La cybersecurity è ormai una necessità strategica per le aziende che devono affrontare minacce sempre più sofisticate con risorse limitate. Come i team di Formula 1 che ottimizzano le prestazioni sotto un rigido tetto di spesa, anche le organizzazioni possono trarre vantaggio da un approccio integrato alla sicurezza informatica, eliminando ridondanze e massimizzando l’efficacia degli investimenti.
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I limiti di budget nella Formula 1 e i paralleli con la cybersecurity
I team di Formula 1 operano sotto rigidi vincoli di budget pensati per livellare il campo di gara e spingere i team a innovare per ottenere le massime prestazioni con risorse limitate.
Questi limiti di budget sono imposti per diversi motivi, principalmente per garantire una competizione più equa, ridurre i costi e migliorare la sostenibilità a lungo termine dello sport. In passato, infatti, i team più ricchi come Mercedes, Red Bull e Ferrari avevano budget enormi rispetto alle squadre più piccole, il che portava a un divario prestazionale molto grande. Il limite di budget, invece, impone a tutti di lavorare con risorse simili, rendendo la competizione più equilibrata e permettendo anche ai team meno finanziati di essere più competitivi.
Con un budget limitato, i team non possono investire cifre enormi in sviluppo e devono quindi essere più strategici e innovativi, ricercando soluzioni più ingegnose ed efficienti.
Per i fan dello sport, tutto questo potrebbe sembrare un’interferenza innaturale nell’innovazione, ma i team di cybersecurity affrontano le stesse restrizioni (ambienti e sfide sempre più complessi, con budget limitati). Per questo motivo la F1, proprio nel momento in cui è tornata d’attualità con la ripartenza del Gran Premio, è una grande analogia da adottare per comprendere alcuni concetti di cybersecurity.
Un approccio coeso e unificato per raggiungere l’obiettivo
Le squadre di F1 affrontano le limitazioni di budget evitando di considerare le sfide ingegneristiche in modo isolato. Ogni componente deve non solo avere il massimo impatto, ma anche evitare di generare debito in altre parti dell’auto. Un ottimo esempio di questo tipo di pensiero integrato nella F1 viene dal 2009, molto prima che fosse imposto un tetto di spesa, quando il team Brawn GP (fondato da Ross Brawn ed esistito solo per un anno) vinse sia il campionato piloti che quello costruttori con molte meno risorse rispetto alla concorrenza. L’auto della Brawn presentava un innovativo design con un doppio diffusore, che integrava più funzioni aerodinamiche in una soluzione coesa e semplificata. Questa innovazione ha dato al team un vantaggio competitivo decisivo in pista.
Per molto tempo, le organizzazioni hanno fatto affidamento su soluzioni specifiche per risolvere problemi puntuali. Tuttavia, un’eccessiva attenzione a ciascun micro-problema ha lasciato spazio all’accumulo di debito in altre parti dell’infrastruttura. Il debito può essere finanziario (pagare due volte quando un approccio integrato richiederebbe meno fornitori) o legato alle prestazioni (ad esempio, quando l’esperienza utente viene compromessa da un’architettura di sicurezza mal progettata). Security Services Edge (SSE) e Secure Access Service Edge (SASE) rappresentano per la sicurezza informatica ciò che il doppio diffusore è stato per la F1 nel 2009: un’architettura di sicurezza coesa e unificata che porta vantaggi esponenziali.
La cybersecurity consolidata come strategia integrata: i vantaggi
A questo punto, se dovessimo trarre delle conclusioni, quali sono i benefici della cybersecurity consolidata?
Efficienza operativa
Così come un team di F1 semplifica i setup dell’auto per bilanciare velocità e affidabilità, il consolidamento nella cybersecurity ottimizza la gestione e riduce i costi operativi standardizzando policy e controlli. Con meno strumenti e dashboard da monitorare, i team possono concentrarsi su obiettivi strategici.
Affidabilità migliorata
Immaginate cosa direbbe Gene Haas (proprietario della scuderia Haas di Formula 1) se gli offrissero di portare a termine il 15% in più di gare. Allo stesso modo, non è accettabile che le soluzioni di sicurezza causino downtime per i team che devono essere produttivi. Secondo Forrester, le aziende con SSE hanno risolto problemi in meno della metà del tempo, con una riduzione del 60% del tempo medio di risoluzione (MTTR) e una riduzione del 15% del downtime imprevisto.
Riduzione dei costi
Il consolidamento elimina le ridondanze, proprio come i team di F1 tagliano le spese superflue per rispettare il budget annuale. Ottimizzare i costi operativi (OpEx) in base all’utilizzo reale, invece di pianificare cicli di aggiornamento hardware di 3-5 anni, è un approccio più vantaggioso. I risparmi si riflettono anche sulle licenze, sui costi di formazione e sulla necessità di meno personale specializzato per gestire più soluzioni. Forrester ha dimostrato che l’ammortamento di un investimento SSE avviene in soli sei mesi, con un ROI del 109% in tre anni.
Maggiore agilità
I team di F1 adattano le strategie alle condizioni della gara, e le soluzioni di sicurezza consolidate offrono la stessa agilità, migliorando i tempi di risposta alle minacce e la gestione delle policy. Ad esempio, il patching spesso è un processo lento e manuale, ma con SSE i tempi si riducono drasticamente: Forrester ha rilevato che le SLA di patching passano da settimane a essere “praticamente on-demand”. SSE trasforma il proprio team nella squadra McLaren del GP del Qatar 2023 (che ha cambiato 4 pneumatici in 1,80 secondi!).
Migliore visibilità e controllo
I team di F1 si affidano a dati e telemetria per perfezionare le prestazioni; allo stesso modo, consolidare le soluzioni di sicurezza e rete aumenta la visibilità sulla postura di sicurezza aziendale. Una visione centralizzata migliora le decisioni strategiche e permette di sviluppare strategie di sicurezza più proattive.
Riduzione del rischio
Ridurre il rischio è un obiettivo costante e cruciale in F1, dove la sicurezza dei piloti è sempre bilanciata con le prestazioni. Uno stack di sicurezza semplificata e consolidata riduce il rischio chiudendo le vulnerabilità e limitando la superficie di attacco, abbassando il rischio di errori di configurazione.
Ottimizzazione delle risorse
Così come il tetto di spesa in F1 impone ai team di decidere con attenzione dove investire, i team di sicurezza devono ottimizzare il budget annuale. In entrambi i casi, i leader puntano a massimizzare i vantaggi, eliminare gli sprechi e concentrarsi sulle priorità più strategiche.
Adottando una mentalità da tetto di spesa (e canalizzando il proprio Toto Wolff e Christian Horner interiore – i due team principal rispettivamente di Mercedes e Red Bull), i leader tecnologici possono costruire un programma di cybersecurity più sicuro, resiliente ed economicamente sostenibile. L’obiettivo è migliorare prestazioni ed efficienza, massimizzando il valore dell’investimento.
Come ha dimostrato il team Brawn GP, risultati superiori si ottengono con innovazione integrata e strategia, non con spese indiscriminate o affrontando ogni problema in modo isolato.