L’Intelligenza artificiale sta evidentemente rivoluzionando il modo in cui raccogliamo, analizziamo e interpretiamo i dati sanitari dei pazienti per identificare modelli e tendenze nello studio, un enorme potenziale a disposizione della comunità globale per migliorare non solo la prevenzione delle malattie, ma anche la loro diagnosi e la cura.
Ma questa rapida escalation d’innovazione, oltre a farci riflettere, solleva anche importanti questioni etiche e sociali che devono essere affrontate: il rapporto in evoluzione tra IA e mondo salute, tra potenziali benefici ed incognite che questa tecnologia rivoluzionaria presenta.
La posizione dell’OMS nei confronti dell’IA
Che ci siano criticità da considerare e gestire è apparso subito chiaro anche al Direttore Generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus, il quale non molto tempo fa affermava pubblicamente che “L’intelligenza artificiale sta già svolgendo un ruolo nella diagnosi e nell’assistenza clinica, nello sviluppo di farmaci, nella sorveglianza delle malattie, nella risposta alle epidemie e nella gestione dei sistemi sanitari… Il futuro dell’assistenza sanitaria è digitale e dobbiamo fare tutto il possibile per promuovere l’accesso universale a queste innovazioni e impedire che diventino un altro fattore di disuguaglianza”.
Quanto riportato dal Direttore Generale dell’OMS ha messo in evidenza che la visione dell’OMS è quella di promuovere le frontiere digitali e alimentare un ecosistema di intelligenza artificiale per la sicurezza, l’equità e il progresso degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, contribuendo a un mondo più sano. Resta sempre, però, ben sottolineata la volontà dell’OMS di lavorare per un futuro in cui l’intelligenza artificiale migliori la salute, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.
Le preoccupazioni espresse dal Direttore Generale dell’OMS in merito alla necessità di curare gli aspetti di garanzia d’accesso universale fanno comprendere perchè l’OMS stia lavorando per guidare gli Stati membri nello sviluppo di politiche etiche e nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, cercando di consentirne un utilizzo sicuro e responsabile.
Vanno in questo senso le iniziative di collaborazione dell’OMS con le agenzie specializzate delle Nazioni Unite per istituire la Global Initiative on Artificial Intelligence for Health, uno sforzo collaborativo che sta plasmando il futuro dell’assistenza sanitaria attraverso l’intelligenza artificiale.
AI in Sanità, sfide etiche e sociali
Nonostante il potenziale palese dell’IA per migliorare la salute, ciò che preoccupa sono le importanti sfide etiche e sociali da affrontare. Ma perché? Proviamo a descrivere quelle che possono rappresentare le criticità da affrontare:
- Potenziale discriminazione: I sistemi di IA potrebbero essere predisposti a discriminare determinati gruppi di persone, ad esempio sulla base della razza, dell’etnia, del sesso o dello stato socioeconomico.
- Mancanza di trasparenza: I sistemi di IA possono risultare complessi da “capire” e poco trasparenti, rendendo difficile comprendere in che modo vengano prese le decisioni. Questo può portare a una mancanza di fiducia da parte dei pazienti e dei professionisti sanitari stessi che utilizzano tale tecnologia. È essenziale che il personale sanitario comprenda come funzionano questi sistemi per poterli utilizzare correttamente e con fiducia.
- Perdita di posti di lavoro: Uno dei pensieri ricorrenti quando si parla di IA è che l’automazione di compiti sanitari da parte dell’IA potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro per i professionisti sanitari. Occorre comprendere come l’utilizzo dell’IA comporti una necessaria riorganizzazione dei processi lavorativi.
- Problemi di privacy e sicurezza: I sistemi di IA raccolgono e archiviano grandi quantità di dati sanitari sensibili, che devono essere protetti da accessi non autorizzati e violazioni dei dati.
- Etica e responsabilità: Chi è responsabile in caso di errore commesso da un sistema di IA? È necessario stabilire linee guida chiare per attribuire responsabilità legali ed etiche.
Lo scenario futuro
Le evidenze ci lasciano un’unica strada: dare priorità all’IA per la salute è fondamentale, considerato il suo potenziale per migliorare l’assistenza sanitaria e affrontare le sfide sanitarie globali, tra cui il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. L’urgenza è esacerbata da un significativo divario di ritmo tra l’innovazione tecnologica che supera costantemente i quadri giuridici. Abbiamo detto come l’OMS stia cercando di guidare attivamente gli Stati Membri, sviluppando standard etici e convocando gruppi di esperti per affrontare queste sfide, promuovendo uno sviluppo responsabile dell’IA e favorendo la collaborazione tra le parti interessate per mitigare i rischi e salvaguardare la salute pubblica e la fiducia in questa tecnologia.
Ciò che possiamo immaginare è un futuro in cui l’IA funga da potente forza per l’innovazione, l’equità e l’integrità etica nell’assistenza sanitaria, con l’obiettivo di portare l’IA a tutti i popoli e consentire così un’assistenza sanitaria migliore, sostenibile e più intelligente: un contesto con regole di un patto di equilibrio tra IA e uomo, per il bene e lo sviluppo sanitario globali.