Quando OpenAI ha presentato GPT-5 ad agosto, la promessa era quella di avere “un team di esperti PhD in tasca”. Tre mesi dopo, con GPT-5.1, l’azienda cambia tono: l’obiettivo è rendere ChatGPT non solo più intelligente, ma soprattutto più conversazionale, personalizzabile e adatto a essere il “motore” di agenti software e applicazioni aziendali.
Per chi lavora sulla trasformazione digitale – nella PA, nelle imprese, nei media – GPT-5.1 è meno un salto di generazione e più un affinamento strategico: un modello che cerca di rispondere alle critiche ricevute da GPT-5 e, allo stesso tempo, di alzare l’asticella nell’uso “in produzione” dell’AI.

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Due modelli, un router: come funziona GPT-5.1
GPT-5.1 non è un singolo modello, ma una piccola famiglia:
- GPT-5.1 Instant, il modello predefinito in ChatGPT, pensato per risposte rapide, toni più “caldi” e una migliore capacità di seguire le istruzioni.
- GPT-5.1 Thinking, la versione di ragionamento avanzato, che adatta il tempo di “pensiero” interno alla complessità del compito: più veloce sulle richieste semplici, più lenta ma approfondita sui problemi difficili.
La novità non è solo la distinzione, già presente con GPT-5, ma il fatto che ora ChatGPT può instradare automaticamente ogni domanda verso il modello più adatto, tramite la modalità “Auto”: le query semplici finiscono su Instant, le analisi complesse su Thinking, senza che l’utente debba scegliere ogni volta.
In parallelo, OpenAI introduce il concetto di “adaptive reasoning”: per la prima volta anche Instant è in grado di “decidere” quando prendersi qualche secondo in più per ragionare, invece di rispondere subito, in particolare su compiti di matematica e coding. Nei test interni, questa scelta dinamica del tempo di ragionamento ha portato miglioramenti significativi su benchmark come AIME 2025 e Codeforces.
Per gli utenti italiani questo si traduce in un comportamento più prevedibile: l’AI risponde in fretta a un riassunto di email, ma si prende più tempo (e più passaggi intermedi) davanti a un refactoring di codice, a una pianificazione di progetto o a un’analisi di policy complesse.
Un ChatGPT più “caldo” e personalizzabile (anche per il brand)
Uno dei punti più criticati di GPT-5 era il tono: troppo neutro, troppo “corporate”, percepito da molti come freddo rispetto a GPT-4o. OpenAI stessa ha riconosciuto il problema e, già nei mesi scorsi, ha iniziato a “scaldare” la personalità di GPT-5. Vedi OpenAI Help Center
Con GPT-5.1 questo lavoro arriva a maturazione:
- GPT-5.1 Instant è stato riprogettato per essere più colloquiale e “giocoso”, pur restando chiaro e utile.
- GPT-5.1 Thinking eredita lo stesso tono più umano, ma lo applica a risposte più strutturate e di lungo respiro.
La seconda leva è la personalizzazione esplicita. OpenAI ha ampliato i preset di personalità: l’utente può oggi scegliere tra stili come Default, Professional, Friendly, Candid, Quirky, Efficient, Nerdy e Cynical, direttamente dalle impostazioni di ChatGPT.
Non è solo una finezza estetica: per aziende, PA, media significa poter avvicinare il tono del modello alla propria identità di brand o al registro richiesto da un contesto (customer care formale, chatbot interno più diretto, assistente didattico più empatico, e così via). Secondo la documentazione di OpenAI e le prime analisi indipendenti, queste impostazioni di personalizzazione ora si applicano in modo più coerente a tutte le chat, anziché solo alle nuove conversazioni, risolvendo uno dei limiti delle versioni precedenti.
In più, GPT-5.1 è stato addestrato a seguire meglio le istruzioni di formato e stile: richieste del tipo “rispondi in 140 caratteri”, “usa solo elenchi numerati” o “scrivi in forma burocratica” vengono rispettate con maggiore precisione, grazie proprio al meccanismo di adaptive reasoning che decide quando vale la pena “pensarci di più” prima di rispondere.
Cosa cambia per sviluppatori e piattaforme: verso workflow più “agentici”
Se GPT-5.1 è, sul fronte ChatGPT, soprattutto un aggiornamento di esperienza utente, per gli sviluppatori rappresenta un tassello importante nella corsa agli agenti AI e alle applicazioni integrate.
Sul fronte API, OpenAI presenta GPT-5.1 come “la prossima evoluzione della serie GPT-5”, con alcune novità chiave:
- Reasoning modulabile: il parametro
reasoning_effortpuò ora essere impostato su'none', trasformando GPT-5.1 in un modello “non di ragionamento” per casi d’uso ultra-rapidi, ma mantenendo l’intelligenza e il buon tool-calling del modello di punta. Rispetto a GPT-5 con ragionamento “minimal”, GPT-5.1 con reasoning disattivato risulta migliore in parallellizzazione delle chiamate a strumenti, coding e utilizzo delle funzioni di ricerca. - Nuovi strumenti nativi: debutta un tool
apply_patchper modifiche di codice più affidabili e un shell tool che consente al modello di eseguire comandi di shell in modo controllato. Insieme, sono pensati per flussi di lavoro in cui l’AI non si limita a “consigliare” codice, ma modifica repository, lancia test, esegue script – sempre entro i confini posti dallo sviluppatore. - Prompt caching esteso: i contesti possono restare nella cache fino a 24 ore, con token di input memorizzati a costo molto ridotto rispetto alla tariffazione standard. È una funzione pensata per interazioni lunghe (multi-turn chat, coding continuativo, knowledge management) e riduce latenza e costi su sessioni prolungate.
Sul terreno specifico del coding, OpenAI indica che GPT-5.1 migliora ulteriormente rispetto a GPT-5, con una “personalità di coding” più controllabile, meno tendenza a sovra-spiegare, qualità del codice superiore e performance migliori su benchmark come SWE-bench Verified, dove raggiunge il 76,3% nella risoluzione automatica di issue su repository reali.
Alcuni grandi attori del mondo dev – da Augment Code a Warp, fino a JetBrains – hanno già dichiarato che GPT-5.1 è diventato il modello di riferimento per revisione di PR, editing diff complessi e agenti di sviluppo integrati negli IDE, descrivendolo come “autonomo in modo naturale” e particolarmente adatto a workflow agentici.
Per le imprese italiane che stanno sperimentando agenti AI (per esempio per automazione di back-office, gestione ticket, compliance, sviluppo software), questo significa poter contare su un modello più coerente nei comportamenti, con maggiore controllo sul trade-off tra velocità, costo e profondità del ragionamento.
Sicurezza e governance: il tassello GPT-5.1 nel dibattito regolatorio
Sul fronte sicurezza, GPT-5.1 si innesta direttamente nel quadro costruito con il GPT-5 System Card: l’addendum pubblicato da OpenAI per GPT-5.1 Instant e Thinking conferma che le mitigazioni di base restano le stesse, aggiornando però le metriche di sicurezza e includendo valutazioni specifiche su conversazioni sensibili (salute mentale, dipendenza emotiva dall’assistente, ecc.).
È un aspetto di rilievo per il contesto europeo, dove l’AI Act introduce obblighi stringenti su trasparenza, gestione dei rischi e mitigazioni per i modelli di base ad alto impatto. La scelta di OpenAI di pubblicare system card incrementali per ogni nuova versione rafforza il messaggio che i frontier model vanno trattati come infrastrutture critiche, con un ciclo di audit e documentazione continuo.
Per chi, in Italia, deve valutare l’adozione di GPT-5.1 in ambiti regolati (sanità, finanza, PA, istruzione), questo significa avere un corpus crescente di documentazione tecnica e di sicurezza su cui ancorare DPIA, registri dei rischi e policy interne, pur restando aperta la questione – ancora irrisolta – di come conciliare l’uso di modelli proprietari extra-UE con le esigenze europee di sovranità digitale e controllo sulla catena del valore.
Disponibilità, rollout e contesto competitivo
GPT-5.1 sta arrivando agli utenti in modo graduale:
- è in rollout innanzitutto su ChatGPT per i piani Plus, Pro, Business e Go, con possibilità di early-access per Enterprise ed Education;
- i modelli GPT-5 “vecchi” restano disponibili per circa tre mesi nel menu “legacy”, per consentire confronti e transizioni graduali;
- l’accesso via API segue a breve, con GPT-5.1 Instant esposto come
gpt-5.1-chat-lateste GPT-5.1 Thinking comegpt-5.1, entrambi con adaptive reasoning.
L’aggiornamento arriva in un momento delicato per OpenAI: GPT-5, al lancio, aveva suscitato reazioni tiepide, al punto che l’azienda ha dovuto reintrodurre GPT-4o nel selettore dei modelli dopo le proteste degli utenti. Nel frattempo Microsoft ha iniziato a usare in modo più esteso i modelli di Anthropic (Claude) per alcune funzionalità di Copilot, segnalando che il vantaggio tecnologico di OpenAI è meno scontato di un tempo.
GPT-5.1 è quindi anche un’operazione di “reboot dell’esperienza ChatGPT”: l’obiettivo è mostrare miglioramenti tangibili nella vita quotidiana degli utenti (tono migliore, personalizzazione, risposte più coerenti) – non solo benchmark – e al tempo stesso offrire agli sviluppatori strumenti più solidi per costruire applicazioni e agenti basati sui modelli OpenAI.
Cosa significa (davvero) PA e imprese italiane
Per utenti business, la domanda chiave non è tanto “quanto è bravo GPT-5.1 nei test di matematica”, ma come cambia il modo di progettare servizi e politiche digitali. Alcuni punti di impatto:
- Un modello più prevedibile nelle istruzioni e più controllabile nel tono rende più credibile l’uso di ChatGPT come interfaccia di front-end verso cittadini e clienti, a patto di definire con attenzione prompt, linee guida editoriali e controlli umani.
- L’adaptive reasoning e il parametro
reasoning_effortpermettono di calibrare in modo fine costi e prestazioni: per una chatbot di sportello anagrafe potrà bastare GPT-5.1 Instant senza ragionamento, mentre per un agente che supporta l’ufficio gare nella lettura di bandi complessi servirà GPT-5.1 Thinking con più “tempo di pensiero”. - I nuovi strumenti per il codice e la cache di contesto a 24 ore spingono verso agenti persistenti che seguono progetti nel tempo: dal coding assistito nei team IT della PA a bot che “vivono” dentro i processi documentali di un’amministrazione o di una grande azienda.
Tutto questo però non elimina i nodi noti: gestione dei dati (specie se sensibili o coperti da segreto d’ufficio), dipendenza da infrastrutture cloud extra-UE, necessità di audit indipendenti sui comportamenti del modello e responsabilità in caso di errori o allucinazioni – che GPT-5.1 promette di ridurre ma non elimina.
GPT 5.1. Un aggiornamento “di maturità” più che di spettacolo
In sintesi, GPT-5.1 non è la rivoluzione che GPT-5 avrebbe dovuto essere: è un rilascio di maturità.
OpenAI punta a tre obiettivi chiari:
- rendere ChatGPT più piacevole da usare ogni giorno;
- dare a sviluppatori e aziende più leve per costruire applicazioni agentiche stabili;
- mostrare a regolatori e partner che si può evolvere rapidamente mantenendo (almeno in teoria) un perimetro di sicurezza controllato.
Per chi, in Italia, deve decidere se e come adottare questi modelli, il messaggio è duplice: da un lato GPT-5.1 offre strumenti migliori e più controllabili rispetto a GPT-5; dall’altro conferma che l’AI generativa è entrata in una fase di iterazione continua, in cui la vera sfida non è inseguire ogni nuova sigla di modello, ma costruire governance, competenze e architetture capaci di reggere a questa velocità di cambiamento.











