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Big tech e disinformazione online: la battaglia è persa?



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In vista delle prossime elezioni europee, il dibattito sulla diffusione di disinformazione online è sempre più acceso. Le grandi piattaforme tech, che dovrebbero svolgere un ruolo primario di contrasto, non sembrano però propense a collaborare e non sembra possibile pensare a regole globali, date le forti divergenze culturali, politiche e giuridiche sul tema

Pubblicato il 24 mag 2024

Massimo Borgobello

Avvocato a Udine, co-founder dello Studio Legale Associato BCBLaw, PHD e DPO Certificato 11697:2017



disinformazione, fake news

Le grandi piattaforme online (VLOP e VLOSE) non sono molto collaborative nei confronti delle istituzioni europee e non rispettano il Digital services act in termini di contrasto alla disinformazione, tanto che la disinformazione russa “sembra funzionare”. Tema su cui la Commissione ha aperto varie indagini, tra cui anche sugli strumenti AI di Microsoft il 17 maggio.

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