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Autonomous Mobile Robot: l’evoluzione dell’intralogistica verso la fabbrica del futuro



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Gli AMR – Autonomous Mobile Robot stanno rivoluzionando la logistica interna delle imprese manifatturiere. Dalla riduzione dei costi operativi alla risposta al calo di manodopera, l’automazione della movimentazione interna è oggi una leva strategica per la competitività industriale

Pubblicato il 10 nov 2025

Francesco Cremonese

Sanmarco Informatica 



Sammarco Informatica

La logistica interna è sempre stata un processo invisibile ma vitale. In ogni stabilimento manifatturiero, il trasferimento di semilavorati, componenti o prodotti finiti da una postazione all’altra è un’attività quotidiana, continua e indispensabile. Tuttavia, proprio perché non genera valore aggiunto diretto, è anche una delle prime aree in cui le aziende cercano margini di efficienza.

Negli ultimi anni, la combinazione tra evoluzione tecnologica e scarsità di risorse umane ha accelerato la trasformazione dell’intralogistica in senso digitale e automatizzato. Le imprese stanno scoprendo che automatizzare la movimentazione dei materiali riduce di molto i costi e garantisce continuità operativa, sicurezza, precisione nei flussi di produzione e soddisfazione delle esigenze produttive aziendali.

Dalla logistica tradizionale agli AMR: un salto generazionale

Fino a pochi anni fa, l’automazione dei trasporti interni era appannaggio dei cosiddetti AGV (Automated Guided Vehicle), veicoli che seguivano percorsi fissi tracciati da binari, fili o bande magnetiche. Una tecnologia efficace ma rigida, costosa da installare e poco adattabile ai cambiamenti di layout.

Con l’arrivo degli AMR – Autonomous Mobile Robot, la logistica interna ha compiuto un salto generazionale. Gli AMR non hanno bisogno di percorsi predefiniti: si muovono in autonomia, costruendo mappe dell’ambiente tramite sensori, scanner laser e algoritmi di navigazione, e riconoscono ostacoli, persone e percorsi alternativi in tempo reale.

In altre parole, non si limitano a seguire un tracciato: prendono decisioni, comunicano con i sistemi gestionali e si adattano al contesto produttivo, integrandosi con magazzini, linee di assemblaggio e reparti di finitura.

Le due logiche operative: Good To Person e Follow Me

Gli AMR possono operare secondo due logiche complementari.
La prima è quella Good To Person G2P/GTP, in cui il robot preleva autonomamente il materiale o il semilavorato e lo porta nella postazione di lavoro. È la logica tipica dei magazzini automatizzati e delle linee di assemblaggio ad alta intensità di componenti, dove il flusso dei materiali viene sincronizzato con il ciclo produttivo.

La seconda è la modalità Follow Me, in cui il robot accompagna l’operatore lungo il percorso, seguendolo in compiti di picking, alleggerendone il carico per poi recapitare la merce alla postazione di destinazione. Questa soluzione è particolarmente utile in ambienti dinamici, come le lavorazioni meccaniche o i reparti con produzioni variabili.

Entrambe le modalità possono coesistere nello stesso stabilimento, creando un ecosistema di robot mobili capaci di collaborare tra loro e con gli operatori, in piena logica Industria 5.0.

Perché gli AMR sono la risposta alla carenza di mano d’opera

Oltre agli aspetti tecnologici, gli AMR rispondono a una sfida strutturale: la carenza di manodopera.
In molti comparti manifatturieri le aziende faticano a trovare personale per mansioni ripetitive, faticose o a basso valore aggiunto. L’automazione della movimentazione interna consente di liberare risorse umane da attività logistiche non qualificate, riallocandole su ruoli a maggiore competenza.

La robotica collaborativa e mobile non sostituisce le persone, ma le affianca per compensare la riduzione del personale disponibile e, allo stesso tempo, per migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza negli stabilimenti.

La gestione automatizzata dei trasporti interni riduce inoltre il rischio di incidenti, elimina tempi morti e consente di garantire turnazioni più sostenibili, favorendo una migliore efficienza complessiva.

Flessibilità e ritorno sull’investimento

Uno dei principali vantaggi degli AMR è la flessibilità. A differenza dei sistemi automatizzati tradizionali, questi robot possono essere introdotti senza modificare in modo significativo il layout esistente. Sono riconfigurabili tramite software, integrabili con sistemi MES o WMS e adattabili a produzioni su piccola scala o a lotti variabili.

Le imprese che li adottano riscontrano tempi di ritorno sull’investimento brevi, spesso inferiori ai 24 mesi, grazie alla riduzione dei tempi di movimentazione, all’aumento della produttività e alla drastica diminuzione degli errori operativi.

Gli AMR rappresentano una forma di automazione agile, che non richiede impianti complessi e che si integra con i processi esistenti. È proprio questa flessibilità a renderli uno strumento strategico per la competitività delle PMI italiane.

Il caso: la soluzione di Nexman e Sanmarco Informatica per la fabbrica digitale

Una delle realtà più attive in Italia nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni basate su AMR è Nexman, società del gruppo Sanmarco Informatica.
Grazie a una collaborazione con KUKA (uno dei fornitori leader a livello mondiale di robotica intelligente), Nexman progetta e realizza sistemi integrati che combinano robot mobili autonomi, cobot e software per creare processi produttivi completamente digitalizzati e connessi.

Le soluzioni sviluppate si integrano con i software di Sanmarco Informatica – in particolare con i sistemi MES (JMES) e WMS – per garantire tracciabilità, monitoraggio in tempo reale e coordinamento automatico tra produzione e logistica.

Il risultato è una fabbrica più reattiva, sicura e autonoma, in cui i flussi di materiali si muovono in modo intelligente in base alla pianificazione digitale, senza necessità di intervento umano costante.

L’integrazione tra robotica e software è la chiave della fabbrica del futuro, perché unendo automazione fisica e intelligenza digitale è possibile ottenere processi fluidi, scalabili e sostenibili.

Verso una produzione ottimizzata

Gli Autonomous Mobile Robot rappresentano oggi una delle tecnologie più concrete e accessibili per avvicinarsi a una produzione realmente ottimizzata.
La loro evoluzione, unita all’uso di intelligenza artificiale e machine learning, consentirà presto di prevedere i flussi, ottimizzare i percorsi e interagire in modo proattivo con gli altri sistemi aziendali.

La logistica interna, spesso considerata un semplice supporto, sta diventando un cuore pulsante della fabbrica digitale. E l’adozione di robot mobili autonomi diventa una necessità competitiva per le imprese che vogliono rimanere protagoniste nella nuova manifattura italiana.

Articolo realizzato in partnership con Sanmarco Informatica

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