Per anni la Pubblica Amministrazione ha identificato il percorso di trasformazione digitale con la mera trasposizione delle pratiche cartacee in formati online. Partendo da processi nati nel secolo scorso, si è limitata a renderli “interattivi”, senza cambiarne davvero la loro logica. Ciò ha determinato, nella maggior parte dei casi, una “informatizzazione dell’incompiuto”, una sorta di back up dell’inefficienza, con il rischio di fare della digitalizzazione una forma d’arte conservativa. Il risultato, nella maggior parte dei casi, si è tradotto in un’amministrazione sicuramente più lucida, ma non più efficace.
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Verso una PA cognitiva: ecco le strategie di innovazione per gli enti
Evolvere dal tradizionale concetto di transizione digitale a un processo che renda la PA cognitiva significa acquisire la capacità di ragionare in modo data driven, anticipando i problemi. Ma serve un cambio culturale
CEO di eNviro

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