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Modelli cinesi di intelligenza artificiale: quali sono e come scegliere



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La Cina ha trasformato i propri foundation model in un laboratorio autonomo, con MoE diffusi, forti capacità di document understanding e modelli verticali per 3D, voce e settori regolati. Ecco cosa li distingue e come testarli su basi di conoscenza e workflow documentali

Pubblicato il 20 nov 2025

Giovanni Masi

Computer Science Engineer



modelli AI llm cinesi

Negli ultimi dodici mesi l’ecosistema cinese dei foundation model ha cambiato ritmo. Alla fase di inseguimento è subentrata una stagione competitiva in cui gruppi come Alibaba, Baidu, Tencent e ByteDance, insieme a startup e laboratori accademici, hanno messo sul mercato famiglie di modelli mature, con prezzi aggressivi, forti capacità di ragionamento e integrazioni profonde nei servizi cloud domestici.

Per un’impresa europea interessata a soluzioni in lingua cinese, ma anche a deployment on-premise o ibridi, capire chi fa cosa, come si posizionano i vari modelli e quali vantaggi concreti portano diventa un passaggio strategico.

Modelli cinesi di intelligenza artificiale: chi guida il mercato

Il polo più consistente è quello di Alibaba con la serie Qwen.

Alibaba Qwen

La generazione 2.5 ha consolidato un approccio “general-purpose” con varianti dense e Mixture-of-Experts, rinforzando tre assi centrali: reasoning, coding e multimodalità. Qwen è presente sia come modelli open-weight per installazioni locali, sia come servizi gestiti su Alibaba Cloud con profili di costo e latenza pensati per la produzione.

Accanto a Qwen sono maturati rami specializzati, per esempio Qwen-Coder per lo sviluppo software e Qwen-VL per l’interpretazione di immagini, documenti complessi e video. Nel 2025 la serie ha spinto anche sulla gestione di contesti lunghissimi arrivando a soluzioni che trattano centinaia di migliaia di token, utili in analisi di contratti, manuali tecnici e basi di conoscenza interne.

Baidu Ernie

Baidu ha riarticolato l’offerta attorno a due linee. ERNIE 4.5 copre la base multimodale con lettura e generazione di testo, immagini, audio e video. La linea X1 è focalizzata sul ragionamento controllato e sull’affidabilità delle risposte, con interventi mirati su factuality, rispetto delle istruzioni e capacità agentiche.

L’obiettivo è ridurre allucinazioni e rendere più prevedibili le catene di tool-use in scenari enterprise.

Hunyan

Tencent lavora sulla famiglia Hunyuan con due direttrici visibili. Da un lato l’LLM generalista e i derivati per traduzione, voce e agenti. Dall’altro i blocchi generativi per media 2D e 3D, dove Hunyuan3D ha mostrato applicazioni solide nella creazione di asset per giochi, e-commerce e digital twin.

L’impronta è spiccatamente industriale, con modelli istruiti per tempi di risposta bassi e integrazione stretta nel cloud di casa.

Doubao

ByteDance ha trasformato Doubao nella piattaforma consumer e developer più vicina alla logica delle sue app social. La linea 1.5 Pro punta sul rapporto prestazioni-costo e su una multimodalità pratica, con API competitive per generazione di testo, voce, immagini e video.

L’azienda ha portato nel mondo dei modelli gli stessi meccanismi di iterazione rapida e ingaggio che l’hanno resa dominante nei contenuti.

Startup, Deepseek e gli altri

Nel fronte startup spiccano DeepSeek, Zhipu AI e Moonshot. DeepSeek ha reso popolari architetture MoE e attenzioni sparse per aumentare l’efficienza su compiti di ragionamento, con un posizionamento aggressivo sui prezzi. Zhipu AI, dalla linea GLM, propone varianti generali e compatte per agenti e coding, oltre a versioni con browsing e tool-use potenziati.

Moonshot con Kimi lavora su contesti lunghi e interazioni pratiche con file e siti, con un occhio ai costi di addestramento e inferenza.

Accanto alle big tech e alle startup c’è il filone accademico-industriale guidato dal Shanghai AI Laboratory. I modelli InternLM e, sul lato visivo, InternVL hanno alzato l’asticella degli open-weight cinesi, abilitando deployment leggeri per OCR, tabelle, diagrammi e documenti tecnici, e una filiera di benchmark e tool di valutazione sempre più curata.

A questo si aggiungono famiglie verticali come Baichuan, con modelli per finanza, e piattaforme orientate all’industria come Huawei Pangu, focalizzata su casi d’uso settoriali in manifattura, energia, meteo, sanità.

Perché i modelli cinesi di intelligenza artificiale sono diversi

  • La prima differenza è architetturale. In Cina l’adozione di Mixture-of-Experts non è un semplice trend, è diventata una leva economica. Attivare solo una parte degli esperti a ogni token riduce i costi di inferenza senza penalizzare troppo la qualità, e apre a scaling elastico.
  • Su questa base alcuni attori hanno introdotto varianti di attenzione sparse e meccanismi personalizzati per gestire contesti lunghi, indice di una ricerca mirata a contenere consumi e latenza su hardware disponibile localmente.
  • La seconda riguarda i dati e la competenza linguistica. Gran parte dei modelli cinesi eccelle su benchmark come C-Eval e CMMLU, grazie a pipeline di pre-training con corpora di alta qualità in cinese moderno e linguaggi settoriali. Questo ha impatti pratici nelle domande a risposta breve, nell’estrazione strutturata e nella disambiguazione terminologica in domini come diritto, finanza, supply chain e PA.
  • La terza è la multimodalità orientata al documento. Qwen-VL, InternVL e SenseNova hanno lavorato a lungo su OCR, tabelle, grafici e layout complessi. Nella pratica significa ingestione diretta di PDF tecnici, bolle doganali, report con figure e formule, fino a moduli scansionati con timbri e manoscritti, con un livello di robustezza utile nei flussi RPA e negli sportelli digitali.
  • La quarta è il go-to-market. Le offerte cloud di Alibaba, Baidu, Tencent e ByteDance propongono gradini di qualità e prezzo molto ravvicinati, token gratuiti per sviluppatori, modelli “Turbo” per latenza sub-secondo, e cataloghi di agenti pre-istruiti. L’effetto per un’azienda è la possibilità di prototipare in giorni e scalare in settimane senza cambiare SDK.
  • Infine c’è la specializzazione verticale. Oltre ai coding model, ormai maturi, si vedono modelli per 3D, per voce multilingue e per domini regolati. Huawei con Pangu spinge su previsioni meteo, ottimizzazione energetica e scenari industriali. Baichuan ha rilasciato linee addestrate su conoscenza finanziaria curata. IFLYTEK ha accelerato su ASR, sintesi e ragionamento applicato a sanità ed education.

Modelli cinesi di intelligenza artificiale nei casi d’uso reali

Per assistenti in lingua cinese che devono interrogare basi di conoscenza interne e fonti web, i modelli generalisti di ultima generazione offrono allineamento migliore nelle citazioni, controllo del tono e tool-use robusto. Nel coding, Qwen-Coder e le versioni reasoning-centriche di DeepSeek, Zhipu e Tencent riducono il tempo di soluzione su benchmark di debugging e completamento, ma soprattutto migliorano l’affidabilità in esecuzione di tool esterni e ambienti di prova.

Nel back office documentale la combinazione di LLM e VLM consente pipeline end-to-end. L’estrazione di campi da fatture e distinte con layout variabile, la classificazione di pratiche e la generazione di riassunti normativi sono diventati affidabili a costi contenuti. In supply chain e manufacturing, i modelli 3D e video di nuova generazione permettono di costruire asset per cataloghi e training AR in tempi molto inferiori rispetto a workflow manuali.

Per applicazioni vocali e call center, i modelli di IFLYTEK e i moduli voice delle big tech cinesi offrono ASR e TTS competitivi su dialetti e rumore reale. Nelle piattaforme consumer, la stretta integrazione con super-app come Weixin o Douyin consente funzioni conversazionali, creative e di ricerca con curve di adozione minime.

Vantaggi dei modelli cinesi di intelligenza artificiale rispetto ai competitor

  • Il primo vantaggio è il costo. L’uso estensivo di MoE e ottimizzazioni di attenzione, unito a un forte focus sull’efficienza, ha generato listini molto bassi, spesso con fasce orarie scontate. Per carichi intensivi questo cambia la matematica del ROI e rende sostenibile portare in produzione agenti che leggono, pianificano e agiscono su strumenti esterni.
  • Il secondo è la competenza nativa in cinese. Nei compiti specialistici con terminologia locale, da norme amministrative a referti medici, i modelli cinesi mostrano accuratezza maggiore e minore ambiguità di traduzione. Anche la segmentazione e il recupero di passaggi in documenti lunghi funziona meglio grazie a tokenizer e pre-training allineati alla lingua.
  • Il terzo è la profondità della multimodalità documentale e la disponibilità di modelli 3D pronti all’uso. La qualità su OCR complesso, tabelle e grafici è ormai tale da giustificare migrazioni di processi che in passato si affidavano a pipeline proprietarie di visione classica.
  • Il quarto è l’ecosistema. Le offerte cloud cinesi forniscono servizi di orchestrazione, sandbox per agenti, marketplace di plug-in e strumenti di misurazione di factuality e sicurezza già integrati. Per chi opera in Cina questa prossimità riduce latenza, semplifica la compliance locale e accelera il rilascio.

Rischi, limiti e quadro regolatorio

Esistono differenze regolatorie e di contenuto. I modelli operanti in Cina applicano filtraggi su temi sensibili e forniscono risposte conservative su alcune query. Questo non incide sui casi d’uso business standard, ma va compreso in fase di design. Sul piano internazionale la disponibilità commerciale e le licenze degli open-weight possono prevedere restrizioni territoriali o d’uso.

C’è poi la variabilità delle metriche. Molti claim prestazionali provengono da test interni o benchmark ancora giovani, soprattutto in multimodalità e reasoning. Nelle scelte di progetto conviene validare con dataset propri e guardare alla qualità del tool-use e alla stabilità di lungo periodo più che al singolo punteggio.

Infine l’inglese e altre lingue. I modelli cinesi sono ormai competitivi in traduzione e comprensione generale, ma su contenuti idiomatici e domini anglofoni molto specialistici i leader occidentali restano spesso più consistenti. Anche su ecosistemi di integrazione europei o statunitensi la disponibilità di SDK e connettori può essere più ricca lato USA.

Come scegliere tra i diversi modelli cinesi

Se l’obiettivo è un assistente tecnico bilingue con forte componente di ragionamento e tool-use, Qwen nelle versioni recenti e le linee reasoning di DeepSeek, Baidu X1 e Tencent T1 offrono un equilibrio tra costo, qualità e stabilità. Per repository di codice e automazione DevOps è sensata una valutazione di Qwen-Coder e delle varianti orientate al coding di Zhipu e Tencent, affiancando sempre test su suite reali e ambienti isolati.

Per workflow documentali pesanti, l’abbinamento tra un LLM generalista e VLM come Qwen-VL o InternVL consente di indicizzare e interrogare PDF, presentazioni e grafici in modo riproducibile. Per contenuti 3D e video generativi, i moduli Hunyuan e le pipeline media di Doubao permettono prototipi veloci e asset riutilizzabili.

In tutti i casi è consigliabile una prova incrociata su tre assi. Primo, costo per compito invece che costo per token, misurando tempi, errori e retry. Secondo, robustezza del tool-use su catene di azioni realistiche con browsing, RAG, chiamate a database e funzioni esterne. Terzo, governance e sicurezza, verificando controlli di policy, monitoring, red-teaming e possibilità di fine-tuning o adapters privati su dati aziendali.

Il panorama cinese non è più una coda del mercato globale ma un laboratorio autonomo che punta su efficienza, multimodalità applicata e integrazione cloud. I vantaggi pratici sono concreti in costo, lingua, document understanding e media generativi.

Le differenze regolatorie e la necessità di validazioni indipendenti restano, ma la distanza con i modelli occidentali si è accorciata a vista d’occhio. Per chi sviluppa prodotti in mercati asiatici o gestisce catene del valore con forte esposizione alla Cina, mappare questi modelli e testarli su casi reali è oggi un investimento che rientra rapidamente.

Bibliografia essenziale

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IFLYTEK. Annunci Spark X1/X1.5 per reasoning, voce e applicazioni settoriali CGTN e newsroom aziendale iFLYTEK.

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