano su scenari verificabili.
Dalla gara alla valutazione: governance, rischi e adozione
L’applicazione del BIM in fase costruttiva, declinata nell’ambito appena illustrato, non si limita a essere un supporto tecnico. In fase di gara funge da segnale alle imprese strutturate dell’adozione di un metodo di lavoro robusto; in sede di esecuzione introduce un dispositivo di governo del cantiere, incidendo sia sui controlli qualitativi delle opere, sulle verifiche di sicurezza, sia sulle relazioni contrattuali e sulla gestione del contratto.
In sede di valutazione, infine, tale cruscotto può alimentare il registro dei rischi sia della stazione appaltante, che disporrebbe quindi di informazioni preziose in ottica di progettazione futura o di introduzione di sistemi di vendor rating. Il cruscotto beneficerebbe anche l’impresa appaltatrice, che potrebbe migliorare la propria capacità di gestione del cantiere e della catena di fornitura.
È chiaro che un percorso simile dovrebbe essere accompagnato da adeguate campagne formative e informative, coadiuvate dalle associazioni di categoria e dalle camere di commercio, al fine di favorire l’adozione di questi strumenti anche da parte delle piccole e micro imprese che possono non disporre delle competenze adeguate.
È, inoltre, fondamentale che tale strumento non diventi una sovrastruttura formale al sistema di controlli già in essere, ma che li integri pienamente e ne faciliti la gestione.












