protezione condivisa

La cyberdifesa Pmi passa dall’open source: il caso RansomFeed



Indirizzo copiato

RansomFeed rappresenta un nuovo modello di cyber difesa PMI basato sulla condivisione di intelligence e risorse open source. Il progetto italiano offre protezione condivisa attraverso un SIEM centralizzato e indicatori di compromissione convalidati dalla community

Pubblicato il 27 mag 2025

Cristina Posa

Socia, RSM Forensic Investigations & Intelligence

Lorenzo Vacca

Cybersecurity Specialist – Forensic Investigations & Intelligence RSM Italy



information assurance e ai ransomfeed

Con quasi il 39% delle piccole e medie imprese italiane che ha subito almeno un attacco informatico, si capisce bene come la cyber difesa delle PMI sia ormai una priorità imprescindibile.

In un contesto in cui le risorse sono limitate ma le minacce crescenti, soluzioni collaborative come RansomFeed stanno ridefinendo l’approccio alla sicurezza informatica per le realtà più vulnerabili del tessuto economico italiano.

Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

La minaccia crescente per le Pmi nel settore alimentare

Negli ultimi giorni, Marks & Spencer, storico colosso britannico della grande distribuzione, è finito sotto i riflettori a causa di un attacco ransomware che ha bloccato i servizi online dell’azienda, dimostrando ancora una volta quanto anche i giganti del settore siano vulnerabili.

Il caso M&S non è isolato: secondo l’ultimo report Kaspersky MDR 2024, il settore alimentare ha registrato un incremento significativo di incidenti ad alta gravità, con attacchi mirati (APT) rilevati nel 75% delle organizzazioni monitorate e violazioni delle policy interne in oltre un quarto dei casi.

Anche in Italia, episodi simili hanno coinvolto realtà come Conad ed Esselunga, prese di mira da ransomware e costrette a rafforzare le proprie difese digitali. Se questi eventi colpiscono l’immaginario collettivo perché riguardano brand noti, un altro rischio corre sottotraccia: sono infatti le piccole e medie imprese del settore alimentare, spesso meno strutturate, a essere sempre più esposte, bersaglio di attacchi che sfruttano vulnerabilità comuni e una minore capacità di risposta.

Cyberdifesa Pmi: un’emergenza nazionale

Nel 2024, secondo i dati più recenti da Clusit, il cyberspazio è stato teatro di oltre 3.500 attacchi informatici gravi nel mondo, un record assoluto. E l’Italia, nonostante rappresenti meno dell’1% della popolazione globale, è finita nel mirino per il 10% di questi. In particolare, quasi il 39% delle PMI italiane ha ammesso di aver subito almeno un attacco informatico. In altre parole: se sei una piccola o media impresa italiana, le probabilità di essere colpito da un cybercriminale non sono più ipotetiche. Sono statisticamente rilevanti.

Open source come leva di difesa digitale

Ma cosa può fare un’impresa che non ha né il budget di una multinazionale, né un team IT interno dedicato? Qui entra in scena una risorsa potente, economica, ma ancora troppo poco valorizzata: l’open source.

Spesso si immagina la cybersecurity come un prodotto da acquistare: una fortezza digitale che protegge da ogni pericolo. Ma in realtà, è più simile a un cantiere in evoluzione continua. E proprio come un artigiano ha bisogno degli strumenti giusti, le imprese hanno bisogno di strumenti cyber che siano trasparenti, adattabili e sostenibili.

Il software open source risponde a queste esigenze.

Piattaforme come Wazuh, che consente il monitoraggio in tempo reale della sicurezza, o OpenCTI che fornisce intelligence sulle minacce informatiche, sono gratuite e personalizzabili. Significa poter controllare direttamente cosa succede nei propri sistemi, senza affidarsi a “scatole nere” costose e incomprensibili. Uno dei vantaggi fondamentali dell’open source è proprio questo: la visibilità. Con il codice aperto, puoi sapere esattamente come funziona la tua difesa. Puoi adattarla, migliorarla, o persino condividerla con altri.

È come passare da comprare un’auto con cofano sigillato a una che puoi riparare, modificare e migliorare.

I limiti dell’open source senza consapevolezza

Spesso l’open source viene guardato con sospetto: se è gratuito, sarà anche sicuro? La realtà è più complessa. Il Rapporto Clusit 2025 ci dice che il 78% degli attacchi in Italia ha come movente il cybercrime, e la maggior parte di questi sfrutta vulnerabilità banali: software non aggiornati, configurazioni errate, mancanza di visibilità. Nessuna tecnologia può aiutare se non è gestita con cura. E l’open source non fa eccezione: è potente, ma richiede competenze e attenzione.

Per questo, la chiave non è scegliere tra gratuito e costoso, ma tra passivo e consapevole. Molte PMI investono in software di difesa sofisticati, ma non hanno personale formato per usarli. Il risultato? Sistemi costosi, ma pieni di falle.

Cyberdifesa Pmi consapevole contro soluzioni passive

Una soluzione concreta? Il progetto Made in Italy CERT-Ransomfeed, un’iniziativa che punta a trasformarsi in una sorta di ISAC (Information Sharing and Analysis Center) per il tessuto delle PMI del nostro Paese. In pratica: un centro che raccoglie, analizza e redistribuisce informazioni su minacce informatiche, basandosi su indicatori di compromissione (IOC) provenienti direttamente dalle PMI aderenti. Questo significa che, se un’impresa subisce un attacco ransomware o individua un comportamento sospetto nei suoi sistemi, può inviare l’informazione al CERT-Ransomfeed, che la confronta con altre fonti, la valida e la rilancia a tutta la rete.

Più imprese partecipano, più il sistema diventa intelligente, aggiornato e tempestivo. CERT-Ransomfeed mira anche a fungere da collettore operativo, attraverso un SIEM centralizzato che riceve log, segnali e alert da più aziende e invia indietro correlazioni e analisi già strutturate. È come se ogni impresa avesse accesso a un piccolo centro di comando digitale, senza doverne sostenere da sola i costi.

I vantaggi di una cyberdifesa Pmi collaborativa

Questo approccio collettivo ha un vantaggio immenso: la velocità di reazione. Quando emerge una nuova minaccia, le comunità open source sono spesso le prime a reagire. E le imprese che adottano questi strumenti possono aggiornarsi in tempo reale, senza aspettare la prossima release di una software house.

Tuttavia, è importante chiarire un punto cruciale: usare strumenti open source, come anche aderire a CERT-Ransomfeed non significa improvvisarsi esperti o non dover più gestire la propria cybersecurity. Prendiamo un SIEM open source come Wazuh. È gratuito, potente, e consente di raccogliere eventi di sistema, monitorare i log, generare alert su comportamenti anomali. Ma poi? Serve qualcuno che quegli alert li sappia leggere, interpretare e collegare alla threat intelligence disponibile.

Facciamo un esempio concreto. Un alert segnala che un account utente ha effettuato l’accesso da un indirizzo IP russo alle 3 di notte. È un falso positivo? È un attacco in corso? Per capirlo, il team deve confrontare l’IP con le blacklist e le fonti CTI (Cyber Threat Intelligence), correlare l’evento con altri segnali, decidere cosa fare: isolare la macchina, notificare al CERT, rafforzare i controlli.

Cultura e persone al centro della cyber difesa delle Pmi

Tutto questo richiede tempo e competenze, ma offre un vantaggio fondamentale: invece di affidarsi ciecamente a soluzioni pronte all’uso, spesso opache nei costi e difficili da adattare, si investe nella crescita di una difesa che evolve insieme all’organizzazione. Il vero punto di forza? Le persone. Una tecnologia si può dismettere con un clic. Una cultura digitale, invece, si radica, si adatta e moltiplica il valore dell’intera infrastruttura. In questo senso, il costo non è più una tassa ricorrente, ma un investimento scalabile e consapevole in capitale umano e resilienza digitale.

E qui torna l’idea iniziale: l’open source non è solo un’opportunità tecnologica, ma un catalizzatore per la consapevolezza e la collaborazione. Le imprese che abbracciano questo modello non si limitano a proteggersi. Iniziano a pensare come ecosistemi, dove la sicurezza si rafforza attraverso lo sharing di intelligence e la presenza di professionisti affidabili.


EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
L'ANALISI
INIZIATIVE
ANALISI
PODCAST
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4