Crescita digitale

Moriondo: “Abbiamo gli strumenti per chiudere il gap delle competenze digitali”

Pubblicato il 28 Nov 2014

Moriondo: “Abbiamo gli strumenti per chiudere il gap delle competenze digitali”

Dagli ultimi rapporti sull’uso di Internet in Italia è evidente la dimensione significativa del debito di incompetenza che abbiamo nelle PMI, dove il divario digitale rispetto agli Paesi europei è molto più elevato rispetto alle medio-grandi imprese.

Adesso abbiamo però gli strumenti per chiudere il gap sulle competenze digitali: innanzitutto perché il governo vuole affrontare questo tema con una visione sistemica, per intervenire sul quadro generale del sistema Paese.

Per questo sono stati messi a punto due piani strategici, come il Piano Nazionale per la Banda Ultralarga, che pone ambiziosi obiettivi come il raggiungimento dell’83% della popolazione con la banda ultralarga per il 2020, e il Piano per la Crescita Digitale, coordinato da AgID. Non si parla solo di PA, ma del Paese nel suo complesso.

Oggi usiamo Internet poco e anche male, perché abbiamo un approccio prevalentemente passivo, fatto di navigazione e uso di posta elettronica, e tendiamo a digitalizzare i processi analogici, senza riorganizzarli. Dobbiamo cambiare radicalmente questo approccio.

E per farlo, è fondamentale e urgente la trasformazione della Scuola, che è ancora un ambiente “medievale” che obbliga i ragazzi a entrare in un mondo in cui non si riconoscono più.

Non è la prima volta che facciamo queste analisi, ma questa volta però sul tavolo c’è tutto, sappiamo cosa deve essere fatto. E abbiamo anche le risorse per farlo.

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Alearc
Alearc
11 anni fa

In questo momento presso 52 Camere di commercio italiane, seguiti da 52 tutor facilitatori, 104 giovani neolaureati “esperti di digitale” a vario titolo, stanno accompagnando migliaia di pmi del made in Italy nel percorso di consapevolezza digitale e nel capire cosa significa usare il digitale per raggiungere il proprio mercato. L’iniziativa si chiama Eccellenze in digitale ed è il primo percorso di digitalizzazione delle pmi di livello nazionale. Si possono vedere le attività in corso, seguendole su twitter #eccedigit e su FB https://www.facebook.com/EccellenzeinDigitale?fref=ts. Tra pochi giorni Unioncamere e le Camere di commercio vareranno anche il nuovo portale http://www.italianqualityexperience.it nell’ambito di un progetto patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Il sito – un vero e proprio gateway – permetterà alle aziende – 700 mila! – di farsi trovare online dai clienti!! Entrambe le iniziative sono A COSTO ZERO per le imprese. NE VOGLIAMO PARLARE?

Gennaro Infante
Gennaro Infante
11 anni fa

Forse qualcuno dovrebbe spiegare a moriondo e al governo, che a cittadini e imprese non serve una banda ultralarga (tranne per vedere in full HD le partite negli uffici romani e, ovviamente, per dare un po’ di regalie agli amiconi delle telecomunicazioni), ma che basta il livello delle connessioni esistenti per fare tutte le operazioni normali di una PMI: evasione ordini, fatturazioni elettroniche, email e quant’altro
SVEGLIA SONO I SERVIZI CHE DOVETE FARE
E comunque si traquillizzi caro roberto: le partite di champions non si vedono poi tanto male anche solo a 10 Mbps

bebo
bebo
11 anni fa

Ma questo lo paghiamo con i nostri soldi? “visione sistemica”, “sistema paese”, “banda ultralarga”, parole con contenuti inversamente proporzionali al numero di sillabe, arruffianamenti e ammiccamenti al governo di turno da parte di un boiardo supino al potere di qualunque colore.
E io pago. E tutti paghiamo.
La scuola è medioevale? Bè meno male che arriva l’intuizione di questo elegante giovanotto alle prime armi, come visibile dalla foto, a svelarcelo. E dove stava Roberto Moriondo quando la scuola è stata ridotta in questo stato? Stava congetturando il Piano Strategico per la Superbanda Larghissima della Pubblica Amministrazione Nazionale?
“Non è la prima volta che facciamo queste analisi” e visti i risultati, perchè questo superbo esponente della casta è ancora lì a analizzare le analisi che non sono servite? Per produrre nuove analisi da analizzare al prossimo giro di giostra?
E’ ora di fare pulizia e di scrollarci di dosso questi personaggi.

gaemangi
gaemangi
11 anni fa

Spiace vedere come il problema dell’ICT sia, per l’ennesima volta, travisato e sottovalutato con asserzioni di tipo propagandistico assolutamente improbabili. Intanto il vero problema ICT per le PMI non è essenzialmente infrastrutturale ma culturale. L’età media e la cultura media del personale della PMI vede persone che non riescono ad utilizzare in maniera decente strumenti di base di office, figuriamoci se sanno utilizzare al meglio altre cose Project, Primavera, PDM o metodi di controllo qualitativi. Non sono tutti così ma sicuramente si tratta di una schiacciante maggioranza, anche se i motivi sono sicuramente i più diversi. Per ciò che riguarda l’infrastruttura, invece, ricordo che il progetto della banda larga fu abortito intorno al 2008 con il riassorbimento dei fondi stanziati e la chiusura della società di Sviluppo Italia che avrebbe dovuto seguirla capeggiata da un famoso manager ex SIP. Tecnicamente se dovessimo fare una rete di larga banda (figuriamoci di ultralarga) con le percentuali indicate su ground line i tempi sono assolutamente improbabili perchè almeno il 50% delle infrastrutture necessarie non esistono e farle ex novo incontrerebbe l’ostilità dei comuni e soprattutto delle utility locali che vorranno il loro, diciamo, “coinvolgimento”. Se invece si punta su 4G (LTE) esistono 2 problemi: l’infrastruttura wireless, che comunque deve essere realizzata, e la connessione alla rete di accesso (ultimo miglio, e tutte le amenità connesse) e si ricade nel tema dei comuni e nell’ostilità dei gruppi di opposizione (verdi, comitati ecc). Senza contare che non è disponibile in nessun modo la mappa reale delle infrastrutture della rete esistente e tanto meno quella dei circuiti logici. L’annuncio è fatto da gente che non ha la più pallida idea di che cosa si sta parlando, ennesimo proclama ai danni di una popolazione tenuta forzatamente ignorante.

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