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Study Mode, ChatGPT alleato per lo studio: come funziona



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Study Mode trasforma ChatGPT in un tutor interattivo: pone domande, calibra le conoscenze, evita soluzioni immediate. OpenAI lo ha sviluppato con esperti di pedagogia per supportare studenti e insegnanti, contrastando l’abuso dell’IA in ambito accademico

Pubblicato il 19 set 2025

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



chatgpt privacy apprendimento con LLM

DDopo anni di incertezze e timori legati all’uso improprio degli strumenti di IA nelle scuole e università, i principali protagonisti del settore stanno finalmente offrendo soluzioni concrete e responsabili.

L’ascesa dell’IA nell’istruzione

OpenAI, Google e Anthropic hanno compreso che il futuro dell’apprendimento non può prescindere dall’intelligenza artificiale, ma questa deve essere integrata in modo consapevole e pedagogicamente strutturato. La sfida non è più impedire l’uso di questi strumenti, ma guidare studenti e docenti verso un utilizzo che potenzi realmente le capacità cognitive e il pensiero critico.

Con il lancio di Study Mode, OpenAI segna un punto di svolta significativo: l’intelligenza artificiale non è più solo un motore di risposte immediate, ma diventa un vero tutor digitale capace di stimolare il ragionamento e supportare il processo di apprendimento. Questa evoluzione risponde a una necessità sempre più urgente nel mondo dell’istruzione, dove l’IA deve trasformarsi da potenziale minaccia a prezioso alleato educativo.

Sfide e criticità dell’uso accademico dell’IA

A conferma di questo, per esempio, un sondaggio del Guardian sulle violazioni dell’integrità accademica nel Regno Unito ha rilevato quasi 7.000 casi di imbrogli utilizzando strumenti di intelligenza artificiale nel 2023-24, equivalenti a 5,1 ogni 1.000 studenti. Questo rispetto a 1,6 casi ogni 1.000 nel 2022-23.

Secondo OpenAI, più di un terzo dei giovani adulti in età universitaria negli Stati Uniti utilizza ChatGPT e circa un quarto dei messaggi del chatbot si riferiscono all’apprendimento, al tutoraggio e ai compiti scolastici.

In Italia, secondo alcuni sondaggi l’app di intelligenza artificiale ChatGPT è stata usata ogni mese da 8,8 milioni di italiani pari un quinto della popolazione che usa Internet e il 35%, è nella fascia d’età 18-24 anni; l’app è usata dal 37% degli studenti.

Proviamo allora a esplorare la proposte di Open AI, l’ultima arrivata in termini cronologici.

Funzionalità e meccanismi di Study Mode

ChatGPT ha lanciato a fine luglio “Study Mode”, uno strumento che fornisce indicazioni anziché saggi o risposte complete, in un contesto di crescente uso improprio dell’intelligenza artificiale nelle università.

Secondo quanto riportato dall’azienda statunitense, la modalità sarà disponibile da subito per chi utilizza ChatGPT nelle versioni Free, Plus, Pro e Team, mentre gli utenti ChatGPT Edu potranno accedervi nelle prossime settimane.

Study Mode è il tentativo di OpenAI di rivolgersi ai milioni di studenti che utilizzano ChatGPT per motivi di studio. Le ricerche e i sondaggi hanno dimostrato che l’uso di ChatGPT può essere un tutor utile per i giovani, ma può anche danneggiare le loro capacità di pensiero critico. Uno studio pubblicato a giugno da MIT Media Lab[3] ha scoperto che le persone che utilizzano ChatGPT per scrivere saggi presentano un’attività cerebrale inferiore durante il processo, rispetto a coloro che utilizzano la Ricerca Google o non ne utilizzano affatto.

Quando ChatGPT è stato lanciato per la prima volta nel 2022, il suo uso diffuso in ambito scolastico aveva scosso l’ambiente accademico, suscitando paura tra gli educatori, portando a divieti dell’uso dell’intelligenza artificiale generativa in molte parti del mondo. Successivamente, già a partire dal 2023, i divieti su ChatGPT sono stati abrogati e molti insegnanti, per esempio negli Stati Uniti dove era stato svolto il sondaggio citato, hanno accettato il fatto che da quel momento in poi ChatGPT avrebbe fatto parte della vita dei giovani.

Ora, con il lancio di Study Mode, OpenAI spera di migliorare ChatGPT come strumento di apprendimento e non solo come motore di risposta. Ciò che rende questa risorsa particolarmente significativa è il modo in cui è stata sviluppata, OpenAI infatti dice di aver collaborato con insegnanti, scienziati ed esperti di pedagogia, proprio nell’ottica di non sostituirsi a docenti e educatori, ma per supportare il processo di insegnamento e apprendimento.

Come funziona la modalità studio

OpenAI ha spiegato che la modalità Studio —chiamata anche Studia e Impara — è progettata per supportare gli studenti nei compiti, nella preparazione agli esami e nell’apprendimento di nuovi argomenti, offrendo un’esperienza più coinvolgente e meno meccanica. Tra le novità, la possibilità di interagire con le immagini: gli utenti possono infatti caricare esercizi o attività scritte e affrontarle in collaborazione con l’IA.

La modalità di studio non si limita a offrire soluzioni senza aiutare gli studenti a capirle, quando viene attivata, infatti, Study Mode propone una serie di suggerimenti e domande interattive che stimolano il ragionamento critico, con un approccio pedagogico strutturato.

È un cambio di paradigma profondo, che vuole proprio andare a rispondere al citato studio di MIT Lab: da macchina che risponde a tutor interattivo, che stimola il ragionamento e aiuta a sviluppare un pensiero critico.

L’approccio socratico e la costruzione attiva della conoscenza

Con Study Mode ChatGPT adotta un approccio che OpenAI definisce socratico, pone cioè domande, calibra il livello di conoscenza dell’utente e offre informazioni graduali, evitando il sovraccarico cognitivo. Si crea così una struttura “a impalcatura” (scaffold) che aiuta lo studente a costruire conoscenza in modo attivo, e non solo ad assorbirla passivamente.

Le risposte non si limitano a fornire una soluzione, ma vengono suddivise in sezioni chiare che mettono in evidenza i collegamenti principali tra i vari concetti. Il sistema, inoltre, adatta i contenuti in base al livello di competenza rilevato e alla memoria delle conversazioni precedenti, arrivando a proporre anche quiz personalizzati.

Limiti attuali e sviluppi futuri

L’efficacia di Study Mode dipenderà ovviamente anche dalla motivazione di chi la utilizza, dato che la modalità può essere disattivata in qualsiasi momento e non esistono controlli per imporne l’uso da parte di genitori o istituzioni.

L’azienda prevede di introdurre in futuro strumenti aggiuntivi come visualizzazioni più chiare, impostazione di obiettivi a lungo termine e un livello di personalizzazione più approfondito.

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