Startup innovative

Startup deep tech: l’Italia sperimenta il futuro dell’innovazione



Indirizzo copiato

Dall’healthcare alla robotica, un viaggio nell’ecosistema italiano delle startup. Investimenti strategici in tecnologie avanzate rivelano un potenziale di trasformazione dirompente nei settori più innovativi del Paese

Pubblicato il 11 dic 2024

Marco Bonaglia

Scuola Superiore Sant’Anna

Antonio Frisoli

docente di robotica presso la Scuola Superiore Sant'Anna

Immanuel Iannopollo

International Management, Università Bocconi



deeptech (1)

I processi di innovazione rappresentano un pilastro fondamentale nelle politiche industriali. Un osservatorio utile dei processi di innovazione è l’analisi degli investimenti in termini di Venture Capital nei settori emergenti delle aziende start-up. In un mondo in cui le dinamiche dell’innovazione sono in continua e rapida evoluzione, le start-up si configurano infatti come il veicolo ideale per introdurre tecnologie all’avanguardia e sviluppare nuovi prodotti in grado di rispondere velocemente alle esigenze del mercato.

Di cosa parliamo quando parliamo di deep tech

Tra i settori emergenti più interessanti, il deep tech si distingue come un’area di investimento strategica e ad alto potenziale. Ma cos’è esattamente il deep tech? Questo termine si riferisce a tutte quelle tecnologie basate su scoperte scientifiche fondamentali o innovazioni ingegneristiche avanzate, pensate per affrontare problemi complessi che hanno un impatto dirompente sul mercato. Le tecnologie deep tech si differenziano dalle innovazioni superficiali per la loro capacità di offrire soluzioni durature e sostenibili, capaci di trasformare interi settori economici.

Esempi rilevanti di deep tech

Alcuni esempi rilevanti di deep tech includono la robotica, che trova applicazione nell’automazione industriale e nei dispositivi autonomi, i veicoli energetici di nuova generazione, che stanno rivoluzionando il settore della mobilità sostenibile, e i sistemi avanzati per la gestione dell’energia, che permettono un uso più efficiente e intelligente delle risorse energetiche. Queste tecnologie, per la loro natura complessa e il loro impatto potenziale, richiedono investimenti significativi in ricerca e sviluppo, nonché una visione strategica di lungo termine.

Casi di studio e investimenti strategici

Un esempio significativo di investimento deep-tech sono stati gli investimenti in ricerca e sviluppo di Tesla nel settore delle auto elettriche o di Starlink, il progetto di internet via satellite fondato da Elon Musk, che hanno prodotto tecnologie di comunicazione spaziale in grado di portare una innovazione dirompente, nonché un vantaggio competitivo difficilmente colmabile in poco tempo dalle aziende competitors.

La strategia cinese nei new energy vehicles

Un esempio significativo dello sviluppo del deep tech è stato anche lo sviluppo dei new energy vehicles in Cina, che con una visione a lungo termine ha investito pesantemente nelle tecnologie dei veicoli elettrici e delle stazioni di ricarica[1]. Questo impegno ha creato un vantaggio competitivo che oggi si è tradotto in uno squilibrio economico significativo nel mercato automobilistico globale, tanto che dati del primo trimestre 2024 un’auto su tre vendute nel mondo nello scorso mese di marzo è cinese[2], con una crisi che riguarda non solo i produttori di auto europei, con Volkswagen che chiude diversi stabilimenti in Germania nel 2024, ma anche i produttori giapponesi, con Nissan che ha deciso di tagliare circa il 6 per cento della sua forza lavoro globale.

Sfide e rischi degli investimenti in deep tech

Proprio per questo la curva di sviluppo delle tecnologie deep tech richiede investimenti consistenti e una pianificazione strategica di lungo periodo, dal momento che gli investimenti nel settore deep-tech rappresentano un rischio maggiore per gli investitori. Infatti nonostante il loro potenziale trasformativo, gli investimenti nel settore deep tech comportano un rischio elevato per gli investitori. Ciò è dovuto ai tempi lunghi di sviluppo e ai capitali richiesti per trasformare una scoperta scientifica da prototipo in un prodotto commerciale.

Cause di fallimento delle startup

Per valutare meglio i rischi connessi allo sviluppo di nuove tecnologie, un primo aspetto molto interessante da notare è che tra le due cause principali di fallimento delle imprese Start-up riconosciute da Statista [3]

A graph with a bar graphDescription automatically generated

Questo grafico illustra le principali cause di fallimento delle start-up, tra cui la scarsa conoscenza del mercato e l’approccio “technology push”, in cui le tecnologie vengono sviluppate senza una chiara comprensione della domanda, e la carenza di liquidità per sostenere le fasi cruciali del passaggio dal Proof of Concept alla produzione su larga scala.

Queste considerazioni sottolineano ancora di più come lo sviluppo delle tecnologie deep tech richieda ingenti risorse finanziarie e una gestione strategica degli investimenti. In questo contesto, il deep tech si distingue non solo come una sfida, ma anche come un’opportunità per ottenere vantaggi competitivi sostenibili. Le tecnologie deep tech, infatti, hanno il potenziale di rivoluzionare interi settori e creare valore a lungo termine.

Analisi degli investimenti in startup in Italia

Se esaminiamo i trend di innovazione a cavallo del 2022-2024 in Italia, possiamo verificare come la maggior parte degli investimenti si siano concentrati nel settore SW.

Questa analisi è stata condotta sulla base di un’estrazione di dati effettuata su Crunchbase per il periodo che va da inizio 2022 al primo semestre 2024.

Un’analisi approfondita dei dati evidenzia che il settore Software domina il panorama, con 205 start-up finanziate nel periodo che va da inizio 2022 a primo semestre 2024.

Trend di crescita nei settori tecnologici

L’interesse verso il software suggerisce che gli investitori puntano su tecnologie con un elevato potenziale di crescita e un impatto trasversale su più industrie, nonché un ciclo di sviluppo del prodotto meno complesso e più rapido ritorno dell’invesetimento.

L’attenzione verso le tecnologie avanzate

Per quanto riguarda i trend di crescita, anche il mercato italiano delle start-up mostra una forte attenzione verso le tecnologie avanzate, con Intelligenza Artificiale (AI) e Information Technology (IT) rispettivamente al secondo e terzo posto. L’AI è fondamentale per migliorare l’efficienza e creare nuove opportunità attraverso l’automazione e l’analisi dei dati, mentre l’IT supporta la trasformazione digitale nel Paese, rispondendo a un ambiente sempre più connesso.

Il settore della sanità

Il settore della sanità è anch’esso rilevante, con 95 rounds di investimento nel comparto Health Care, spinti dalla necessità di innovazioni mediche per migliorare la qualità della vita.

L’espansione del commercio digitale

L’espansione del commercio digitale ha favorito infine l’E-commerce, rispondendo ai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori con soluzioni più comode e personalizzate seguito da start-up nei settori SaaS e FinTech che mostrano l’evoluzione dei servizi aziendali e finanziari grazie alla tecnologia, mentre il Blockchain si conferma promettente per la sicurezza e la trasparenza delle transazioni.

I servizi finanziari e l’healthcare dominano nei round di investimento

Ma se facciamo invece un’analisi in termini di dimensione finanziaria dei round di investimento, scopriamo invece come sono i settori “servizi finanziari” a dominare con 528 milioni di euro raccolti, seguito da Mobile Payments e Credit, entrambi con 437 milioni, a conferma della crescente digitalizzazione dei servizi finanziari.

Ne è un esempio di questo l’unicorno Italiano Scalapay, la fintech italiana degli acquisti a rate, che nel 2022 ha chiuso un round B da 497 milioni [4]

A seguire la seconda macro-area di riferimento è rappresentata dal settore Healthcare il quale ha attratto 349 milioni di euro, mentre Biotechnology ne ha raccolti 244 milioni, evidenziando l’importanza delle innovazione in ambito medicale.

Tra i casi di maggiore rilievo da citare in questo segmento è l’unicorno MMI di Pisa, Micro Medical Instrument[5] che con l’ultimo round da 75 milioni nel 2022 è stata menzionata nel Times tra le migliori invenzioni del 2024. L’azienda ha sviluppato un innovativo sistema per la microchirurgia robotica ed ha sede a Pisa nell’ecosistema toscano dell’innovazione robotica.

A robot holding a plantDescription automatically generated

Le tecnologie emergenti come l’Artificial Intelligence (AI) (193 milioni) e l’Information Technology (IT) (181 milioni) seguono e continuano a ricevere ingenti investimenti, puntando su automazione e trasformazione digitale.

Tra i settori deep-tech troviamo in questa lista anche due settori chiave per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, ovvero l’Automotive (167 milioni) e Energy (85 milioni).

Sviluppo del sistema deep-tech in Italia

A questo punto cerchiamo di fare un focus di maggiore dettaglio sullo sviluppo del sistema deep-tech in Italia. Il settore deep tech in Italia sta vivendo un momento di grande attenzione e crescita, con un ecosistema sempre più dinamico e orientato verso tecnologie avanzate che promettono di rivoluzionare vari settori economici. Dai dati emerge una forte concentrazione di start-up e investimenti in ambiti che richiedono un approccio scientifico e ingegneristico per risolvere sfide complesse.

I principali settori deep tech: healthcare e biotechnology

Tra i settori deep-tech è l’Healthcare che si posiziona chiaramente al vertice sia in termini di numero di start-up, con ben 95 realtà attive, sia per volume di investimenti, che raggiunge i 349 milioni di euro. Questa attenzione non sorprende, poiché le tecnologie sanitarie e le innovazioni mediche sono cruciali per affrontare sfide globali come l’invecchiamento della popolazione e la gestione di pandemie[6]. Gli investimenti puntano su soluzioni che spaziano dalla diagnostica avanzata ai trattamenti personalizzati, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficacia delle cure mediche.

A seguire, troviamo il settore della Biotechnology, che ha attratto ben 244 milioni di euro in finanziamenti. Questa area è un pilastro del deep tech, con applicazioni che vanno dalla genetica alla bioingegneria, capaci di generare impatti significativi non solo nella salute, ma anche in ambiti come l’agricoltura e la sostenibilità ambientale. Il sostegno a queste tecnologie evidenzia un chiaro impegno a favorire sviluppi che combinano ricerca scientifica e applicazioni industriali.

Il settore Manufacturing e le Medical Devices

Il settore Manufacturing e le Medical Devices sono altri ambiti strategici del deep tech italiano. Il Manufacturing, con 50 start-up e 125 milioni di euro investiti, sta vedendo una trasformazione radicale grazie all’introduzione di tecnologie di produzione avanzate, come l’automazione intelligente e la stampa 3D, tenendo conto che l’Italia è il secondo paese manufatturiero d’Europa e nel primo trimestre 2024 si è anche classificato a livello mondiale come il quarto paese per Export. Nel frattempo, le start-up che sviluppano dispositivi medici hanno ricevuto 103 milioni di euro, riflettendo l’importanza di strumenti avanzati per migliorare l’assistenza sanitaria. Un dato significativo da rilevare è che il ciclo di vita dello sviluppo di dispositivi medici sia significativamente più lungo, attestandosi a circa dieci anni, dal momento che sono richiesti dei tempi tecnici per l’acquisizione delle certificazioni e la conclusione delle sperimentazioni cliniche che consentono l’introduzione nel mercato.

L‘Automotive

Anche l’Automotive emerge come un settore chiave, con 167 milioni di euro raccolti. Questo indica una forte spinta verso la mobilità innovativa, che comprende veicoli elettrici, tecnologie di guida autonoma e soluzioni per una mobilità più sostenibile. Le tecnologie deep tech qui svolgono un ruolo cruciale per rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità e sicurezza.

Figura 3 Top 20 domini di investimento nel settore deep-tech in Italia (dati Crunchbase 2022-2024)

La Robotica e l’energy

Altri settori rilevanti includono la Robotica, con 19 start-up che esplorano soluzioni per l’automazione industriale e l’uso di robot intelligenti, e l’Energy, con 18 start-up e 85 milioni di euro in finanziamenti, sottolineando l’importanza di tecnologie energetiche innovative per la transizione verso fonti più sostenibili.

Nel settore energy, per quanto non ricompresa in questa analisi, segnaliamo l’ultimo round di finanziamento nel 2024 per 135 milioni di Newcleo, la scaleup del nucleare pulito guidata da Stefano Buono[7]. La stessa azienda Newcleo è inoltre in cima sia al punteggio di opportunità che alla probabilità di successo nella classifica PitchBook delle migliori aziende di nuova generazione per la produzione di energia nucleare.

Deeptech in Italia: un ecosistema che investe in soluzioni di frontiera

In sintesi, l’orientamento del deep tech in Italia mostra un ecosistema imprenditoriale che investe in soluzioni di frontiera, con una forte integrazione tra ricerca avanzata e applicazioni concrete. Gli investimenti sostengono tecnologie che promettono di avere un impatto duraturo, dalla sanità alle biotecnologie, dalla produzione avanzata all’automotive, rendendo l’Italia un hub emergente per l’innovazione tecnologica di alto livello. Questo focus sul deep tech non solo stimola l’innovazione, ma prepara anche il Paese a fronteggiare le sfide globali del futuro con soluzioni all’avanguardia.

Tra i settori emergenti, ci aspettiamo dei riscontri positivi nella robotica a seguito dell’azione intrapresa dai nuovi fondi di investimento quali RoboIT di CDP Venture e Cysero, promosso da promosso da AVM Gestioni SGR congiuntamente con Kilometro Rosso, che ha condotto investimenti in robotica e cybersecurity, vista la rivoluzione in atto nella robotica umanoide a livello internazionale, con l’ambizione di inserire i robot umanoidi nei processi di produzione industriale (vedasi nostro articolo https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/robot-umanoidi-la-cina-e-gia-nel-futuro-politiche-innovazioni-e-strategie/).

Figura 4 1 Top 20 domini di investimento nel settore deep-tech in Italia per capitale investito (dati Crunchbase 2022-2024)

Note

[1] https://www.agendadigitale.eu/smart-city/il-primato-della-cina-nei-veicoli-a-nuova-energia-la-lezione-per-loccidente/

[2] https://it.motor1.com/news/718575/auto-cinesi-mondo-una-su-tre/

[3] https://www.statista.com/chart/11690/the-top-reasons-startups-fail/

[4]https://www.ilsole24ore.com/art/scalapay-chiude-round-497-milioni-e-diventa-unicorno-AEVoeiFB#:~:text=Scalapay%20chiude%20un%20round%20B,Capital%2C%20Deimos%20e%20Fasanara%20Capital.

[5] https://www.mmimicro.com/

[6] https://www.agendadigitale.eu/sanita/robot-medici-cosi-la-cina-ha-raggiunto-il-primato/

[7] https://startupitalia.eu/startup/newcleo-chiude-un-round-da-135-milioni

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4